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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Tempa Rossa, M5s: “Veleni delle lobby sulla pelle dei calabresi” Indignazione dei "pentastellati" per l'inchiesta sui rifiuti tossici

Tempa Rossa, M5s: “Veleni delle lobby sulla pelle dei calabresi” Indignazione dei "pentastellati" per l'inchiesta sui rifiuti tossici
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“L’inchiesta sui rifiuti tossici prodotti nell’attività di estrazione del
petrolio lucano indica che i guadagni delle lobby li pagano i calabresi
sulla loro pelle.” Così Federica Dieni, Dalila Nesci e Paolo Parentela, i
deputati calabresi del MoVimento 5 Stelle commentano le notizie emerse a
seguito dell’affaire “Tempa rossa” ed annunciano la presentazione di
un’interrogazione al Governo sulla questione.

“Gioia Tauro, Bisisgnano, Lamezia Terme, Crotone: è tutta la Calabria ad
essere colpita dal rischio di inquinamento ambientale – spiegano i
parlamentari pentastellati – con ricadute incalcolabili sull’ecosistema e
sulla salute di cittadini. Le inchieste e le indagini dei Carabinieri del
Noe sostengono che sarebbero stati sversati rifiuti tossici mutando loro di
denominazione. Centinaia di migliaia di tonnellate di liquidi contenenti
metidieanolammina e glicole trietilenico, sostanze tossiche smaltite però
come acque di produzione, sarebbero state rilasciate in mare. Questo è il
prezzo delle trivelle e degli affari delle cricche che hanno tratto
beneficio dall’azione del Governo Renzi. Noi pretendiamo ora chiarezza sui
danni causati nella nostra Regione. L’abbiamo chiesta attraverso
un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente che deve spiegare precisamente
quali sono le conseguenze degli sversamenti e come si intende porre
rimedio. Se il premier intende rivendicare gli emendamenti a favore dei
petrolieri, venga anche a pulire la scia che le loro attività lasciano,
devastando la nostra terra.”

“Siamo più decisi che mai – concludono i parlamentari – a bloccare lo
scempio del nostro Paese e del nostro mare e a mandare a casa questo
governo amico di intrallazzatori e traffichini. Ora i calabresi sono
chiamati a unirsi a noi per mandare forte e chiaro il 17 aprile, al
referendum contro le trivellazioni in mare, il primo avviso di sfratto a
Renzi e ai suoi compari. Non siamo disposti a pagare gli affari dei
petrolieri con la salute nostra e dei nostri figli.”