Terrorismo: Viminale al lavoro, presto piano sicurezza
redazione | Il 14, Mag 2012
Capo stato maggiore esercito, pronti. Lunedi’ comitati provinciali
Terrorismo: Viminale al lavoro, presto piano sicurezza
Capo stato maggiore esercito, pronti. Lunedi’ comitati provinciali
(ANSA) Servizi segreti, vertici delle forze di polizia, apparati di sicurezza sono al lavoro per mettere a punto un piano tecnico che risponda all’esigenza di alzare l’attenzione sugli obiettivi indicati dagli anarco-insurrezionalisti nel volantino di rivendicazione dell’attentato a Adinolfi, e non solo. L’Esercito è pronto a fare la sua parte, ha dichiarato il capo di stato maggiore Graziano, ma è all’analisi degli 007 che ci si affida in prima battuta per un’esame attento del target contro cui è diretta la minaccia degli anarchici. Da qui si partirà per mettere a punto il piano di sicurezza su tutto il territorio nazionale. Nella rivendicazione si fanno i nomi di Aziende controllate da Finmeccanica ma sul web ricorrono inviti ad attaccare banche e ministeri e, perché no commissariati. In modo da diversificare e ampliare gli obiettivi senza venir meno alla tradizione del Fai che ha sempre privilegiato i cosiddetti apparati repressivi dello Stato: carceri e centri per immigrati. La preoccupazione al Viminale è palpabile perché, entro giovedì, giorno in cui il ministro dell’Interno, Cancellieri, ha convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza ad hoc, sul tavolo ci dovrà essere un quadro preciso che consenta di garantire la massima protezione possibile ai luoghi e alle persone minacciate. Un’impresa non da poco, si ragiona al Viminale, tenendo conto delle numerosissime sedi di aziende controllate da Finmeccanica da presidiare e dei tanti responsabili di settori a rischio attentati cui assegnare la scorta. Centinaia di luoghi e di persone il cui numero avrebbe impressionato il ministro dell’Interno che per questo non ha escluso di chiedere un potenziamento dell’uso dell’esercito a tutela degli obiettivi fissi. Una misura messa in atto già dopo l’11 settembre quando per guadagnare risorse umane da utilizzare in attività investigative, di ordine pubblico e controllo del territorio, le forze di polizia sono state liberate dai compiti di vigilanza agli obiettivi fissi, come ambasciate, consolati e sedi istituzionali. Al momento, comunque, non risulta ci sia stata nessuna richiesta specifica del ministro Cancellieri al collega della Difesa, Di Paola, anche se una telefonata tra i due sarebbe intercorsa. Da parte sua il ministro della Difesa, a quanto si apprende, non avrebbe preclusioni di principio a incrementare il contingente militare, anche se la decisione – si ricorda – spetta al Governo nella sua collegialità. Intanto un ok è arrivato dal capo di Stato maggiore dell’Esercito. Claudio Graziano ha dichiarato:” “L’esercito è prontissimo a supportare le forze di polizia nei termini che il Paese chiederà. I nostri uomini e donne hanno le capacità e la professionalità per estendere la loro attività qualora sia richiesto”. “Già forniamo circa 400 mila uomini e donne – ha aggiunto – perché tra i compiti istituzionali delle forze armate c’é il concorso alle forze dell’ordine in caso di esigenza”. Al comitato per l’ordine e la sicurezza di giovedì si dovrà arrivare inoltre con un monitoraggio della situazione scorte per rimodulare i servizi di tutela in atto in base al reale e attuale profilo di rischio. Da domani intanto si riuniranno, a cominciare da Genova e Roma, i comitati di sicurezza provinciali per dare seguito alla circolare del Dipartimento di pubblica sicurezza che ha invitato questori e prefetti a “potenziare ad ampio raggio l’attività info-investigativa con particolare riferimento agli ambienti eversivi e incrementare la vigilanza sugli obiettivi sensibili” in particolare quelli legati ad ambienti di lavoro e sociali.