Taurianova, Scionti-Ferraro (Azione), “Come può esserci merito dove non esiste diritto con gli inopportuni ritardi?” Questione mensa non ancora funzionante, scuolabus e impedimento del dibattito democratico in Aula consiliare, i temi affrontati duramente dai due esponenti di Azione contro l’attuale maggioranza. E domani ci sarà il Consiglio Comunale per la modifica dello Statuto Comunale
“Nei miei 4 anni di Amministrazione e se dobbiamo dirla tutta, anche nell’anno di commissariamento della dott.ssa Surace, la mensa, così come l’assistenza educativa erano partiti il primo di ottobre, ad oggi ancora non è partita”, esordisce così l’ex sindaco Fabio Scionti insieme alla sua collega di Azione ed ex vicesindaco Raffella Ferraro. Entrambi seduti tra i banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale, anche se viene rimarcato che “non hanno mai smesso di essere prima cittadini tra i cittadini e dopo hanno fatto il possibile per essere dei buoni amministratori scegliendo sempre di dare priorità e garanzia ai servizi essenziali”.
Il problema della mesa scolastica che non è ancora partita a causa di alcuni adempimenti burocratici come la mancanza della Scia, e in virtù di ciò gli stessi si chiedono, “se è stata superata la difficoltà della stessa e se il centro di cottura verrà riaperto il quale darebbe buone opportunità di lavoro”.
È un Fabio Scionti affiancato dal suo ex vicesindaco a tutto campo, ricordando quando lo stesso fu eletto primo cittadino si recò, “Ancora prima della nomina della sua giunta”, nei vari istituti scolastici per salutare bambini, ragazzi, insegnanti, dirigenti e personale scolastico, “ma allo stesso tempo è stata l’occasione per prendere una prima visione delle criticità e cogliere le richieste in merito ad inefficienza dei servizi”.
Scionti e Ferraro criticano aspramente l’amministrazione Biasi in quanto “un amministratore non può non dare risposta o giustificare ritardi causati sempre e comunque da un non curante controllo e un mancato indirizzo”. Ed è “veramente assurdo leggere che a causa di una pandemia, il servizio di refezione scolastica non può più svolgersi all’interno delle aule scolastiche”. Ma la verità è un’altra, secondo il duo Scionti-Ferraro, e riguarda l’idoneità dei luoghi per la refezione scolastica e che questi, “non siano identificabili nelle aule e negli ambienti destinati alle attività di studio. Proprio per queste ragioni, già nel 2016 noi individuammo dei luoghi e predisponemmo le somme necessarie affinché si effettuassero tutti gli interventi necessari là dove si fosse presentata la necessità di intervenire strutturalmente affinché negli istituti cittadini ci fossero i refettori”.
Nei fatti occorre “Scegliere a cosa rinunciare e a cosa dare priorità, sempre e solo pensando di fare il bene del paese”. Ci sono delle priorità e magari impegnare “Meno somme alle manifestazioni, riuscendo comunque sempre a garantirne qualità e più somme per interventi su scuole, e che dopo il Covid che ha creato momenti di solitudine con seri danni per l’isolamento forzato ai nostri ragazzi, soffrendo in silenzio e poi vedere che nulla o poco si fa per la ripartenza…questo fa rabbia (…) Durante il nostro mandato superati i primi mesi di riordino della macchina burocratica e amministrativa, ci siamo dati un metodo, abbiamo individuato delle priorità assolute e poi abbiamo trasferito il tutto agli uffici”.
La stessa rabbia la manifestano per il servizio scuolabus sua per la “impedita partenza del servizio di accompagnamento scolastico”, che per quella delibera dello scorso anno quando “l’amministrazione comunale disponeva la riduzione del monte ore del personale addetto al trasporto scolastico da 32 ore a 30 limitando così un corretto svolgimento del servizio e negando deliberatamente il servizio scuolabus ad una quarantina di bambini”. Ed ancora, “Il quadro è chiaro, emerge una ormai nota insensibilità in materia e una chiara indifferenza della giunta nel garantire un diritto sancito dall’art. 26 nella nostra Costituzione”.
Alla fine un passaggio sulla questione deliberata nell’ultimo consiglio comunale in merito alla modifica del Regolamento che ha nei fatti abrogato le interrogazioni e le interpellanze orali trasformandole in richieste scritte, rimarcando “che il nostro modo di fare politica è completamente diverso da chi ci rappresenta in questo momento e da chi ha fatto opposizione hai tempi nostri” ed inoltre, “In due anni abbiamo presentato diverse interpellanze in cui denunciavamo e chiedevamo risposte per i cittadini, diverse sono state rinviate, altre non trattate, altre hanno trovato risposte completamente fuori tema e quando si discutevano c’era sempre qualcuno che ci parlava sopra”.
Ma gli stessi con rammarico, delusione e con forte rabbia sottolineano lo “strozzamento” della democrazia in Aula in quanto “Non avremo modo discutere dei temi presentati perché a causa delle commissioni, mal funzionanti, non si può discutere di nulla in quanto queste concepite meramente come una presa d’atto e anche il consiglio che dovrebbe essere il luogo in cui si esercita la più alta forma di democrazia, ormai è adibito solo come luogo in cui votare e per nulla discutere”.
Intanto sia per domani che il 2 dicembre sono stati convocati due Consigli Comunali e dove le istanze delle opposizioni dovranno essere dibattute nei preliminari, e questo molto probabilmente sarà motivo di scontro in Aula con la maggioranza…
(GiLar)