“Non mi pare che i ‘due’ avrebbero dovuto tentare di dimostrare a me di non essere quello che la Commissione d’accesso, il Prefetto di Reggio Calabria, il Ministro dell’Interno e il presidente della Repubblica hanno scritto di loro. Non sono stato io ad “etichettarli”, non mi sarei mai permesso e, peraltro, non avrei potuto neanche avessi voluto, considerato che non svolgo funzioni di Organo Inquirente. Al limite potrei avere dei convincimenti personali, ma li ho sempre tenuti per me”
Taurianova, Fausto Siclari non tarda a replicare a Rigoli e Sposato
“Non mi pare che i ‘due’ avrebbero dovuto tentare di dimostrare a me di non essere quello che la Commissione d’accesso, il Prefetto di Reggio Calabria, il Ministro dell’Interno e il presidente della Repubblica hanno scritto di loro. Non sono stato io ad “etichettarli”, non mi sarei mai permesso e, peraltro, non avrei potuto neanche avessi voluto, considerato che non svolgo funzioni di Organo Inquirente. Al limite potrei avere dei convincimenti personali, ma li ho sempre tenuti per me”
Riceviamo e pubblichiamo:
Ho appena finito di leggere, sbigottito, la nota stampa con la quale Giuseppe Rigoli e Francesco Sposato hanno inteso replicare ai ragionamenti, di esclusiva valenza politica, che sono stati sviluppati in quest’ultimo periodo in relazione all’apertura indiscriminata e illogica di uno spropositato numero di Circoli NCD nell’ambito di uno stesso e ristretto territorio.
A parte la solita ormai atavica, noiosa, strumentale e puerile filastrocca legata alle questioni Fons Nova, Gioseta, Banca Opi etc, per la quali, comunque, invito Sposato e Rigoli, in qualità di “cittadini esemplari” di denunciare formalmente alle Autorità competenti le presunte illegalità da loro ipotizzate, tutto il resto mi sembra frutto di soggetti poco inclini alla razionalità ed anche alla logica politica.
Infatti, non mi pare che i “due” avrebbero dovuto tentare di dimostrare a me di non essere quello che la Commissione d’Accesso, S.E. il Prefetto di Reggio Calabria, il Ministro dell’Interno e il Presidente della Repubblica hanno scritto di loro.
Non sono stato io ad “etichettarli”, non mi sarei mai permesso e, peraltro, non avrei potuto neanche avessi voluto, considerato che non svolgo funzioni di Organo Inquirente. Al limite potrei avere dei convincimenti personali, ma li ho sempre tenuti per me.
Pertanto, ritengo che anziché giustificarsi con me, meglio avrebbero fatto a fornire le loro motivazioni a chi si è interessato di loro, del loro comportamento e del loro “modus operandi”.
D’altronde, così ho fatto io quando sono stato chiamato a rispondere di ipotetiche responsabilità, non certo per fatti di mafia, dinnanzi alle Autorità Giudiziarie; da indagato, ma anche infangato, mi sono sottoposto serenamente al giudizio delle Autorità competenti per vedere riconosciuta la mia assoluta trasparenza amministrativa e personale. Alla fine, sono fiero di non avere, nel casellario giudiziario a me pertinente, alcuna trascrizione di carichi pendenti oltre che avere un certificato penale assolutamente pulito. A ciò aggiungo la mia fierezza per non essere mai stato, neanche lontanamente, accusato di collusione, connivenza o voto di scambio con ambienti malavitosi. Agli elettori che sempre mi hanno sostenuto posso promettere che, oltre a non esserlo mai stato, mai chiederò sostegno elettorale ad alcuna consorteria malavitosa.
Una precisazione, su altra inesattezza scritta dai “due”, infine, non posso esimermi dall’evidenziarla all’opinione pubblica che legge: non ho mai preso voti dai loro parenti, ne qualche loro parente è stato mai candidato nelle liste di cui sono stato responsabile. A tal proposito li invito a rileggersi attentamente tutti i nominativi dei candidati delle liste che, nel tempo, sono state organizzate da me. Non ritengo, perciò, di poter essere ritenuto responsabile di candidature presentate in liste facenti capo ad altri soggetti politici.
Chiudo, ribadendo, sulla questione, il mio ragionamento di esclusiva valenza politica basato su una incontrovertibile contraddizione comportamentale del leader nazionale del NCD, On. Angelino Alfano, indotto dalla temerarietà di Peppe Scopelliti, per la quale la mente mi porta, metaforicamente, all’Amletico dilemma Shakespeariano: Sbaglia l’Alfano Ministro quando scrive sui “due” o l’Alfano leader del NCD quando li arruola nel suo partito? Ad Alfano ed ai posteri l’ardua sentenza. Qualsiasi risoluzione interverrà la prenderò come giusto motivo di chiarezza.
Fausto Siclari