Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Totò Riina “garante” della pace tra le cosche reggine Particolari rivelati dal collaboratore di giustizia Consolato Villani, riconosciuto colpevole in via definitiva, insieme a Giuseppe Calabrò, dell'omicidio dei carabinieri Antonio Fava e Giuseppe Garofalo

Totò Riina “garante” della pace tra le cosche reggine Particolari rivelati dal collaboratore di giustizia Consolato Villani, riconosciuto colpevole in via definitiva, insieme a Giuseppe Calabrò, dell'omicidio dei carabinieri Antonio Fava e Giuseppe Garofalo
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Totò Riina, nei primi anni ’90, ebbe il ruolo di “garante” per sancire la pace tra la cosca De Stefano ed il nucleo Condello-Serraino-Imerti. Le ‘ndrine calabresi ripagarono il “favore” con l’omicidio di Antonino Scopelliti, il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione ucciso a Campo Calabro il 9 agosto 1991 alla vigilia dell’inizio, in Cassazione, del maxi processo a “Cosa nostra” in cui avrebbe rappresentato l’accusa.

A riferire la circostanza è stato il collaboratore di giustizia Consolato Villani, nel processo “‘Ndrangheta stragista” che vede alla sbarra Giuseppe Graviano, boss del mandamento palermitano di “Brancaccio” e Rocco Filippone, di 77 anni, di Melicucco, indicato dagli inquirenti come colui che, per conto della potente cosca Piromalli di Gioia Tauro, teneva i rapporti con la destra eversiva e la massoneria occulta. I due sono accusati degli agguati compiuti ai danni di pattuglie dei carabinieri che, nei primi anni ’90 provocarono la morte, nel gennaio 1994, di due militari, Antonio Fava e Giuseppe Garofalo, e il ferimento, nel febbraio precedente, di altri due carabinieri.

Agguati che, secondo la Dda, rientravano nel disegno stragista portato avanti da Totò Riina con gli attentati di quegli anni a Firenze, Roma e Milano. Villani, col volto coperto e riparato da un separé, ha risposto per cinque ore alle domande del procuratore aggiunto di Reggio Giuseppe Lombardo che ha coordinato l’inchiesta. Lui, insieme a Giuseppe Calabrò, è l’autore materiale degli attentati.