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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Taurianova, il suo futuro dipende da un eroe? La rinascita brama ed attende

Taurianova, il suo futuro dipende da un eroe? La rinascita brama ed attende
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Chissà se, dopo tanti anni di purgatorio, Taurianova avrà la forza e la capacità di riprendersi? E chissà se, chi si è proposto ad amministrare la città, avrà le attitudini a contribuire alla “rinascita” di una città, oramai allo sbando sociale ed economico? E chissà se come viene detto da qualcuno che si ripropone alla guida della città, c’è bisogno di eroi? Se tale fosse, ci ritroveremmo di un “popolo sventurato” di Brecht.

Tra i candidati ufficiali sembra esserci molta competizione e voglia di sedersi su quella poltrona a sindaco che in attesa della “trasformazione” a città metropolitana di Reggio Calabria, è molto ambita e allettante come “pennacchio”.

Baltasar Graciàn che è stato un grande filosofo spagnolo disse che «Saper addossare agli altri i propri errori e farsene scudo contro la malevolenza altrui è una grande abilità in chi ha responsabilità di governo», ciò significa che guardare avanti senza piangersi addosso sarebbe cosa buona e giusta. Di piagnistei che la città sia in dissesto economico e di altre bagattelle amministrative si hanno ben piene le scatole. Chi si propone a guidare la città, gli aspiranti sindaco, sanno che la situazione è gracile e soprattutto, gravemente compromessa e che non ci sono più, per fare un esempio, i soldi di Argiroffi che lasciò un Comune virtuoso al suo successore seppur con molte criticità strutturali.

Adesso, chi prenderà le redini dovrà affrontare la lunga crisi che ha colpito una comunità con ben tre scioglimenti negli ultimi otto anni, due per infiltrazione mafiosa ed uno per compromessa legalità. Dovrà ridare fiducia persa ai cittadini, ma soprattutto dovrà intraprendere delle azioni di onestà intellettuale principalmente che insieme alla chiarezza formano un connubio di trasparenza delle loro future azioni amministrative. Alle giovani generazioni, a chi non ricorda o che ignora la storia di questa città occorre rinfrescare, così come istruire la memoria storica di questa città, in modo tale che si possa ottenere la loro preferenza nella sana coscienza, libera da pregiudizi e condizionamenti. Non sarebbe male, far leggere con conseguente pubblica affissione, i tre decreti di scioglimento per infiltrazione mafiosa, ove dare la possibilità a farsi un’idea su quanto sia successo in questi ultimi anni. Perché, si badi bene, i scioglimenti sono stati tre e non solo quelli con sindaco Domenico Romeo del 2009 e del 2013, c’è stato anche (e soprattutto) quello del 1991, che nei fatti è stato il più importante degli scioglimenti per infiltrazione mafiosa. E rileggerlo non sarebbe male!

In attesa delle presentazione delle liste e quindi della data delle elezioni che tarda ancora a venire, ma sembra che sia questione di giorni perché dovrebbe essere resa nota la prossima settimana, la questione rimane molto delicata in quanto le carenze sono ben evidenti. Ed a tal proposito sarebbe interessante leggere quale sarà la relazione definitiva dei commissari prefettizi ancora in carica e cosa avranno da dire. Sperando che non sia la stessa che abbiamo letto quando hanno chiesto la proroga del commissariamento straordinario per mafia. Ci interessa sapere cosa hanno “bonificato”, “ripulito” e quali emergenze mafiose hanno affrontato. Visto che Taurianova per numero di scioglimenti sembra aver eguagliato comuni come quelli della Campania dei Casalesi. Certo, le influenze “camorristiche” sono arrivate anche a Taurianova, leggendo l’ultima relazione di scioglimento, quindi un indizio c’è (sic!). E ci interessa anche sapere se quando le liste saranno tutte presentate, se faranno una relazione così come è stata fatta dai suoi predecessori sullo scenario generale che si presenterà nel futuro taurianovese che alla fine con quella frase del ballottaggio “viziato”, sono state delle “Cassandre” visto come poi è andata a finire.

Ridare dignità ad un popolo senza essere eroi o altre cavolate del genere, dovrebbe essere il primo punto del programma di ogni aspirante primo cittadino, e quindi cercare di favorire un futuro quantomeno di decenza sociale.

(gl)