Toghe lucane bis: manca la notifica agli imputati, slitta l’udienza dal Gup
redazione | Il 15, Giu 2012
Rinvio ad ottobre. Chiesto giudizio per magistrati e forze dell’ordine
Toghe lucane bis: manca la notifica agli imputati, slitta l’udienza dal Gup
Rinvio ad ottobre. Chiesto giudizio per magistrati e forze dell’ordine
(ANSA) – CATANZARO – La mancata notifica agli undici imputati è all’origine del rinvio dell’udienza preliminare davanti al gup di Catanzaro nei confronti di magistrati di Potenza, appartenenti alle forze dell’ordine e di un ex agente del Sisde coinvolti nell’inchiesta denominata Toghe Lucane-bis. Il rinvio, al 22 di ottobre, è stato deciso dal gup Gabriella Reillo che ha presieduto temporaneamente l’udienza al posto del giudice incaricato, adesso in maternità. Tra l’altro, secondo quanto riferito in ambienti giudiziari, vi potrebbero anche essere difficoltà nell’individuazione di un giudice dal momento che molti dei gup in servizio nel Tribunale di Catanzaro si sono già espressi sulla vicenda o sulla prima inchiesta, denominata Toghe Lucane, che si è conclusa con un’archiviazione. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano; dei sostituti procuratori generali di Potenza Gaetano Bonomi e Modestino Roca; del pm Claudia De Luca; dei carabinieri Antonio Cristiano e Consolato Tino Roma; dell’ex agente del Sisde Nicola Cervone; del maresciallo della Guardia di finanza Angelo Morello; dell’imprenditore Ugo Barchiesi; dell’autista della Procura generale Marco D’Andrea e dell’ispettore della polizia, Leonardo Campagna. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere alla violazione della legge Anselmi sulle società segrete, dalla corruzione alla rivelazione di segreto d’ufficio, al tentato abuso d’ufficio. La Procura ha invece chiesto l’archiviazione per l’ex capo della Squadra mobile di Potenza Luisa Fasano e per l’ex colonnello dei carabinieri Pietro Gentili. Nel processo si costituiranno parte civile l’ex pm del capoluogo lucano Henry John Woodcock, adesso in servizio a Napoli, oltre all’ex procuratore di Potenza, Giuseppe Galante, all’ex pm potentino Vincenzo Montemurro (ora a Salerno), e all’ex gip Alberto Iannuzzi. L’inchiesta è iniziata dopo alcune denunce anonime che calunniavano Woodcock e che riportavano, tra l’altro, i tabulati delle telefonate del magistrato e quelli della giornalista Federica Sciarelli. L’intento era quello di accreditare l’ipotesi, risultata non vera, che il magistrato fornisse notizie riservate alla conduttrice della trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?” ed al conduttore di Annozero, Michele Santoro.
LEGALE WOODCOCK, ALLARMANTE MANCATA NOTIFICA
“Stigmatizziamo in maniera decisa la circostanza che neanche una notifica è stata fatta agli imputati”. A dirlo è l’avv. Bruno Larosa, che assiste l’ex pm di Potenza Henry John Woodcock che stamani avrebbe dovuto costituirsi parte civile in occasione dell’udienza preliminare per l’inchiesta Toghe Lucane-bis. “Con tutto il rispetto per i magistrati di Catanzaro che fanno il loro dovere – ha aggiunto il legale – quanto è successo è indicativo di qualcosa di allarmante nel sistema nel suo complesso. Questo è un processo che si deve fare. Si tratta di un processo a dei magistrati accusati di reati ed illeciti ai danni di altri magistrati ed è giusto che i cittadini sappiano se quei gravi fatti siano stati commessi. Così come è diritto degli imputati difendersi e delle parti offese far valere le proprie ragioni”.
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