Taurianova, Morabito e Lazzaro si tirano fuori dal “diktat” della maggioranza D'ora in poi in Consiglio comunale voteranno secondo coscienza. Si apre ufficialmente la crisi politica in seno all'Amministrazione Scionti
di Il segugio
L’ultimo Consiglio comunale, tra liti e schiamazzi, un merito di certo l’ha avuto, ossia quello di fare finalmente chiarezza all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Fabio Scionti. Certo non è stato un bell’esempio di democrazia, le liti verbali al limite del punto di non ritorno, sono una pagina nera per la politica taurianovese. Ma le responsabilità vanno cercate in entrambi gli schieramenti politici. Diciamolo, francamente il gruppo degli Innamorati ed il Partito democratico hanno veramente esagerato. Questo clima è il frutto di una rottura ormai palese all’interno della maggioranza. I consiglieri Maria Stella Morabito e Filippo Lazzaro, ormai decidono senza vincoli di maggioranza, sono proprio loro che da tempo hanno aperto la crisi politica.
Adesso tocca a Scionti ricreare le condizioni per una nuova fase politica. Una nuova maggioranza si ricrea avendo un disegno politico. Certo qualche ragione Morabito e Lazzaro ce l’hanno. Il sindaco infatti, per motivi di opportunità, la convenzione sulla biblioteca poteva pur rinviarla al prossimo consiglio comunale. Sarebbe stato un modo come un altro per tendere una mano verso i due consiglieri. In politica si media sempre, soprattutto quando si ha una maggioranza litigiosa. D’altro canto però gli stessi hanno anche qualche torto, come il presentare interrogazioni alla maggioranza di appartenenza. Casi più unici che rari.
A questo punto il sindaco deve affrontare la situazione nella massima trasparenza. Presentarsi ai partiti che lo hanno sostenuto con un nuovo progetto politico che superi il voto del 15 novembre e ponendosi come obiettivo il salvataggio della città al di là degli schieramenti politici attuali. D’altronde siamo in un’epoca di grandi cambiamenti. Non esiste più a livello nazionale il centrodestra, lo strappo di Salvini a Firenze è la dimostrazione della fine dell’alleanza con Berlusconi. Il crollo di città come Padova ed il terremoto politico che sta per investire le grande città governate dall’asse Forza Italia-Lega Nord. La dichiarazione del sindaco forzista di Venezia di appoggiare il Si al referendum costituzionale del 4 dicembre, la dice lunga sulla scomposizione del quadro politico nazionale.
Tornando alla politica taurianovese, Scionti deve fare chiarezza sulla sua maggioranza o ex maggioranza. Se è vero come è vero che la Morabito e Lazzaro appoggeranno secondo coscienza le delibere della giunta Scionti, nei fatti si apre un problema di non poco conto. Proprio stamattina è stata protocollata al Comune la lettera con la decisione assunta dai due. Decisione dettata dal fatto che i “dissidenti” sono in contrasto con l’agire politico del capogruppo del Pd Pino Falleti e del presidente del Consiglio Fausto Siclari. Scionti a questo punto dovrebbe azzerare la Giunta al fine di creare le condizioni per un nuovo assetto politico, con la creazione di una giunta di salute pubblica che salvi la consiliatura individuando 3 o 4 punti politici su cui creare una convergenza ampia, dove in tanti si possono riconoscere nell’interesse supremo della città.