Test manomessi all’Università di Catanzaro: indagini chiuse per 21 studenti, genitori e tecnici
redazione | Il 13, Dic 2012
Secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe esistito un sistema illecito stabile grazie al quale i testi delle prove per l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria dell’Ateneo venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori
Test manomessi all’Università di Catanzaro: indagini chiuse per 21 studenti, genitori e tecnici
Secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe esistito un sistema illecito stabile grazie al quale i testi delle prove per l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria dell’Ateneo venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori
CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha concluso le indagini sulla presunta manomissione dei plichi contenenti i test per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro. I destinatari del relativo avviso, emesso dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, titolare dell’inchiesta, sono ventuno tra ex studenti, dell’Università, genitori di questi ultimi e tecnici in servizio presso l’Ateneo, e le accuse contestate vanno dal falso al peculato. Secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe esistito un sistema illecito stabile grazie al quale i testi delle prove per l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria dell’Ateneo venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori.
Fuori dal procedimento sono rimasti, invece, alcuni nomi eccellenti venuti alla ribalta nel marzo del 2009. Gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per espletare ogni attività utile alla piena realizzazione del diritto di difesa, prima che la Procura proceda oltre con richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione. Quella in questione, in particolare, è la seconda tranche di un’indagine partita anni fa, il cui primo filone sfociò, nel settembre del 2008, nell’arresto di Valter Mancuso, addetto alla manutenzione delle aule all’Università, e Antonio Cuteri, assistente tecnico dell’Ateneo addetto alle aule di Medicina, entrambi quarantaquattrenni di Catanzaro, andati in carcere il primo ed ai domiciliari il secondo, mentre altri indagati vennero iscritti nell’apposito registro delle notizie di reato, relativamente alla presunta manomissione delle prove svoltesi il 4, 5 e 6 settembre 2007. Secondo la Procura sarebbero stati loro due ad introdursi nelle sede della segreteria studenti, a via Smaldone, prelevando i plichi contenenti i test, in modo da conoscere in anticipo le prove per l’anno accademico 2007/08.
Per quella prima accusa di furto aggravato il processo a carico di Cuteri è finito, il 5 novembre 2010, con una condanna a tre anni e nove mesi di reclusione e 40.000 euro di risarcimento all’Ateneo «Magna Graecia», e prima di lui anche il coimputato Mancuso è stato condannato in primo grado, il 28 aprile del 2009, a tre anni di reclusione ed al risarcimento di 25.000 euro all’Università, mentre in appello, il 5 novembre scorso, la pena è stata ridotta a due anni e quattro mesi di reclusione e 240 euro di multa. Nel marzo 2010, poi, Cuteri è finito nuovamente in carcere in esecuzione di un ulteriore provvedimento cautelare (che ha portato in cella anche Mancuso, e poi tre persone ai domiciliari e quattordici sottoposte all’obbligo di presentazione alla P.G.) relativo alla tranche di indagini sulla presunta alterazione dei test di ammissione agli anni accademici dal 2005 al 2008, ma è stato in seguito rimesso in libertà dal Tribunale del riesame.