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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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Taurianova, quel Poliambulatorio solo ed abbandonato (quasi da Dio), dall’Asp reggina e dalla politica (?). Dott. Carbone se ci sei (?), batti un colpo! Manca ancora l'ecografo, il presonale non può permettersi di andare in ferie altrimenti si chiudono i battenti, ma c'è qualcosa che resta viva e vegeta, la colpevole indifferenza

Taurianova, quel Poliambulatorio solo ed abbandonato (quasi da Dio), dall’Asp reggina e dalla politica (?). Dott. Carbone se ci sei (?), batti un colpo! Manca ancora l'ecografo, il presonale non può permettersi di andare in ferie altrimenti si chiudono i battenti, ma c'è qualcosa che resta viva e vegeta, la colpevole indifferenza

La misura è colma, ma il contenuto è oramai aria fritta. La strafottenza sia dei vertici sanitari in primis che della politica (sia dei selfie che non), è una condizione vergognosamente attiva e quasi assiomatica.
Molto spesso si guarda alle grandi cose, sicuramente importanti, come il Centro Vaccinale Covid di Taurianova, il quale funziona perfettamente, sin dalla sua nascita, da quando è stato iniettato il primo vaccino. Ma non c’è solo il Coronavirus, c’è anche la cosiddetta sanità ordinaria. Quella fatta dagli altri pazienti, bisognosi di cure, dove i medici specialisti seppur in emergenza pandemica, hanno sempre garantito le prenotazioni e non solo le emergenze. Questo bisogna ribadirlo fortemente. Ma al contempo viene abbandonato a se stesso.
Stiamo (ri)parlando della questione annosa, adesso quasi drammatica del Poliambulatorio di Taurianova dell’Asp di Reggio Calabria. Un sepolcro nemmeno imbiancato in quanto la struttura fatiscente è simile ad una cattedrale nel deserto dell’indifferenza e soprattutto, grave, della strafottenza da parte di tutti, dalla classe politica, amministrativa e soprattutto regionale i quali sembrano ciechi ai problemi e soprattutto sordi, di quelli peggiori ovvero che non vogliono sentire il bisogno della gente e far lavorare i dipendenti sia medici, infermieristici e amministrativi nella condizione di poter elargire i vari servizi ai cittadini. È inutile scomodare la Costituzione con i suoi diritti e doveri, tanto non servirebbe a nulla, non capirebbero lo stesso.
Eppure lo stiamo gridando, dando voce a chi viene inascoltato e soprattutto “ignorato”, si sa un caffè a volte è fondamentale per tirare su le persone, ma spesso fanno cadere giù nella carenza di diplomatica eleganza, colpendo a morte dignità e rispetto umano.
Stiamo denunciando da oltre 5 mesi la mancanza di un ecografo, ma nessuno si è degnato di rispondere ed ancora oggi, siamo ai primi di giugno e quello strumento indispensabile continua a mancare (colpevolmente). Mancano altri strumenti visto che i medici specialisti lavorano in condizioni pietose e medievali, una vergogna assoluta e imperdonabile, in un terzo millennio dove il progresso alla fine, in taluni contesti è rappresentato da un selfie per parvenza da asporto e lenire l’invisibile incapacità politica. Per non parlare di alcuni uffici chiusi (figli di selfie da proclamazione) come il “centro protesico”, chiuso perché non c’è personale (sic!).
Tra pochi giorni si apre un problema gravissimo e che non abbiamo denunciato nella fine del mese scorso, ovvero la carenza di personale amministrativo, l’unica impiegata addetta al Centro Unico Prenotazioni dovrà assentarsi per delle ferie che le toccano di diritto, e quell’ufficio verrà chiuso con gravi ripercussioni sulle prestazioni ambulatoriali come ad esempio nel Centro Dialisi, come nel Centro di Salute Mentale, dove non è possibile effettuare visite perché a sua volta non si possono registrare le ricette mediche. Guardate che è una situazione surreale dalla quale noi stessi, mentre scriviamo seppur dicendo la verità, stentiamo a crederci. È normale una condizione del genere? Lo chiediamo al responsabile, eccellentissimo reverendissimo dott. Domenico Carbone, direttore del distretto sanitario e che ad interim è responsabile anche dell’Area Tirrenica della quale fa parte anche Taurianova, chiediamo in quale direzione vorrebbe muoversi per dare una risoluzione verso una struttura tra le più importanti della provincia reggina e che eroga servizi con una media impressionante a circa un centinaio di pazienti al giorno, e con le condizioni precarie già descritte. Ma stavolta speriamo non rimanga sordo perché la situazione è disastrosa (ed è al contempo un eufemismo).
Pensate che il responsabile del Poliambulatorio, il dott. Francesco Antonio Casella non solo è il “facente funzioni”, ma svolge anche le funzioni (attive) di “usciere”, “portantino”, “postino occasionale”, ma com’è possibile tutto questo? Siamo in Italia o in qualche realtà sconosciuta del Burundi?
Per non parlare poi delle assenze per ferie maturate di alcuni specialisti e che impediscono terapie, prescrizioni e ciò comporta disagi per i pazienti bisognosi di cure e vogliamo fermarci qua, altrimenti sembriamo delle voci petulanti (in un deserto sconfinato abitato da sordi).
I vari commissariamenti non hanno prodotto nulla se non altri disagi e danni alle Asp, i commissariamenti non sono mai stati espedienti positivi e l’Asp di Reggio Calabria ne è testimone, ma tali restano precarie nelle azioni quando ad essi si associa la latitanza della politica la quale sembra non sia questione di interesse, quando poi che ne so, non sarebbe carino farsi un bel selfie mentre si consegna un ecografo al poliambulatorio?
Oggi anche la Cisl interviene in merito alla “già martoriata ASP di Reggio Calabria, devastata dalla mancanza di un’adeguata Governance” e “tenuta in vita solo grazie al sacrificio dei ‘pochi’ dipendenti che hanno, nonostante il numero ridotto e l’età avanzata, consentito la sopravvivenza dei Presidi sanitari dislocati in tutto il Territorio della Città Metropolitana”. È normale tutto ciò?
Ma ci troviamo d’accordo quando scrive il sindacato che i lavoratori “sono abituati ormai a proclami e passerelle mediatiche che non risolvono mai i problemi ma anche a servizi mediatici che hanno rappresentato impietosamente le condizioni in cui versa la sanità reggina, soffermandosi particolarmente sulla situazione indecorosa di tutte le strutture, in tutto il loro rispettivo degrado e mal funzionamento”. Ed è il caso del Poliambulatorio di Taurianova ridotto all’osso e fango, sia quello della strafottenza che quello della carenza di personale e di strumenti adeguati al funzionamento dello stesso.
C’è un Presidente (seppur “facente funzioni”), della Regione Calabria il quale potrebbe intervenire come interlocutore con il Commissario Guido Longo per dire, ma nella mia città c’è una bella struttura oltre a tante altre come il Centro Dialisi e il Centro Salute Mentale, non potresti donarlo un ecografo? Magari non sarebbe male, visti i lauti stipendi fare una colletta da parte anche dei consiglieri regionali presenti nella Piana? Pensate se, ad esempio, nella Piana abbiamo il presidente della Giunta Nino Spirlì e anche il presidente del Consiglio Regionale Giovanni Arruzzolo, di Rosarno. Ma quale migliore occasione per fare una bella azione degna di nota? Ovviamente ci appelliamo anche al nostro primo cittadino Roy Biasi il quale seppur non ha competenze nell’ambito sanitario, ma si sa una buona parola con un fattivo impegno (urgente e con deroga dei “tempi tecnici”, oramai condizione spocchiosa e demodé), faccia da interlocutore ad una situazione gravissima e… dia pure una “rinfrescata” alla struttura anche dal punto di vista estetico.
Ah del dott. Domenico Carbone, stavolta ci aspettiamo un suo quantomeno sospiro più “passionale”, attento e colmo di buona volontà, certo se il commissario Scaffidi dicesse la sua, noi mica ci offendiamo eh… Ovviamente dopo aver preso il caffè… con calma eh…
(GiLar)