Sarò lunghissimo, quindi sedetevi, gustatevi un gelato, un ghiacciolo o qualche drink e armatevi di sana pazienza se lo vogliate, altrimenti, cari saluti. In questi mesi ho parlato di cose serie con verve ironica per far capire, attraverso la lettura (seppur fatta con alcuni errori e me ne scuso con i sensibili letterati d’oltreoceano), a cosa si è andati incontro con la vittoria di Fabio Scionti e la sua squadra di “seguaci”. Ho cercato di dare nella mia umile “scrivania” virtuale (senza alcuna pretesa di megalomania), come se fosse posizionata davanti al palcoscenico di un teatro delle maschere. Dando uno pseudonimo, a mio avviso che più si accomunava, a chi siede negli scranni del consiglio comunale (Giunta compresa). Nel senso metaforico e dialettale del termine, “Vardati chi sorta di campiuni eleggistivu”, la traduzione è facile, visto che ho tra i miei lettori, pletore di intellettuali da social, da villa comunale oltre ad artisti vari e linguisti da Accademia della Crusca (tramite forno a legna).
Faccio questa premessa per due motivi, il primo per le polemiche (anche sterili) di questi giorni per un passaggio così definito “Alternativo”, dalla minoranza alla maggioranza da parte di un baldo uomo da spiaggia con occhiali da sole e petto in fuori (non villoso) di nome Antonino Caridi.
Ha fatto una sua scelta personale, lui dice che l’ha fatta “per il bene del paese”, e non vedo perché non bisogna credergli, visto che, la teoria “per il bene del paese” è abbastanza radicata in questa città sin dalla notte dei tempi. Non l’ha sicuramente scoperta Caridi. Quest’uomo è vittima di una serie di insulti che vanno dal social alla vita reale, peggio del martirio di San Sebastiano (per gli “intellettuali” e i puri da social, c’è wikipedia”). Anche se un supplizio di Tantalo (vedi sempre wikipedia), non gli farebbe male, ma lui ha ottenuto quello che voleva ed a breve egli sarà premiato. E poi mentre il povero Tantalo non poteva né mangiare né bere, in questo caso tutto si può dire, ma Scionti (il quale avrebbe fottuto pure gli dei per il suo amuleto posteriore), è circondato da uomini tra fedelissimi e “stampelle”, dotati di ottime referenze addominali (vedi Falleti, Mamone, Sposato e per ultimo Caridi). Fatto è che il gesto di Caridi come di chi ha fatto come lui negli anni passati, non è giustificabile né d’esempio, ai fini della correttezza morale e democratica del voto.
Ma quello che più colpisce è la lezione di moralità e dai quei pulpiti in cui proviene questa “lectio magistralis” della morale contro Caridi. L’amore è bello se non è litigarello, ma Biasi che è stato sempre un “capopopolo”, sa che senza compromessi (o salti di quaglia) non si amministra. E lui che in tempi non troppo lontani era considerato quel “nuovo che avanza”, dove oggi il suo posto l’ha preso Fabio Scionti, non senza patacche sul petto (quasi osseo). Una paese senza memoria, è un paese senza futuro disse più d’uno ed è proprio vero. Non farò e mi possano accecare semmai potessi sembrare il difensore di Scionti o di chicchessia, e che mi accadesse una maledizione (ma ti prego “Signor Sindaco” Fabio, non prendermi sul serio, e solo una metafora, si scherza).
Nel 1997, giusto venti anni fa, anche allora un “semisconosciuto” Biasi vinse contro Spinelli (ora “reggente” del Pd taurianovese), e di colpo per ironia della sorte o per sorte dell’ironia, si trovò senza maggioranza, e così fu che il baldo (e aggiungo pure furbo) Papalia da Amato di Taurianova, “per il bene del paese”, tenne le speranze amministrative per quattro anni a questo giovane avventista della politica che sbaragliò tutti i volponi di allora, divenendo poi negli anni a seguire anch’esso tale (purtroppo), ma sempre vincente. Papalia era stato eletto tra le fila di Ninì Crea, allora candidato a sindaco e tra i suoi sostenitori c’era il mitico e sempreverde Pino Obama Falleti (all’epoca lo chiamavano “De Gasperi”, oggi essendo più potente e con dotte citazioni porta il nome di “Obama”), lui c’era anche prima, e c’era anche dopo e ci sarà sempre nei secoli dei secoli.
Il prezzemolo dal fruttivendolo lo trovi sempre, e figurati in questo momento politico di cambi di casacca e del soggetto che lo ha attuato, se il prezzemolo non sarà sempre verde! Ah dimenticavo, ci sarebbero altre due cose da non dimenticare, a proposito di memoria, onde evitare altre “lectio magistralis” da parte di altri, la prima è che c’era un deputato eletto sia nel 1994 che nel 1996 e che insieme agli altri, era quell’undicesimo voto in consiglio comunale dal 1997 al 2001 (anno che fu pure eletta per la terza volta alla Camera), il suo nome è Angela Napoli, poi andò via nel 2004 per una non precisata “questione morale”, quando invece doveva andare via l’anno prima, ossia nel 2003 quando in un colpo solo il mitico Biasi defenestrò tre assessori della sua giunta. Ma mi sa, la fede ha i suoi misteri e i misteri hanno una propria fede. Comunque, tra questi c’era la “(re)Innamorata” Perri e quella “stampella” di oggi, la quale dopo quell’azione iniziò a materializzarsi di vendetta, a causa e per quegli eventi, oggi porta il nome di “Santo Roccu” Sposato e viene da lontano (non c’entra un fico secco, ma fa pendant). La seconda, così come allora Biasi vinse con il contributo fondamentale del compianto dott. Calabrò, c’è l’analogia che oggi Scionti vince con l’apporto del duo Sposato/Nicolosi (e chi per lei), e ironia della sorte tra i “supporter” del voto al ballottaggio c’è anche un parente del dott. Calabrò (il quale fu premiato con la carica di presidente del consiglio comunale).
E non finisce qua perché nel 2001, elezioni amministrative, Biasi rivince al ballottaggio, stavolta contro Olga Macrì, ma, durante il tragitto perde pezzi della maggioranza e c’è chi gli da una mano, in quel caso ricordo un consigliere che passa dalla minoranza alla maggioranza con questa motivazione, “Per il bipolarismo compiuto e perché la mia famiglia è stata sempre di Destra e per l’evolversi della situazione politica italiana, passo con la maggioranza Biasi (sic!)”. Però ci sarà un altro salto, forse quello più significativo in quanto era il candidato a sindaco avversario di Biasi per il centrosinistra di allora, ovvero il prof. Bernava. Su dai non fate la solita domanda che state pensando, vi anticipo anche stavolta, sì c’era pure Pino Falleti, non sto scherzando, c’era davvero ed era un sostenitore proprio di Bernava. Guardate che l’età precisa di Pino Falleti non si conosce, come Vacchi lui si “iberna” tutti i pomeriggi ed è per questo che si mantiene fresco nei secoli.
Il problema principale così come è stato per Biasi all’epoca e così come per Scionti adesso, entrambi il “nuovo”, ma in epoche diverse è stato nella sostanza opportunistica più che nella forma degli slogan che loro stessi bramavano. Biasi, all’epoca attuò un passaggio in cui poi gli diede fortuna ed è stato quello del compromesso politico, poteva benissimo farsi sfiduciare, si rifacevano le elezioni ed avrebbe vinto con vantaggio bulgaro. Scelse la strada più semplice quella della politica vecchio stampo, ma parliamo di venti anni fa. Oggi Scionti, faccia pulita, persona perbene, lavoratore “multi generazionale”, cattolico fervente, associazionista, onesto e trasparente (anche troppo, una lastra), diceva a colpi di “Avanti tutta” che Taurianova Cambia. E molti ci hanno creduto, compreso me. Cosa fa? Perde fin da subito Marianna Versace, nessuno sapeva chi fosse, la quale diventò “Innamorata”.
Certo a Biasi tutto si può dire ma no che non sia un bell’uomo, quindi è giustificabile. Fuori una. Poi, durante il cammino in quella selva oscura che non vengono cambiate le lampadine da molto tempo, perde Stella Morabito e Filippo Lazzaro, il “duo delle meraviglie”. Una coppia insolita, l’altro con sguardo da sparviero e lei con acume da tessitrice di tele. Fuori due che con la prima fanno Tre! Nel mentre c’era uno che si allungava i capelli e li faceva diventare più mossi e aggressivi e l’altro che li impomatava di continuo. Quale migliore occasione per far combaciare le diversità? Arrivano i due dell’Apocalisse Sposato e Caridi. Ora, trovate le differenze tra il Biasi di allora e lo Scionti di adesso. Biasi non si è fatto sfiduciare allora, oggi Scionti non si dimette nonostante abbia perso la maggioranza. Poteva affrontare una nuova campagna elettorale togliendo i rami vecchi e innestando la sua forza politica con una nuova linfa vitale, riuscendoci, ma preferisce i limbi dei piccioni morti e della quaglie che saltano. Quindi, la storia aiuta a capire meglio e molte volte e credo, a far combaciare storia e morale, può essere utile e genuino per tutti.
Fatta questa lunga premessa, il secondo motivo è per un argomento serio, molto serio qual è la delibera della Corte dei Conti n. 57/2017 in cui viene deliberato “di non approvare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Taurianova (RC) avendo valutato lo stesso non congruo ai fini del riequilibrio finanziario dell’Ente”. Dove poi il prefetto di Reggio Calabria emana una diffida insieme ad altri undici consigli comunali a provvedere a sanare tutto ciò. C’è una corposa e interessante relazione di 51 pagine dove sono state messe alla luce alcuni fatti contabili che risalgono ad alcuni anni fa fino ad oggi, e che è giusto che i cittadini sappiano. Compresi “prelevamenti dal fondo di riserva”. Allora iniziamo, anzi no, me ne scendo al mare per oggi mi sono seccato, alla prossima…
(1. Continua)