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Taurianova, le fosse si coprono con le buone maniere

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Prefazione. “Il tempo perduto è come un buco in un calzino. Diventa sempre peggio”

“Dice il saggio, tutto è bene quel che finisce bene e…l’ultimo chiude la porta”, anzi tappa la buca! È stata una “voragine” colma di passione, mille violini suonavano per lei e altrettanti tromboni le facevano la corte, così per attirare le attenzioni ed avere una “parvenza di visibilità politica”. Ma oggi, addì 28 giugno corrente anno, sono iniziati i lavori di ripristino (quindi, non solo della messa in sicurezza), della famosa voragine adiacente nelle scuole della F. Sofia Alessio. Stavolta si sono superati, le cose sono state fatte alla grande, in quanto si risolve il “problema”. Immensa era stata l’attenzione per questo annoso problema, tant’è che venivano lasciate accese in quella via anche le luci dei lampioni, così, per non perdersi di vista.

Le polemiche avevano acceso un dibattito infinito, e forse per questo le luci si erano accese perpetuamente, come un segnale, una sorta di “gonfiamento”, e si sa lampioni fa rima con….beh, si è capito! Certo, la vita riserva molte sorprese, e quanto accaduto in tutti questi mesi è imperdonabile perché, siamo sinceri, era una vergogna quel luogo abbandonato a sé, Soprattutto con dei ragazzi, per la maggior parte minori che orbitavano da quelle parti con il rischio di farsi male seriamente. Per non parlare anche della sicurezza stradale, in quanto le transenne erano più pericolose della voragine stessa.

Quando assisti che, c’è una troupe televisiva appositamente (chiamata), per fare un servizio dove riprende un consigliere di opposizione che con aria da leader balcano espone il problema, ti indigni come di solito si indignano gli eschimesi quando fa caldo. Oramai alcuni componenti dell’opposizione viaggiano come in un reality show, un Grande Fratello, se non c’è la televisione “non si canta messa”, lo si è visto anche all’ultimo consiglio comunale. Al prossimo ci sarà una puntata speciale di Uomini e Donne tra tronisti e corteggiatori, condurrà il solerte e simpatico nonché uomo delle nevi e dalle mille risorse, dalla camicia esplosiva, Luigi Mamone (tanto, altrimenti che fa?), con commentatori, al posto di Tina Cipollari c’è l’assessore al cipresso Raso; Loprete farà l’opinionista del “tira la pietra e nasconde la mano”, e la Ferraro farà…ehm…farà…qualcosa farà, quello che sta facendo, appena avrò informazioni lo scriverò! Poi arrivò anche la Candy Candy del consiglio comunale, la Cettina Nicolosi tutta birbantina e bambolina che si occupò della fossa, ma la sua dolcezza non sciolse i cuori di chi era preposto al contesto, si sa Gastone Paperone Scionti è un duro, come un “romboide spigoloso”.

Quando apprendi che, dopo queste sollecitazioni, la vicesindaco della scuola di pensiero del “c’è ma non si vede” Patrizio, immaginandola rannicchiata su se stessa, rispondeva, “Se i lavori non riprenderanno in tempi celeri, come dovrebbe essere, mi impegnerò personalmente a predisporre la messa in sicurezza, adeguata, dell’area”, questo dopo cinque mesi (sic!). Allora in te sale un magone, un dispiacere compassionevole, e fai di tutto per tranquillizzarla dove nemmeno nell’Idiota di Dostoevskij trovi. Però fatto con passione, e pensi al gesuita Graciàn quando disse che “Le passioni sono come buchi attraverso i quali chiunque può vedere e conoscere l’animo di un uomo”. E visto che di “buchi” si tratta, nella Lanterna del 22 giungo u.s. lancio un appello direttamente al responsabile del settore, all’amico Peppe Cardona, e si badi bene, era irraggiungibile forse perché sapeva che l’avrei chiamato, ma io insisto, “e luce fu” dopo sei giorni compresi i festivi. E che insieme alla Guest Star Nino Caridi, interessatosi anche lui nel caso di specie, coadiuvato da un caffè offerto dall’Obama sudamericano, hanno dato la notizia dell’inizio dei lavori. Sperando che non sia un tappo rotondo che chiude un buco quadrato, perché di rotondità nel basso ventre, siamo abbondantemente forniti.