Traffico di cocaina dal Sud America a Milano. Un calabrese a capo dell’organizzazione
redazione | Il 25, Set 2012
Sono 41 le persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare nel blitz della polizia nel capoluogo lombardo, per un totale di oltre 140 capi di imputazione. Al vertice dell’associazione ci sarebbe il ventinovenne Giuseppe Molluso, residente a Buccinasco ma originario della Calabria. Lo stupefacente arrivava soprattutto dalla Colombia, anche con spedizioni fino ad 8 chili
Traffico di cocaina dal Sud America a Milano. Un calabrese a capo dell’organizzazione
Sono 41 le persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare nel blitz della polizia nel capoluogo lombardo, per un totale di oltre 140 capi di imputazione. Al vertice dell’associazione ci sarebbe il ventinovenne Giuseppe Molluso, residente a Buccinasco ma originario della Calabria. Lo stupefacente arrivava soprattutto dalla Colombia, anche con spedizioni fino ad 8 chili
MILANO – Un calabrese, residente a Buccinasco, sarebbe stato a capo di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Si tratta di Giuseppe Molluso, 29 anni. L’uomo risulterebbe al vertice dell’associazione sgominata da una maxi operazione di polizia, ancora in corso a Milano, nell’ambito del traffico di cocaina dal Sud America. Sono 41 le persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare, per un totale di oltre 140 capi di imputazione. All’alba la polizia ha arrestato 27 persone, che si aggiungono alle nove fermate a partire dal novembre 2009, data di inizio delle indagini. L’accusa per buona parte di loro è associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
La cocaina era importata dal Sud America, soprattutto Colombia, con spedizioni fino a 8 chili per volta. La droga viaggiava via nave, arrivando al porto di Vado Ligure, o via aerea, per mezzo di ovuli ingeriti, di pacchi postali o di ‘corrieri ciechì, cioè ignari che la spedizione che stavo portando a termine nascondesse stupefacenti. L’organizzazione gestiva sia il traffico internazionale sia lo smercio al dettaglio della cocaina, che avveniva a Milano e nell’hinterland. Gli arrestati, per tre quarti italiani e per il resto sudamericani, sono fornitori, corrieri e spacciatori. Sono state sequestrate anche tre vetture e sei immobili, tra Buccinasco, Corsico e Bubbiano, in cui l’organizzazione investiva i proventi del traffico. Il giro di affari era sicuramente superiore ai 200mila euro l’anno.
HAI VOGLIA DI VIAGGIARE? COSI’ RECLUTATI CORRIERI
“Cerchiamo ragazzi tra i 22 e i 35 anni per viaggiare in Sudamerica (Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador) per il trasporto di gioielli e tessuti di lana di alpaca. Requisiti: passaporto aggiornato e tanta voglia di avventura. Tutte le spese sono coperte da noi. Inviaci una mail”. Un annuncio irresistibile, pubblicato su internet e sui giornali, in cui si offriva in sostanza un lavoro e la possibilità di viaggiare gratis, era il modo con cui l’organizzazione di trafficanti di cocaina sgominata oggi da un’operazione a Milano, reclutava i suoi corrieri ‘ciechi’ ovvero ignari di trasportare droga. E’ uno dei particolari emersi dalle indagini che hanno portato alle 41 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Milano nei confronti di altrettante persone coinvolte nel traffico internazionale di cocaina che dal Sudamerica arrivava a Milano. Questa mattina la Squadra mobile di Milano ne ha eseguite 27, concludendo di fatto un’indagine iniziata nel novembre 2009 che ha portato a smantellare un’organizzazione capace di importare la droga sul territorio italiano (da 1 a 8 chili a viaggio) e di rivenderla anche al dettaglio. Gli indagati (di cui tre quarti italiani, gli altri sono sudamericani) devono rispondere, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Le modalità di importazione erano due: via mare e via aerea. Per la prima occultavano lo stupefacente su navi che percorrevano la tratta da Colombia o Perù al porto Vado Ligure. Più ingegnosi i sistemi per via aerea, con l’utilizzo di ovulatori (corrieri che ingeriscono piccoli contenitori pieni di droga), pacchi postali, oppure “corrieri ciechi”. Erano proprio persone che non erano a conoscenza del contenuto del loro bagaglio, reclutate tramite annunci. Nelle rete sono caduti sudamericani e italiani, tra cui anche studenti, che con dieci viaggi al mese riuscivano a guadagnare anche 2mila euro. A capo della banda c’era Giuseppe Molluso, di 29 anni, calabrese ma residente a Buccinasco (Milano). Pregiudicato e con parentele legate al mondo della criminalità organizzata, gestiva l’importazione e la commercializzazione su tutto il territorio di Milano e dell’hinterland. Si stima che in un solo anno il gruppo abbia portato oltre 15 chili di cocaina e guadagnato centinaia di migliaia di euro che poi reinvestiva nell’acquisto di immobili. Per questo sono state svolte anche indagini patrimoniali sugli arrestati, ai quali sono state sequestrate preventivamente 3 autovetture e 6 immobili tra Bubbiano, Cesano Boscone e Milano. Durante le indagini, coordinate della Dda di Milano, sono state scoperte anche una decina di armi tra fucili e pistole semiautomatiche.