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Taurianova, (l’in)decoro è servito

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Prefazione. “Decor è il bell’apparire di un’opera priva di difetti, le cui parti rispondono a un calcolo preciso, e questo lo si ottiene rispettando la consuetudine o la natura”(723.000 euro in più all’anno docet)

Non so quanto questa città meriti la citazione di Vitruvio, certamente rende l’idea della proporzione sgradevole che essa rappresenta agli occhi di chi osserva (dalle foto in allegato). Ci sono quegli argomenti che non vorresti trattare, vuoi per allergia (all’erbacce), vuoi perché sfociano nel “populismo di facciata (con erbacce)” o perché forse pensi che tali siano atti dovuti di “ordinaria amministrazione (con erbacce)”,. Quindi, inutili al contesto di un discorso costruttivo e produttivo a migliorare una città. Così come l’acqua che scorre dai rubinetti, gli impianti fognari: oramai tutti hanno una “catenella” per liberare l’acqua.

Compreso anche l’asfalto sulle strade (dissestate), e tutto quello che consente una condizione di civiltà in una comunità, quantomeno a cavallo tra il primo e il secondo millennio. Ma ahimè, ci troviamo nel terzo di millennio e allora, Paperino, Gastone Paperone, Stanislao Moulinski, Bingo Bongo e Alice nel paese delle meraviglie, non hanno più ragione di esistere. Come non hanno più ragione di esistere i petti gonfi, le pose autoritarie tra i passaggi nei lunghi tappeti di velluto ornati di petali di rosa; gli sguardi imponenti da pariolini vintage dei nostri “grandi e umili” amministratori. Perché, cari “unti (e cunduti)” del signore (?), c’è qualcosa che non va (sic!). Specie se una città è guidata dallo slogan “Taurianova cambia”, qualcosa non è andata per il verso giusto. Cosa fare per cambiare questo “verso”? Semplicemente “cambiare” e più in fretta possibile, prima che sia troppo tardi. Da “Taurianova Cambia” nel novembre del 2015, passando poi per “Taurianova (S)Cambia” negli anni successivi, è stato un attimo.

Grazie a due consiglieri (uno tra questi ha contribuito alla vittoria), i quali hanno certificato che i “mestieranti” della politica non erano solo i sindaci precedenti, ma che anche in questo caso il “battesimo” è stato conforme all’attuale primo cittadino. Sono trascorsi due anni e mezzo e quello che i cittadini taurianovesi hanno assistito è stato, una serie di cambi di posto in consiglio, tra maggioranza (tre) e opposizione (1+1). Ovvero, la perdita della maggioranza uscita alle urne, un (tragico) dissesto finanziario (evitato da altri) e dove ieri si è insediata la “commissione straordinaria di liquidazione”. Si è passati da “Taurianova legge” a “Taurianova piange”. Questi signori dovranno far quadrare i conti in qualche modo e per chi conosce il TU EE.LL., sa che i sacrifici saranno spaventosi per i cittadini a causa di un dissesto che, a mio avviso, pur non essendo colpa dell’attuale amministrazione non si è fatto abbastanza per impedirlo. Ma è un discorso che affronterò la prossima volta.

Si è portato come trofeo, come un “triplete (quello che fanno i residuati interisti, oramai in preda ai ricordi degli sfoghi da gioventù)”, per l’asfalto delle strade (soldi avuti da un’altra amministrazione), quello sui rifiuti (finanziamento avuto grazie perché c’è stato uno scioglimento per mafia e avuto dai commissari), e poi appalto Consip che sta ancora avendo le sue ripercussioni polemiche e penso che ancora ne avrà a lungo anche variegate in diverse salse e sub-salse! Sono sicurissimo delle capacità di Fabio Scionti, sono anche fiducioso del suo operato, lo rivoterei. Qualcuno asserisce che produce tantissimo, ma non lo dice. Però visti i risultati, consiglierei di fermarsi un po’, per il bene di tutti. Se “Taurianova Cambia”, allora facciamola cambiare una volta per tutte, ma per davvero. Due anni e mezzo con una squadra di governo che ha prodotto un lumino freddo di invisibilità perpetua, non va bene! Vogliamo ancora tenerci questi assessori fino alla primavera del 2021 e poi celebrare il de profundis in Piazza Italia? È stata una bella occasione data dai cittadini (dopo quella del 1993), non sprechiamola, non c’è più tempo.

È finito il tempo del “quarto d’ora di popolarità” tra assessori che si sentono un misto tra Madame Butterfly, la Signora delle Camelie ed Elizabeth Bennet. O altri che si credono divi e dive da scuole di pensiero “associate”. Sindaco, azzera la giunta, manda tutti a casa (ma tutti, nessuno escluso), apri un dialogo interno alla tua maggioranza e scegli forze fresche per un rilancio politico e amministrativo. Costruisci una squadra con connotati politici e libera dagli impegni gli attuali assessori, vi rivedrete fuori per un caffè. E nomina altri che vanno in mezzo alla gente, parlano con loro per farsi conoscere, dialogano, non gonfiano il petto e non fanno il “marchese del grillo”. Questa squadra ha fallito e se non ti dai una mossa, Sindaco, fallirai anche tu!