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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Taurianova, la protesta del gruppo “Direzione Italia” I consiglieri non parteciperanno all'odierno Consiglio Comunale: "Dittatura democratica messa in atto dall'amministrazione"

Taurianova, la protesta del gruppo “Direzione Italia” I consiglieri non parteciperanno all'odierno Consiglio Comunale: "Dittatura democratica messa in atto dall'amministrazione"
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Riceviamo e pubblichiamo

A distanza di quindici mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, che nelle intenzioni doveva cambiare Taurianova, ci rendiamo conto, con rammarico, che nulla è mutato; e se qualcosa ha subito delle trasformazioni, questa è da individuare nella manifesta, e per certi versi genetica, idiosincrasia al dialogo ed alla collaborazione di chi guida il governo cittadino.

L’amministrazione del cambiamento, sin dal primo momento, si è mostrata insofferente alle offerte di collaborazione che giungevano dai banchi dell’opposizione, ma anche e soprattutto da alcune parti della maggioranza, costrette a ricredersi in breve tempo sulle manifestate intenzioni del Sindaco.

Sin dal primo momento è stato chiaro che l’unica forma di collaborazione conosciuta e richiesta, da questa maggioranza minoritaria e da questo Sindaco, è l’invocazione a ratificare, senza possibilità di confronto, delle decisioni prese in separata sede da una cerchia ristretta di persone.

Questo modus operandi altro non è che un semenzaio di arroganza e prevaricazione. Un metodo irrispettoso, nei confronti dei consiglieri di opposizione, di parte di quelli di maggioranza (lasciati all’oscuro delle decisioni importanti e meno importanti) e soprattutto dei cittadini, con il quale si distorcono a proprio uso e consumo norme, statuti e regolamenti.

Su queste basi, l’amministrazione del Sindaco Scionti, dimentica della grave situazione nella quale versa la nostra Città, indifferente alle problematiche della collettività, si è ostinata a spendere le proprie energie esclusivamente per mettere in cascina quello che è diventato una vera e propria ossessione: il quinto assessore.
E pur di riuscire nell’intento, ha calpestato tutto e tutti, approvando la modifica dello statuto a colpi di “maggioranza” e “canguri”, in barba a quanto disposto dall’articolo 129 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, il quale, al comma 2, dispone che le proposte di modifica o di abrogazione dello Statuto comunale devono essere inviate ai consiglieri comunali almeno 15 giorni prima del Consiglio e depositati presso la segreteria comunale, dando pubblici avvisi di tale deposito nelle forme previste: un procedimento disatteso in tutti i punti.

Tra l’altro, la proposta di revisione dello statuto, nel punto riguardante il quinto assessore, era stata respinta da Consiglio comunale e, dunque, secondo quanto disposto dal comma 6 del suddetto regolamento, non può essere rinnovata fintanto che dura in carica il Consiglio che l’ha respinta: anche in questo caso la norma è stata calpestata.

Una dittatura “democratica”, messa in atto scientemente dall’amministrazione, che impedisce alle opposizioni, presenti nel civico consesso, di dare il proprio contributo, poiché gli atti riguardanti l’ordine del giorno dei consigli comunali non vengono mai presentati per essere discussi nella conferenza dei capogruppo, ma inoltrati via PEC ai consiglieri solo poche ore prima del consiglio. Un situazione di disaggio per la minoranza che non ha modo di studiare le carte per avere contezza di cosa e come votare, in particolare quando si tratta di approvare aliquote per tributi e tasse che vanno ad incidere sull’economia delle famiglie taurianovesi.

Pertanto i sottoscritti consiglieri comunali, per i motivi esposti, stante le illegittimità evidenziate, dichiarano, con il presente documento, in segno di protesta, di non partecipare all’odierno Consiglio Comunale.