Tirana, tre morti. Appello dell’Ue
redazione | Il 22, Gen 2011
Mattinata tranquilla dopo gli scontri violenti di ieri fra i manifestanti dell’opposizione di sinistra e gli agenti di polizia
Tirana, tre morti. Appello dell’Ue
Mattinata tranquilla dopo gli scontri violenti di ieri fra i manifestanti dell’opposizione di sinistra e gli agenti di polizia
(ANSA) TIRANA – Mattinata tranquilla oggi a Tirana dopo gli scontri violenti di ieri fra i manifestanti dell’ opposizione di sinistra e gli agenti di polizia davanti alla sede del governo, che si sono conclusi con il tragico bilancio di tre vittime civili e circa 60 feriti fra dimostranti e agenti. Durante la notte, dicono i media, diverse persone sono state arrestate dalla polizia per “azioni violente” su disposizione della procura. L’area di fronte alla presidenza del Consiglio, sul viale principale, continua intanto a essere circondata e sorvegliata dalla polizia, mentre la procura ha avviato indagini sulla vicenda. L’opposizione, che esige le dimissioni del governo, ha annunciato per oggi “una giornata di lutto, in onore delle vittime” degli scontri e che domani riprenderà le proteste. “Io sarò in prima fila a guidare le manifestazioni. Dimostreremo che anche un regime di barbari potrà essere abbattuto senza la violenza”, ha dichiarato ieri sera il leader socialista e attuale sindaco di Tirana, Edi Rama. L’opposizione accusa la polizia e le unità della guardia della Repubblica di essere responsabili della morte ieri dei tre manifestanti. Sono 113 le persone arrestate dopo gli scontri violenti di ieri nella capitale albanese, nei quali hanno perso la vita 3 persone e circa 60 altre sono rimaste ferite fra agenti e dimostranti. Lo ha annunciato oggi la polizia, secondo la quale “si tratta di manifestanti coinvolti in atti di violenza, accusati di aver colpito gli agenti e di aver dato alle fiamme le auto della polizia”, ha dichiarato Alma Katragjini, portavoce della polizia di Tirana. Improvvisa e drammatica esplosione di violenza ieri a Tirana, dove una manifestazione inscenata dall’opposizione socialista contro il governo conservatore del premier Sali Berisha, accusato di corruzione e brogli elettorali, è sfociata in violenti scontri con la polizia, con un bilancio di tre morti e decine di feriti. Almeno ventimila persone si erano radunate nel pomeriggio davanti alla sede del governo presidiata da un cordone di agenti, scandendo slogan ostili al premier e all’intera dirigenza del paese, e chiedendo nuove elezioni. ‘Berisha vattene’, ‘Abbasso il governo’, ‘Vogliamo nuove elezioni’ hanno gridato a lungo i dimostranti, che hanno lanciato sassi e altri oggetti contro l’edificio sede dell’esecutivo. Quando la situazione è degenerata, la polizia in assetto antisommossa è intervenuta facendo uso di gas lacrimogeni, idranti e manganelli. All’improvviso colpi d’arma da fuoco sono partiti verso i manifestanti, tre dei quali sono morti. Fonti sanitarie hanno detto che i tre sono giunti senza vita in ospedale. Decine i feriti, almeno venti manifestanti e altrettanti poliziotti. E’ la prima volta che in Albania, in preda a una crisi politica che dura da mesi, una manifestazione dell’opposizione sfocia in scontri violenti con conseguenze tragiche. L’opposizione socialista, guidata da Edi Rama e che ha indetto la manifestazione di ieri, non ha mai accettato l’esito delle elezioni politiche del giugno 2009, vinte con stretto margine da Berisha ma che in realtà per i socialisti sarebbero state falsate da brogli e irregolarità. La protesta di ieri – che ha indotto subito a pensare a uno scenario drammatico simile a quello della Tunisia – ha fatto seguito alle recenti dimissioni del vicepremier Ilir Meta, al centro di uno scandalo di corruzione. Se a Tunisi però i dimostranti sono scesi in piazza per ragioni principalmente di ristrettezze economiche, per l’aumento dei prezzi e per la scarsa democrazia nel paese, a Tirana la protesta è legata in primo luogo alle accuse di corruzione contro il governo. Le tv hanno mostrato immagini drammatiche sugli scontri a Tirana, che ha vissuto un pomeriggio di violenze e tensioni mai registrate prima nella capitale albanese. Numerose auto e cassonetti sono state date alle fiamme, e il viale principale di Tirana si è trasformato per alcune ore in un campo di battaglia. Dopo alcune ore di scontri e dando ascolto agli appelli alla calma da parte del presidente Bamir Topi e del leader socialista Edi Rama, i manifestanti hanno cominciato a disperdersi, e la polizia ha ripreso pian piano il controllo della situazione. La Farnesina, per bocca del portavoce Maurizio Massari, ha lanciato un pressante invito “alla calma e alla moderazione a tutte le parti” in causa in Albania, che devono risolvere le dispute attraverso “il dialogo e la normale dialettica politica in parlamento”. Analoghe esortazioni alla calma e al confronto democratico sono venute da Ue, Usa e Osce. DA UE APPELLO ALLA MODERAZIONE – L’Unione europea ha rivolto un appello alla moderazione a tutte le parti in causa in Albania. “Manifestare è uno strumento della libertà di espressione e permette ai cittadini di radunarsi pacificamente, deploriamo che gli avvenimenti di ieri siano degenerati in una spirale di violenza”, affermano in un comunicato congiunto la responsabile della Ue per la politica estera Catherine Ashton e il commissario all’allargamento Stefan Fuele. Esprimendo il proprio “rammarico” per la perdita di vite umane, Ashton e Fuele fanno “appello a tutte le forze politiche albanesi a mantenere la calma”.
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