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TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

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Taurianova, sciopera dell’Avr, ma non di chi (irriguardosamente) sporca la città! Nonostante la decisione sindacale, davanti all'isola ecologica si vede l'ennesimo scempio di chi del rispetto ne fa una reale strafottenza

Taurianova, sciopera dell’Avr, ma non di chi (irriguardosamente) sporca la città! Nonostante la decisione sindacale, davanti all'isola ecologica si vede l'ennesimo scempio di chi del rispetto ne fa una reale strafottenza

L’Avr è in sciopero per 24 ore da stamani alle 5 e scade domani mattina, il problema sono le mensilità non pagate agli operai, una situazione incresciosa la quale si ripete spesso dove la società titolare dell’appalto per la raccolta differenziata non ottempera al pagamento degli stipendi.
Sembra che le mensilità, da indiscrezioni siano due, ma il problema si pone quando a fermarsi è un servizio indispensabile per la comunità ove si opera.
Nel documento delle quattro sigle sindacali si legge che il “21.04.2021 hanno avviato le procedure di raffreddamento e conciliazione e dopo ampia discussione” e che “la seduta si chiudeva con esito negativo”.
E che “Successivamente le OO.SS. in data 26.04.2021 chiedevano incontro presso la Prefettura di Reggio
Calabria per espletare la seconda fase e trovare soluzione alle problematiche oggetto di procedura, dopo ampia discussione non avendo avuto certezze sulle richieste oggetto di vertenza il tavolo si chiudeva con esito negativo”. Per tale motivo si è provveduto alle 24 ore di sciopero e si spera che tale azione possa dare una spinta verso un esito positivo.
Nel comunicato dell’Amministrazione Comunale di Taurianova, veniva comunicato che “ci sarà una sospensione del servizio di raccolta e chiusura dell’isola ecologica”, ma nonostante ciò, quello che si presentava stamattina davanti all’isola ecologica non è (per l’ennesima volta) degno di un paese civile.
Ovviamente, finito lo sciopero i lavoratori Avr, grazie alla spiccata intelligenza dell’Associazione “Lordazzi” in movimento, dovranno fare l’ordinario e lo “straordinario”. Ma oramai sembra che il fiato e le parole si sprecano nei meandri della strafottenza collettiva, quella che nei fatti fa parte di una sub-cultura di quel rispetto il quale ahimè manca ed è molto difficile, vista l’imperterrita condizione mentale di tali soggetti (non rispettosi né dell’ambiente né del prossimo), perpetrano ai danni non solo dell’ambiente, ma nei confronti di chi invece sa che del rispetto occorre farne condizione fondamentale dell’esistenza umana.
(GiLar)