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TAURIANOVA (RC), VENERDì 15 NOVEMBRE 2024

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Taurianova, Corte di Cassazione annulla con rinvio l’ordinanza del Riesame agli Alessi, “non sufficienti gli elementi indiziari” Nonno e nipote sono difesi dagli avv.ti Guido Contestabile e Daniele Esposito

Taurianova, Corte di Cassazione annulla con rinvio l’ordinanza del Riesame agli Alessi, “non sufficienti gli elementi indiziari” Nonno e nipote sono difesi dagli avv.ti Guido Contestabile e Daniele Esposito

Armi da guerra, munizioni, giubotti antiproiettili e anche granata. I carabinieri della compagnia di Taurianova, nel Reggino, al termine di una vasta operazione hanno scoperto un’arsenale nascosto in alcuni terreni privati e hanno arrestato due persone. Si tratta di Antonino Alessi, di 31 anni, e di suo nonno e omonimo di 72 anni.
L’intervento, come detto, ha portato al sequestro di svariate munizioni, armi da guerra e una granata. In particolare, in un terreno privato e già recintato nel centro cittadino di Taurianova, i carabinieri, all’esito di attente ricerche, hanno rinvenuto all’interno di barattoli di plastica e vetro disseminati in vari punti e nascosti sotto terra ai margini del muro perimetrale, una granata da guerra del tipo M52 di produzione est-europea, letale e perfettamente funzionante, nonché 30 munizioni di vario calibro. I due Alessi, utilizzatori del terreno recintato, giornalmente curato, coltivato e adibito anche alla custodia di animali, sono stati tratti in arresto in flagranza per possesso illecito di munizioni e materiale esplodente da guerra.
Questa la contestazione:
1) per il delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p. e 2 e 4 l. 895/67 per avere, in concorso materiale e morale tra loro, presso un terreno a loro in uso sito in via Parallela 1 di via San Giovanni dei Rossi snc del Comune di Taurianova, illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico N. 1 (una) Granata modello M53 P3 di provenienza Jugoslava (arma da guerra ex art. 1 l. 110/1975) .
in Taurianova in permanenza sino al 5 ottobre 2020
Il Gip di Palmi applicava la misura cautelare carceraria su questi presupposti:
“In punto di fatto, per quanto riguarda la posizione di Alessi cl 1989, è sufficiente rilevare che il giovane era stato osservato nei giorni precedenti all’intervento in compagnia di Zagari Pasquale, al quale aveva fatto da autista, e che lo Zagari era stato di recente arrestato per il reato di tentata estorsione aggravata.”
Essenzialmente la disponibilità in capo all’Alessi del terreno nel quale era stata trovata l’arma in sequestro viene accertata sulla base degli elementi indiziari che il Gip così riassume (pag. 6):
“Il terreno era certamente nella disponibilità dell’Alessi, che vi teneva un cane, al quale provvedeva quasi quotidianamente, nonché nella parte sottostante un cavallo. Il terreno è inoltre recintato e chiuso con un lucchetto, di cui l’indagato ha le chiavi, ed era stato utilizzato anche in passato dal giovane per tenervi le autovetture (come si nota dalle fotografie tratte del profilo dell’Alessi sui social network).”
Il tribunale del riesame di reggio calabria confermava l’ordinanza emessa dal gip di palmi Dott.ssa Morrone, ed i difensori avv.ti Guido Contestabile e Daniele Esposito presentavano ricorso dinnanzi alla corte di cassazione incentrata su alcune specifiche doglianze:
In particolare, l’affermazione del Tribunale secondo cui la prova principale della disponibilità in capo al ricorrente del terreno su cui è stata ritrovata l’arma incriminata, sarebbe da rinvenire nella presenza sulla stessa area di autovetture destinate alla vendita di proprietà dell’Alessi è del tutto destituita di fondamento. Gli stessi operanti di P.g. nella loro relazione depositata al Riesame avevano precisato che in passato l’Alessi aveva custodito autovetture in quel terreno, avendo dismesso da tempo l’attività di vendita di autovetture. Ed infatti le foto richiamate erano state ricavate dai social network e non rappresentavano lo stato attuale dei luoghi al momento della perquisizione.
La consulenza tecnica allegata al ricorso per cassazione dimostra che la ricostruzione operata dagli investigatori è del tutto fuorviante ed infatti il terreno in questione è realmente suddiviso in tre zone distinte e separate da paletti e filo spinato non costituendo quindi un corpo unico così come lasciato intendere nell’informativa. E quindi l’odierno istante non aveva la disponibilità dell’intero lotto bensì della sola porzione 1 (così come identificata nella consulenza tecnica), mentre l’Alessi Antonino cl. 48 utilizzava le porzioni 2 presso cui era posizionato il canile e 3 dove è stata rinvenuta l’arma in sequestro. Ciò si evince da un dato di carattere oggettivo, proprio le auto un tempo commercializzate dall’istante erano in effetti parcate nella porzione 1 così come facilmente evincibile da un raffronto tra le foto tratte dal profilo e le foto allegate alla consulenza tecnica.

In data 12 marzo 2021 la corte di cassazione, prima sezione penale, ha annullato con rinvio l’ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Reggio Calabria non considerando sufficienti gli elementi indiziari a carico dell’Alessi sia in relazione all’assenza di motivazione del tdl in relazione alla consulenza difensiva e sia in relazione alla mancanza di elementi investigativi in grado di dimostrare che l’alessi non solo fosse a conoscenza della presenza dell’arma sul terreno ma altresì fosse ne avesse la disponibilità.
Si procederà quindi ad un nuovo giudizio da parte del tribunale del riesame di Reggio Calabria.