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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Taurianova, criminali in azione nel centro “Donna Livia” Furto all'interno della struttura di recente costruzione

Taurianova, criminali in azione nel centro “Donna Livia” Furto all'interno della struttura di recente costruzione
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di Carmelo Nicotera

TAURIANOVA – Nuovo episodio di delinquenza nella città di Taurianova. Dopo il furto perpetrato ai danni di una tabaccheria solo pochi giorni fa, una nuova scia criminale ha lasciato il segno questa volta negli spazi di recente costruzione del centro polifunzionale in località “Donna Livia”, struttura che doveva ergersi a punto di riferimento per l’inserimento sociale della cittadinanza extracomunitaria che vive nel territorio taurianovese. Il raid, verificatosi la scorsa settimana, è stato pianificato nei minimi dettagli da parte della banda di malviventi, i quali, grazie alla manomissione e alla disattivazione fraudolenta del sistema di videosorveglianza, sono riusciti ad entrare indisturbati all’interno dei locali della struttura facendo man bassa di tutto ciò che sono riusciti a racimolare, trafugando molto probabilmente il materiale grazie all’ausilio di un mezzo meccanico.

Stanze a soqquadro, scomparsa di computer, stampanti, elementi dell’impianto di riscaldamento, sottrazione del quadro elettrico: è stato questo il triste scenario che si sono trovati davanti le forze dell’ordine giunte sul posto il mattino successivo all’azione criminale per fare i necessari rilievi. Il bottino della refurtiva – secondo una prima stima effettuata da parte degli inquirenti – dovrebbe attestarsi su decine di migliaia di euro. Partite prontamente le indagini che puntano ora a fare luce su quest’oscura vicenda.

Quest’ultimo destabilizzante episodio per la comunità s’inserisce nella già tribolata storia che ha accompagnato sin dagli inizi la costruzione di questo punto di aggregazione tra gli immigrati e la popolazione locale. Il centro “Donna Livia”, inaugurato nel gennaio del 2016 grazie ad un finanziamento ottenuto dalla gestione commissariale nell’ambito del contesto Pon Sicurezza, non è mai entrato in funzione a causa dell’improvviso ed inaspettato disimpegno da parte delle due associazioni – Parallelo 38 e Auser Madre Teresa di Calcutta – cui era stata affidata la convezione di gestione della struttura da parte della triade prefettizia. Le polemiche e le insinuazioni da parte delle forze di opposizione del civico consesso cittadino spinsero le due associazioni a fare marcia indietro nell’avvio delle attività del progetto, tramutatasi successivamente in una risoluzione anticipata del rapporto per il funzionamento di “Donna Livia”.

Un intoppo non di poco conto che ha dunque rallentato ed allungato i tempi di fruizione del centro che, alla data di oggi, non ha ancora ricevuto il “battesimo” ufficiale della sua mission originaria: offrire un supporto multiculturale all’imponente flusso migratorio che caratterizza tutto il territorio pianigiano. L’evolversi della vicenda ha imposto un cambio di rotta alla Giunta Scionti nella rimodulazione del progetto, con un’altra destinazione d’uso volta, in questo frangente, ad offrire un tetto sicuro e normali condizioni di vita ad un numero ristretto di immigrati. Le lungaggini burocratiche per l’ok da parte del Ministero dell’Interno non hanno ancora consentito di attuare concretamente questa nuova idea di inclusione. Il futuro di “Donna Livia” continua ad apparire incerto.