Terzo mandato sindaci, Roy Biasi (Lega): “La Calabria ha fatto scuola, ora il Parlamento assecondi la richiesta dell’Anci nazionale” In effetti il caso di Taurianova e di Varapodio, l'altro centro del Reggino dove un sindaco fu eletto per un terzo mandato, ottennero all'epoca la ribalta nazionale, per una estrema obiezione di coscienza che servì a prendere atto di un corto circuito legislativo
«La maggioranza che sostiene il governo Meloni accolga la richiesta che l’Anci nazionale formula per l’estensione anche ai Comuni sopra i 15.000 abitanti della possibilità di un terzo mandato per i sindaci».
È quanto chiede Roy Biasi, responsabile regionale Enti locali per la Lega Calabria e sindaco di Taurianova (RC), a proposito del dibattito seguito all’approvazione del Decreto con cui il Consiglio dei ministri ha già abolito il vincolo per i Comuni che votano con un turno unico.
«Parlo con cognizione di causa – prosegue Biasi – essendomi candidato in maniera provocatoria, nel lontano 2006, per un terzo mandato che gli elettori mi accordarono ma lo Stato no, visto il ricorso della Prefettura contro la convalida degli eletti in quel consiglio comunale, che decadde non senza formulare un monito riformatore altissimo che superò i confini regionali. Sono felice che, seppur dopo tanti anni, il governo, anche grazie alle sollecitazioni del vice premier Matteo Salvini, abbia colto la giustezza di quella mia posizione, contro un anacronistico divieto che annichilisce senza motivo la volontà popolare e la democrazia».
In effetti il caso di Taurianova e di Varapodio, l’altro centro del Reggino dove un sindaco fu eletto per un terzo mandato, ottennero all’epoca la ribalta nazionale, per una estrema obiezione di coscienza che servì a prendere atto di un corto circuito legislativo nel momento in cui il Parlamento, invece, spingeva per l’elezione diretta dei vertici istituzionali di enti piccoli e grandi, ponendo degli argini temporali di fronte gli elettori sembravano protestare.
«Proprio per questo – conclude Biasi – faccio mio l’appello che il presidente nazionale Anci, Antonio Decaro, indirizza ai parlamentari che dovranno convertire in legge il Decreto in modo da rimuovere il vincolo per tutti i Comuni. Auspico che la Lega, impegnata a fare in modo che questo divieto – incoerente rispetto alla necessità dei cittadini di riconoscere i meriti di quegli amministratori e di quei governatori che danno prova di competenza ed efficienza – decada anche per gli enti di rilevanza costituzionale, come le Regioni, faccia valere negli emendamenti da presentare il punto di vista che proviene dal massimo rappresentante dell’associazione dei sindaci, e che in Calabria abbiamo imposto nel dibattito nazionale da lungo tempo, anche a costo di sacrifici e di una prova di forza esercitata nell’urna e con il consenso del popolo».