Tifone sulle Filippine, quasi 500 vittime
redazione | Il 07, Dic 2012
Colpito anche paradiso turistico Palawan. Centinaia di dispersi, valanghe di fango soprattutto nell’iscola di Mindanao
Tifone sulle Filippine, quasi 500 vittime
Colpito anche paradiso turistico Palawan. Centinaia di dispersi, valanghe di fango soprattutto nell’iscola di Mindanao
(ANSA) NEW BATAAN (FILIPPINE) – Il presidente filippino Benigno Aquino è arrivato oggi nella regione devastata dal tifone Bopha, per valutare di persona la portata degli aiuti necessari ed incontrare i sopravvissuti. “Vogliamo sapere come questa tragedia sia stata possibile e come evitare che si ripeta”, ha dichiarato Aquino scendendo da un elicottero a New Bataan, sull’isola meridionale di Mindanao, epicentro della catastrofe che ha causato circa 500 morti, 400 dispersi e 306.000 sfollati. “Sono qui per ottenere delle spiegazioni. Non è il tempo delle accuse, ma del lavoro”, ha aggiunto il presidente delle Filippine prima di sovrintendere alla distribuzione di aiuti alimentari per 2.000 sopravvissuti ammassatisi in una palestra, uno dei pochi edifici ancora in piedi a New Bataan.
E’ salito a 475 il numero delle vittime provocate dal tifone Bopha, secondo l’ultimo bilancio stilato dall’esercito giovedì. Bopha ha colpito soprattutto il sud del Paese. E’ il tifone più potente che ha colpito l’aerea quest’anno: dopo aver investito l’isola di Mindanao ha devastato Palawan, nota in tutto il mondo per le sue spiagge e punti di immersione.
Molti dispersi a causa delle valanghe di fango causate dalle piogge torrenziali che hanno colpito l’isola meridionale di Mindanao, nel più grave disastro naturale di quest’anno nel Paese. La maggior parte delle vittime è concentrata nelle aree rurali di Mindanao. La provincia che ha maggiormente sofferto l’impatto di Bopha è Compostela Valley, dove smottamenti e allagamenti hanno travolto edifici, piantagioni e scuole. Nell’incidente più grave, due centri per gli sfollati sono stati distrutti dalle acque nella città di New Bataan, dove le devastazioni prodotte dal mare di fango hanno causato 142 vittime.
“Le inondazioni sono arrivate all’improvviso e inaspettatamente, e i venti erano fortissimi”, ha detto il governatore Arthur Uy, spiegando come alcuni bacini acquiferi per l’irrigazione abbiano tracimato, alimentando le inondazioni. “Intere famiglie sono state spazzate via”, ha dichiarato il ministro degli interni Manuel Roxas, aggiungendo che alcuni corpi sono stati ritrovati a 10 km di distanza. Alcune delle zone più gravemente colpite non sono ancora state raggiunte dai soccorritori a causa dei pesanti danni alle infrastrutture, che rendono necessari soccorsi con gli elicotteri dell’esercito. In diverse aree le linee elettriche non sono ancora state ristabilite, impedendo le comunicazioni.
Mentre oggi Bopha ha scaricato piogge torrenziali sull’isola occidentale di Palawan, senza causare vittime, il timore delle autorità è che nelle zone più colpite si diffondano epidemie, dato il caldo tropicale – oggi a Mindanao è tornato il sole – e l’impossibilità di seppellire velocemente le vittime: al momento, decine di cadaveri rinvenuti dal fango sono stati allineati e coperti solo da foglie di banano. Nonostante l’aggravarsi del bilancio, secondo gli esperti il numero delle vittime sarebbe potuto essere di molto maggiore, se le autorità questa volta non avessero preso precauzioni come l’evacuazione preventiva di 170 mila persone. Lo scorso dicembre, il tifone Washi – di intensità minore rispetto a Bopha, il più devastante del 2012 – causò 1.500 morti seguendo un percorso simile. Ogni anno le Filippine sono interessate da una ventina di tempeste tropicali.