Taurianova, si apre il “caso” degli scrutatori sorteggiati tra parenti di candidati, impiegati comunali e altri Abbiamo lanciato la proposta, facendo appello alle coscienze, nella speranza che venga recepito, a rinunciare alla nomina (solo) per motivi di opportunità
“Saranno coincidenze che coincidono, ma una coincidenza oggi, una coincidenza domani…”, diceva Totò, però la questione nomina degli scrutatori per le elezioni del 20 e 21 settembre a Taurianova sta diventando un caso mediatico.
Ovviamente rispettando i ruoli e soprattutto convinti del corretto espletamento dell’azione con la quale ieri al Comune di Taurianova, tramite sorteggio elettronico ha estratto gli 80 scrutatori delle 20 sezioni elettorali, ci ritroviamo ad essere stati sommersi di messaggi, telefonate per questa che noi definiamo pura coincidenza ossia che i nomi estratti sono impiegati (coniugati) comunali, vigili urbani e parenti di candidati sono casuali.
Convinti anche del fatto che il valore di una coincidenza è uguale al suo grado di improbabilità, così ci disse qualcuno, però il problema c’è, ma non è una questione di illegalità né di incompatibilità, teniamo a sottolinearlo. Semmai è semplicemente una questione di opportunità morale.
Se dovessimo attuare la solita retorica, partiremmo dagli effetti Covid quando nel lockdown c’erano un numero consistente di famiglie le quali hanno dovuto ricevere derrate alimentari da diverse associazioni taurianovesi in quanto non avevano la possibilità economica di provvedere da soli. Potremmo anche parlare dei buoni spesa all’epoca elargiti dalla Protezione Civile dove la domanda l’hanno fatta anche chi forse, non avrebbe avuto bisogno, però si sa il ndo cojo ndo cojo è sempre di voga. Ma noi in quel caso, abbiamo preferito stare in silenzio non alimentando polemiche vista già la questione pandemica grave e quindi concentrarci con gli aspetti più seri ovvero la tutela della salute. Ora però ci ritroviamo davanti, a nostro avviso, una situazione incresciosa, ma inconsapevole si intende per tutti i protagonisti che hanno il pieno diritto di fare lo scrutatore. Ma si sa nei piccoli paesi, la malizia molte volte fa a pugni con la realtà sociale. Nei si fatti si pensa spesso e volentieri male di tutto. Ma questa è una condizione che purtroppo è tipica nel provincialismo paesano. Ma come ogni cosa nella vita, si cerca di fare appello al buonsenso, alla questione morale, ai motivi di opportunità dettati dalla coscienza. Magari se possibile favorendo chi ha davvero bisogno di quei soldi, vista la situazione riscontrata durante il lockdown.
Ieri prima dell’inizio della tribuna elettorale avevamo consigliato di rifiutare la nomina e magari lasciare spazio ad altri, ma solo per motivi di opportunità e non di obbligatorietà. La legge lo consente, l’incompatibilità non esiste, ma per dipanare eventuali ombre maliziose.
Certamente vedere che, ci sia un’entrata, esempio, di quasi cinquecento euro dentro una famiglia mentre altri restano a bocca asciutta e magari, più bisognosi economicamente, la riflessione com’è dio consuetudine nasce, si evoleva, si trasforma fino a divenire indignazione.
Noi rinnoviamo l’appello agli scrutatori sorteggiati tra impiegati comunali e parenti dei candidati di rinunciare per motivi di opportunità, se vogliono farlo, altrimenti espletate tranquillamente il ruolo conseguito tramite sorteggio, senza nessun problema, come giusto e sacrosanto diritto.
Una riflessione desideriamo ci venisse consentita ed è rivolta alla politica, ai politici, a quelli che oggi in pompa-trombone, si propongono per guidare il paese. Non è che ogni volta le castagne dal fuoco li deve togliere la stampa! Ogni tanto sarebbe utile, moralmente ineccepibile passare da, “Perché non scrivere che…” a “Diciamola anche noi qualcosa…”, o no? Gli usci sono fatti per entrare, ma anche per uscire, mettendoci la faccia anche affrontando questioni impopolari, a volte e la politica e chi ne fa parte, dovrebbe essere protagonista principale ad affrontare anche queste tematiche nate dai dissapori dei cittadini perchè grazie a loro, potranno contare quei numeri necessari per avere il “pennacchio”.