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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

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Taurianova, il caso della cappella Monteleone. “Il Comune continua a fare melina e non rispondere. Comunque vada la Cappella era di mio Padre e di mio Zio” "Tutto dipende da quanto 'bene' sono state 'manipolate' le Carte. Ripeto: Se Vincenzo - o chi per lui - ha 'manipolato per bene' le Carte, noi perderemo le Cause. Se Vincenzo - o chi per lui - non ha 'manipolato per bene' le Carte, noi vinceremo le Cause"

Taurianova, il caso della cappella Monteleone. “Il Comune continua a fare melina e non rispondere. Comunque vada la Cappella era di mio Padre e di mio Zio” "Tutto dipende da quanto 'bene' sono state 'manipolate' le Carte. Ripeto: Se Vincenzo - o chi per lui - ha 'manipolato per bene' le Carte, noi perderemo le Cause. Se Vincenzo - o chi per lui - non ha 'manipolato per bene' le Carte, noi vinceremo le Cause"

Riceviamo e pubblichiamo dall’avv. Domenico Monteleone la seguente comunicazione, precisando che il contenuto della presente nota è frutto di valutazioni esclusivamente personale dell’autore per il quale articolo Approdo Calabria effettua soltanto la pubblicazione. Invitiamo gli interessati qualora volessero contestare il contenuto, di inviarci le loro deduzioni alle quali si darà il medesimo spazio.
La Redazione

Storia della colonna infame – Parte Terza
(redde rationem villicationis tuae: iam enim non poteris villicare)

Cara Taurianova,
Ti scrivo ancora una volta per dirTi ciò che già sai.
Dalla mia ultima Lettera Aperta, nulla è cambiato se non l’arroganza dell’amministrazione che è addirittura aumentata.
Nessuno ha accolto l’invito del Direttore Luigi Longo e di ApprodoCalabria e, così, nessuno ha risposto alle mie Osservazioni.
Rimangono arroccati.
Pervicacemente arroccati e in silenzio.
Ci sono, però, delle Novità.
Prima, però, consentimi di ringraziarTi, di ringraziarTi per il fiume in piena di Affetto e di Solidarietà che mi ha avvolto in seguito alle mie pubbliche Denunce.
Sapevo del senso di giustizia e della moralità della stragrande maggioranza dei miei concittadini ma non credevo, sinceramente, di suscitare un così enorme afflato di vicinanza e di condivisione.
Grazie davvero Taurianova, osservo con piacere che il mio Amore è ampiamente ricambiato.
Novità dicevo.
Eccole.
Intanto, il Comune continua a “fare melina” e a non trasmettermi tutta la Documentazione richiesta formalmente ai sensi della Legge 241/1990. Fatti loro.
In seguito alla pubblicazione della seconda Lettera Aperta, però – guarda un po’ il caso – mi sono arrivati altri Documenti, altri Documenti ma non tutti. Non tutti.
Sapete quali non mi mandano? Non mi mandano i Documenti contenenti le Diciture che hanno aggiunto alle mie Richieste di Tumulazione per mio Padre (nel 2019) e per mia Madre (nel 2023).
A tale proposito, debbo osservare che – adesso – si sono autocreati un piccolo problemino che ho segnalato con due nuove Istanze dei giorni scorsi.
A proposito, sto scrivendo tutti i giorni – in via ufficiale ai sensi della Legge 241/1990 – al Comune di Taurianova, in persona dei Suoi Funzionari e Responsabili, anche apicali, ma non rispondono.
Il problemino dicevo. Eccolo.
Ho scritto chiedendo formalmente di rispondere alle seguenti testuali Domande.
“1) Avete letto la Delega di mio Padre? Vi sembra giuridicamente sufficiente per estrometterlo dalla Concessione della Cappella?
2) Avete letto le Deleghe degli altri miei cugini, figli del Defunto Domenico Monteleone? Avete letto la dicitura espressa “il sottoscritto chiede di conservare tutti I diritti sul predetto suolo cimiteriale”? Avete letto la dicitura: “Essendo impossibilitato a partecipare personalmente”? Vi sembra giuridicamente corretto, sulla base di tali atti, estromettere completamente tali Deleganti?
3) L’Autorizzazione per la Tumulazione di mia Madre, è stata concessa sulla sola base della mia Istanza e non è stato necessario nessun altro Atto? Non c’è, insomma, nessun altro Atto, per così dire, intermedio? Se c’è un diverso Atto perché non me lo avete trasmesso? Se non c’è, alla luce delle Delibere del 2022 e del 2023 che assegnano la Titolarità della Concessione alla famiglia dell’assessore Simona Monteleone, come mai avete accettato de plano la mia suddetta Istanza di Tumulazione? Come mi, allora, non avete autorizzato la Traslazione delle Salme dei miei Nonni? A Noi risulta, secondo anche quanto riferito dai Funzionari Comunali, che la mia Istanza sia stata affiancata da una diversa Istanza e, d’altronde, se così con fosse, l’Autorizzazione alla Tumulazione – alla luce degli Atti Illegittimi come le Vostre Delibere – sarebbe paradossalmente priva del requisito della Legittimazione Attiva. Mi sembra evidente che – comunque la si veda – nella Vostra Trasmissione manca un anello.”.
Ho chiosato dicendo testualmente che “sapete e sappiamo (ahimè, solo da qualche giorno) che tale Documento è stato vergato …” a mia insaputa da altri soggetti senza che io ne fossi messo a conoscenza neanche successivamente.
Li ho invitati, in ultimo, dicendo testualmente “Vi ricordo la Vostra Funzione Pubblica e Vi ammonisco circa la possibile rilevanza penale dell’eventuale Comportamento teso a omettere Atti, Comunicazioni di Atti o, peggio, a dissimularne l’Esistenza. Vi invito ancora una volta ad essere coerenti e Vi chiedo CHIEDO di trasmettere al sottoscritto tutta la Documentazione – in ispecie quelle sottoscritte a latere delle mie Istanze di Tumulazione – che, peraltro, dovranno risultare intrinsecamente congruenti e non in contraddizioni con tutto quanto sin qui avvenuto.”.
Insomma – a parte le altre Questioni come, ad esempio, quella sulla coerenza delle Deleghe con le Deliberazioni – delle due l’una:
➢ o mi confermano l’esistenza di Istanze vergate da “qualcuno” a mia insaputa;
➢ o mi confermano che non vi è niente di tutto questo e che le mie Istanze sono state accettate de plano con conseguente necessaria spiegazione di come hanno fatto, vista la sopravvenuta illegittima Intestazione, non a mio Nome, della Cappella, il che escluderebbe la mia Legittimazione.
In entrambi i Casi, secondo quanto scritto al Comune, vi è una palese situazione di incongruenza e, dunque, di irregolarità, per usare un eufemismo.
Tertium non datur.
Hanno risposto? Domanda inutile, non hanno risposto, vedremo se lo faranno in seguito a questa nuova Lettera Aperta.
Sono anche curioso di vedere come si comporteranno e quale tipo di illegittimità sceglieranno di comunicare.
Intanto, mio malgrado – ed in forza del Comportamento dei Dirigenti e Funzionari Comunali – ho dovuto sistemare diversamente i miei Nonni a Roma, con ulteriore spesa che metterò in conto e, dunque, con probabile Danno Erariale (tanto paga Pantalone?).
In molti – quando mi avvicinano affettuosamente – mi chiedono se il sindaco poteva fare qualcosa e se, forse, la nostra Vicenda non sia una mera Questione tra cugini.
C’è qualcuno che spera di “inquinare le acque” (e mi scuso della metafora che mi rendo conto essere fuori luogo perché, a Taurianova, sull’inquinamento delle acque, si apre un altro Vaso di Pandora) con la cosiddetta “Comunicazione” e con artifici di parole cerca di “confinare” la Vicenda ad una bega tra cugini.
Non sono abile come tanti luminari del campo, ovviamente, ma, pur tuttavia, rispondo che non è così, non è una mera bega tra cugini e, conseguentemente, non consentirò tale “confinamento”.
In Verità, nella Vicenda vi sono coinvolti il Segretario Comunale pro tempore, il Capo dell’Ufficio Tecnico, l’Ufficio Tecnico, il Dipartimento del Personale ed il Sindaco stesso che – guarda un po’ – è stato sempre e solo Rocco Biase, nel presente e nel passato, all’inizio di questa Vicenda così come in queste settimane.
No, non è una questione tra cugini, è una gravissima Vicenda che coinvolge la Casa di Tutti i Taurianovesi.
Inoltre, sulle competenze del Primo Cittadino e sulla Domanda di molti che mi chiedono se lui poteva fare qualcosa, debbo – mio malgrado – impartire una piccola Lezione di Diritto.
A parte quanto stabilito nel T.U.E.L., lo Statuto del Comune di Taurianova – all’Art. 24 – dispone con precisione che “1. Il Sindaco è il capo dell’Amministrazione comunale, eletto democraticamente dai cittadini a suffragio universale e diretto. 2. Il Sindaco rappresenta il Comune ed è responsabile dell’amministrazione dell’ente, sovrintende all’andamento generale degli uffici e dei servizi ed all’esecuzione degli atti, provvede a dare impulso all’attività degli altri organi comunali e ne coordina l’attività. Egli esercita funzioni di rappresentanza, di presidenza, di sovraintendenza e di amministrazione, nell’ambito dei poteri attribuitigli dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti.”.
Insomma, secondo lo Statuto Comunale di Taurianova, il Sindaco ha le seguenti Attribuzioni:
✔ Responsabile dell’amministrazione dell’ente;
✔ Sovrintende all’andamento generale degli uffici e dei servizi;
✔ Sovraintende all’esecuzione degli atti;
✔ Provvede a dare impulso all’attività degli altri organi comunali;
✔ Coordina l’attività degli altri Organi Comunali;
✔ Egli esercita funzioni di rappresentanza, di presidenza, di sovraintendenza e di amministrazione.
Si fa veramente fatica, insomma, a credere che il Primo Cittadino non ha competenza in Vicende come la nostra.
A parte tutte le altre Indicazioni dello Statuto, basterebbe appena la Dicitura – chiarissima nel testo – secondo cui “Sovrintende all’andamento generale degli uffici”, per chiudere la Vicenda e contestare la pretesa che il Sindaco non è competente nella nostra Fattispecie.
Il sindaco Rocco Biase – ripetiamolo ancora una volta anche per quelli eventualmente più recalcitranti a comprendere – poteva agire in Autotutela riportando la Situazione alla legittimità.
Non lo ha voluto fare, non lo ha fatto e pare che non lo farà.
Solo lui può sapere il perché, a tutti noi ci correrà in soccorso l’immaginazione.
Discorso analogo a quanto detto sulle Competenze del Sindaco, vale anche per i Consiglieri Comunali – e mi riferisco soprattutto a quelli di Maggioranza tra i quali alcuni mi hanno manifestato solidarietà ma si sono dichiarati istituzionalmente incompetenti in ordine alla nostra Fattispecie – orbene, l’Art. 13 dello Statuto Comunale, al Comma 5, detta che “I consiglieri hanno diritto d’iniziativa su ogni oggetto di competenza del Consiglio. I consiglieri hanno potere ispettivo sull’attività della Giunta e degli uffici e servizi dell’ente, che esercitano nelle forme previste dalla legge, dal presente Statuto e dal regolamento e singolarmente mediante interrogazioni, interpellanze e mozioni.”.
Come si vede, anche i singoli Consiglieri si possono “smarcare” da tale operato e ne hanno potere ai sensi di Legge.
Per ciò che concerne il Convitato di Pietra, l’Arch. Antonino Bernava, mi sembra che lui si ritenga al di fuori (al di sopra) del Problema, ma basterebbe rilevare che le Determinazioni illegittime del 2022 e del 2023 portano la sua firma per concludere – veramente – come non si capisce come possa ritenersi al di fuori (melius: al di sopra) della Vicenda.
Mi piace anche raccontarVi che l’ho incrociato al supermercato e – con la sorpresa delle Persone che erano con me – ha abbassato sguardo e postura e mi è passato accanto come un tonno a primavera.
Vedi, cara Taurianova, non ho ancora incardinato formalmente le procedure ed ho atteso sino ad oggi perché ho ritenuto possibile o, meglio, auspicabile che la Questione si ricomponesse senza strascichi giudiziali di nessuna natura ed era ciò che desideravo, con la conseguente e naturale “restituzione” dell’Intestazione della Concessione a tutti i legittimi Titolari.
Non è stato possibile e ciò, ripetiamolo bene, solo e soltanto per il Comportamento – a dir poco sorprendente – degli altri attori in campo.
Adesso parleranno le “Carte”, in tutte le sedi – civili, amministrative, penali et coetera – ma vorrei che restasse fermo un punto: comunque vada la Cappella era di mio Padre e di mio Zio.
Con la Manovra che ho cercato di descrivere in queste tre Lettere Aperte, l’Intestazione è stata modificata a favore di Vincenzo Monteleone e, poi, della sua famiglia.
Ciò è stato fatto a nostra completa insaputa.
C’è stata, insomma, una vera e propria “sottrazione” della Titolarità.
Questo è e questo non è in alcun modo smentibile.
Orbene, parleranno le Carte Processuali e – a tutt’oggi – non possiamo ancora sapere se le nostre Cause avranno successo o meno e non lo sappiamo poiché tutto dipenderà da un Punto, ovvero dipenderà da quanto bene sono state “manipolate” le Carte.
Tutto dipende, ripeto, da quanto bene sono state manipolate le Carte.
Se Vincenzo – o chi per lui – ha “manipolato per bene” le Carte, noi perderemo le Cause.
Se Vincenzo – o chi per lui – non ha “manipolato per bene” le Carte, noi vinceremo le Cause.
In definitiva, il succo della Questione non cambia e non cambierà perché tutti sanno perfettamente che mio Padre ed i miei Cugini (gli altri Figli di Zio Domenico) non hanno mai avuto né l’Intenzione, né l’Idea, né la Volontà, né, tanto meno, il benché minimo e lontano Proposito di rinunciare ai propri Diritti a favore di Vincenzo Monteleone e/o di Chicchessia e questo è un dato certo, assoluto, granitico e questo è l’unico Atto che resterà per sempre nella memoria nostra e di tutti dei Taurianovesi, in saecula saeculorum. A prescindere dalle Cause e dal loro esito.
Ripeto: tutto dipende da quanto “bene” sono state “manipolate” le Carte. Ripeto: Se Vincenzo – o chi per lui – ha “manipolato per bene” le Carte, noi perderemo le Cause. Se Vincenzo – o chi per lui – non ha “manipolato per bene” le Carte, noi vinceremo le Cause.
E scrivendo ciò, ricordo con fastidio i vari momenti della Vicenda, tra cui primeggia la consegna a me di un documento che si è scoperto, solo recentemente, non essere mai stato formato dal Comune.
In ogni caso ed evidentemente, la Cappella ci è stata “sottratta” a nostra insaputa e, dunque – al di la del Diritto ed al di là dell’esito della Cause – questo è moralmente e politicamente inaccettabile e inquina irreversibilmente il vivere civile che non può certo essere gestito con “sotterfugi” e “manipolazioni” di siffatta natura.
Il risultato delle Cause, insomma, non sposterà in nessun modo tale granitica Enunciazione. Punto.
Cara Taurianova, voglio dire infine che mi piacerebbe che nelle nostre Strade, nei nostri Quartieri, nei nostri Vicoli si potesse proclamare e applicare ciò che disse Pericle agli Ateniesi nel Suo famosissimo Discorso.
“Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in sé stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.”.
Mi piacerebbe dicevo, ma – ahimè, ahiNoi – per il momento ciò, evidentemente, non può ancora accadere.
Ad Atene facevano come indicato nel famoso Epitaffio e mi domando, non senza sconcerto e dolore, quanta distanza – intellettuale e spirituale – ci sia oggi tra Taurianova e l’Atene del savio Pericle.
Adesso mi fermo, credo non ci si più bisogno di aggiungere altro: lasciamo parlare le Carte.
Un Caro Saluto, sempre con l’Affetto smisurato che sai.
Avv. Domenico Monteleone