Taurianova, il rally del Cimitero di Radicena Traffico in tilt, urge una rotatoria
Prefazione: “Voi siete quello che noi eravamo, voi sarete quello che noi siamo”
La gente, i cittadini devono innanzitutto rispettare gli altri per aver rispetto di se stessi. Iniziare a rispettare gli altri e i luoghi dove il rispetto è figlio del silenzio come della contemplazione, è doveroso e umano. Al contrario invece, saremmo solo degli irriguardosi senza un benché minimo di spicciolo di educazione civica e diciamolo pure, personale. Ma nonostante tutto, sono fiducioso che non è così. La vita come la morte di ogni essere è sacra e bisogna averne il massimo rispetto.
Avulso da ogni polemica e da qualsiasi strumentalizzazione di sorta che spero non ci sarà, quello che ho scritto nella prefazione è di far capire la lunga e annosa questione che all’interno del Cimitero di Radicena, circolano senza controllo automobili di ogni specie e di ogni cilindrata! E non mi riferisco ai mezzi delle ditte con i lavoratori autorizzati, né mi riferisco ai tanti che per gravi motivi non possono recarsi a dare un saluto ai propri cari, per impedimenti fisici dovuti all’età o a qualche altro problema e utilizzano l’automobile. Quest’ultimi sono esclusi a priori dalla mia riflessione e soprattutto dal mio appello, ossia quello di sollecitare l’amministrazione comunale a prendere seri provvedimenti, anche drastici e sanzionatori verso chi, capace di intendere, volere e camminare non ha rispetto per quei luoghi né per chi “riposa in pace” e utilizza l’automobile per destreggiarsi tra le vie interne del cimitero, creando disturbi e disagi. I cartelli di divieto ci sono, sono ben visibili, perché ignorarli sfacciatamente?
Con tutta la buona intenzione (la buona creanza), e con il concetto di non sparare sul mucchio, non c’è alcuna critica né “condizione di parvenza” quale potrebbe sembrare la mia riflessione. Ma una sorta di missiva che si fa da portavoce ai tanti “infastiditi” e favorire questa divulgazione per amplificare un problema realmente esistente. Visto che tutte le volte, “arrampicarsi” su chi non può darti risposte, ovvero i poveri custodi che, o tengono in ordine il cimitero (e lo fanno con grande impegno, devozione e con risultati positivi agli occhi di tutti perchè sempre in ordine di pulizia e decoro), o fanno i guardiani. E non possono fare altro che alzare le mani in segno di resa come quelli che dopo una dura fatica, scavano una fossa (sempre per restare in tema), di colpo arriva una violenta pioggia e (ri)trasporta la terra nuovamente nella fossa scavata. Fermo restando, ripeto, che i cartelli di divieto ci sono compresi quelli del divieto ai cani e che onestamente non condivido perché gli animali oramai fanno parte del nostro mondo abitudinario, e se, con il rispetto per gli altri ovvero con guinzaglio, museruola e con gli accessori in caso di deiezioni, possono entrare ovunque.
Magari, non tutti i giorni, ma solo in quelli diciamo con più affluenza per ricorrenze straordinarie, ci fosse una vigilanza della polizia municipale più presente e negli altri giorni, diciamo, un “giro di ricognizione” orario. Forse. e dico forse, potrebbe bastare per risolvere questo problema, o quantomeno provare a farlo. D’altronde, l’altra soluzione sarebbe quella di una videocamera con monitor controllato dai custodi, che sorveglia un cancello automatico per gestire gli ingressi. Detto questo, nessuno me ne voglia, è solo una situazione (infinita e accorata) che questa rubrica ha preso a cuore per il rispetto doveroso e sacrosanto di quei luoghi sacri.