Taurianova, il Polo (“solitario”) abbandonato! Carenza di personale amministrativo e infermieristico, l’ecografo non arriva e le strumentazioni mediche sono da medioevo. Chi può, se la politica ha un peso (e un perché), bussi alla porta del direttore dell’Asp Carbone, quantomeno per svegliarlo e magari fargli sapere dell’annosa questione!
Quando in quel febbraio dello scorso anno ci fu quell’operazione della Guardia di Finanza denominata “Polo Solitario”, migliore definizione non poteva essere data, visto che oggi quel Polo(“solitario”)ambulatorio, sembra non avere le “grazie” di chi dovrebbe rivalutarlo e soprattutto riqualificarlo per come merita, vista la sua fondamentale, anzi, diciamolo pure, quasi indispensabile per la salute dei cittadini del reggino.
Diciamo pure che le criticità sono presenti ovunque e non si pretendono miracoli, però il senso di responsabilità è fondamentale specialmente da parte dei vertici dell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria, i quali sembrano sordi alle esigenze di una struttura che seppur con mille difficoltà sta mantenendo dei servizi indispensabili. E, soprattutto, con una cronica carenza di personale sia amministrativo che infermieristico.
Il Direttore Sanitario Tirrenico (“ad interim”, così c’è scritto nel sito ufficiale dell’Asp), il dott. Domenico Carbone, queste cose dovrebbe saperle, a prescindere, ma sembra che non lo sa (o finge di non sapere?), o magari è “sordo” e speriamo non cieco alle esigenze di una realtà che se abbandonata alla sua sorte, potrebbe creare un danno ai servizi sanitari nei confronti dei cittadini che ne usufruiscono al Poliambulatorio “solitario” di Taurianova. Occorre muoversi e in fretta, prima che sia troppo tardi!
Il 30 gennaio scorso avevamo sollecitato, tra le altre questioni, quello di provvedere a munire la struttura di un ecografo in quanto quello esistente, vetusto e oramai in condizioni di precaria funzionalità. Da allora nulla è cambiato (sic!). Avevamo anche interpellato il sindaco di Taurianova Roy Biasi e ci aveva assicurato di “tempi tecnici” e che la richiesta sarebbe stata presa in positiva considerazione e quindi, l’ecografo al poliambulatorio di Taurianova diretto dal dott. Antonio Casella, sarebbe arrivato. Ma i mi sa che sono troppo tecnici, ma soprattutto cavillosi perché di mesi ne sono trascorsi quattro (sembran pochi, ma sono tanti).
Il problema di quella struttura è anche e soprattutto, la carenza di personale, se pensiamo che nel Centro Unico di Prenotazione (Cup), lavora una sola persona e con un bacino di circa cento persone al giorno in media. Prima c’erano i ragazzi del Servizio Civile a dare una mano, ora il progetto è scaduto e si è ritornati nell’atmosfera solitaria, così come nello sportello adiacente che svolge funzioni di “esenzione ticket, cambi medici, etc…”, una sola persona che svolge ogni mansione, visto pure che la struttura ha subito dei numerosi pensionamenti del personale amministrativo. Dipendenti amministrativi che oseremo dire, non possono permettersi nemmeno di ammalarsi.
C’è una forte carenza di personale amministrativo e anche di personale infermieristico, c’è un ufficio protesico chiuso, dicono, perché manca il personale, eppure ricordi di selfie immortalavano successi che poi, ahimè, sbiaditi nel tempo di pochi mesi.
Ma, nonostante tutto e come abbiamo detto, la carenza cronica di personale, si sono mantenuti ed espletati dei flussi di lavoro elevati e non solo, anche in tempo di pandemia è stato l’unico poliambulatorio che ha lavorato con le prenotazioni, oltre ovviamente alle visite di emergenza. Mantenendo efficiente un servizio sanitario ai cittadini.
Per non parlare delle condizioni strutturali di quell’edificio che sembra essere stato preda di bombardamenti aerei e che molto probabilmente molti impianti sono pure fuori norma. Ricordo le promesse di riqualificazione che vennero fatte nei mesi scorsi, di una riqualificazione dei vari ambulatori specialistici con l’acquisto delle attrezzature moderne, visto che quelli attuali hanno fatto finanche le guerre puniche.
Come diceva Churchill, “L’era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori, dei ritardi è da considerarsi chiusa. Ora inizia il periodo delle azioni che producono delle conseguenze”, ma le conseguenze dovrebbero essere quelle della modernizzazione al passo con i tempi, figlie di azioni positive per il bene delle collettività.
Noi non vorremo pensare a male che forse il “peso politico” non è capace di rendere agevole una indispensabile realtà, una delle poche rimaste, per la città, ma speriamo che i pugni sul tavolo si riescono ancora a farlo battere perché ci siamo stancati di ripetere le stesse cose, come sentire sempre le stesse litanie di parvenza da anni, troppi anni, oramai il tempo delle chiacchiere è terminato… c’è bisogno di altro, di azioni, di decisioni e di dire a chi ha la competenza che le sedie oltre a farle riscaldare servono per altro….
(GiLar)