banner bcc calabria

Maltempo in Calabria: morta madre e uno dei due figli

banner bcc calabria

Nubifragio nel catanzarese


banner bcc calabria

Una donna, Stefania Signore, è morta insieme ad uno dei suoi due figli, di 7 e 2 anni, in seguito all’ondata di maltempo che ha investito la Calabria dalla serata di ieri. Risulta disperso l’altro figlio che era con lei. I corpi della donna e del figlio sono stati ritrovati dai vigili del fuoco nel letto di un torrente che scorre tra i comuni di San Pietro a Maida e San Pietro Lametino. Nel corso della notte era stato il marito della donna ad avvertire i vigili del fuoco del suo mancato rientro a casa. La vettura sulla quale viaggiavano la donna ed i bambini era stata trovata con le quattro frecce accese e vuota a San Pietro Lametino. Le ricerche sono in corso adesso in tutta la zona per cercare il secondo figlio anche con l’ausilio di un elicottero del Nucleo Vvf di Salerno ed un altro è in arrivo da Catania.

U.Di.Con

“Sono scioccato in questo momento, non riesco ad esprimere in parole quello che sento, a causa del maltempo che ha colpito la Calabria ci sono state due giovani vittime, una mamma e il suo bambino di sette anni, l’altro figlio è ancora disperso – esordisce in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – le persone sono state costrette a salire sui tetti delle case, alcune famiglie hanno dovuto occupare i piani più alti dei palazzi e questo solo perché l’alluvione è stata definita straordinaria? Io credo che non sia da attribuire la colpa solo al tempo – prosegue Nesci – credo che ci siano delle responsabilità da attribuire e che sia scandaloso il fatto che da mesi segnaliamo i gravi problemi in cui versano i comuni calabresi senza che nessuno faccia niente ed ecco che siamo costretti a fare i conti con il peggio, sono morte delle persone e questo non fa altro che aumentare il rammarico per quello che poteva essere fatto e invece non è stato neanche iniziato”. Una notte tragica per la Calabria, si contano le vittime per il maltempo, al momento sono due più un disperso. Le strade sono state completamente inondate dall’acqua. I cittadini hanno dovuto occupare le zone alte delle proprie abitazioni, talvolta, anche salendo sui tetti. La situazione è drammatica, ma le Istituzioni sembrano sorde. “Davanti a quello che è successo non posso fare altro che esprimere le mie condoglianze per la famiglia che è stata colpita da questa tragedia, al momento sono tanti gli interrogativi che si alternano nella mia testa ed ai quali purtroppo non riesco a dare risposta. Il maltempo non ha solo imprigionato la Calabria questa volta, – continua Nesci – insomma di cos’altro dobbiamo parlare? Di cosa ha bisogno la politica per mettere in atto delle misure di sicurezza che abbiano la capacità di non fare vivere nel terrore i cittadini calabresi? Trovo vergognoso che possa essere permesso tutto questo, sono straziato dal fatto che nessuno abbia capito quanto grave fosse la situazione denunciata già nei mesi passati- conclude Nesci – nulla riporterà indietro giovani vite e niente colmerà il vuoto creato alle loro famiglie, ma agiremo in maniera tale che almeno si riconoscano le responsabilità e chi deve pagare paghi”.

Fai Cisl Magna Graecia

“Stamattina la Calabria si è risvegliata ferita. Ancora una volta. L’ennesima volta. Perché, ogni qual volta, la soglia delle piogge supera determinati livelli, il maltempo produce morte”. Inizia così la nota del segretario generale della Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone, e del Segretario Generale della FAI CISL MAGNA GRAECIA Francesco Fortunato intervenuti in merito alla situazione d’allerta che ha colpito la regione nella notte scorsa causando la morte di una giovane donna, il cui corpo è stato ritrovato poche ore fa insieme a uno dei due figli. “I problemi del nostro territorio – hanno detto Mingrone e Fortunato – sono tanti, ma la precarietà dello stesso nel senso stretto del termine rischia di diventare sempre più allarmante. Occorre intervenire subito. Impedire altre tragedie. Ponendo in sicurezze le aree più a rischio. La violenza dell’uomo sulla natura ha prodotto danni pesantissimi. La natura si sta ribellando e si sta riprendendo tutto con forza. Ora occorre cambiare. Intervenire. Porre rimedio. Dire basta. Oggi è il giorno del dolore. Ci stringiamo alla famiglia di Stefania Signore. E’ il giorno della conta dei danni. Dell’emergenza. Ma domani, deve e dovrà essere il giorno delle soluzioni. Dei rimedi. Della messa in sicurezza”.

Nicola Irto

“Esprimo il mio cordoglio per la tragica scomparsa di Stefania Signore e di suo figlio, vittime della gravissima ondata di maltempo che si sta abbattendo sulla nostra regione, e l’angoscia per la sorte dell’altro piccolo”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “Ancora una volta piangiamo la morte di innocenti in seguito a eccezionali eventi atmosferici, dinanzi ai quali è evidente la sussistenza dello stato di emergenza che deve essere dichiarato dal governo. Sento di ringraziare i vigili del fuoco e la Protezione civile per quanto stanno facendo in queste ore difficilissime”.

Antonio Marziale

“Non credo ci siano gesti o parole in grado di lenire un dolore tanto atroce. Mi sento solo di stringere idealmente in un abbraccio forte il marito di Stefania Signore, padre dei due bambini, con tutto l’affetto che posso. Quando muoiono bambini, muore con loro un pezzo di speranza per la terra che li alleva”. E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.

MASSIMO PAOLUCCI (LeU)

“La tragedia avvenuta a causa del maltempo in Calabria lascia attoniti. Il mio pensiero ai famigliari delle vittime e la mia solidarietà a tutto il popolo calabrese. Un lavoro importante e prezioso quello dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile. Credo sia da accogliere e sostenere la richiesta del presidente della Regione Mario Oliverio per lo stato di emergenza”. Lo dichiara in una nota l’Europarlamentare Massimo Paolucci.

Enzo Bruno

“Non ci sono parole adatte per esprimere il dolore che sentiamo in questo momento per la morte di una giovane mamma e di uno dei suoi due bambini, travolti ieri sera dalla furia delle acque nel territorio di San Pietro Lametino. La tragedia causata dal  maltempo che si è abbattuto sulla nostra provincia lascia sgomenti, e suscita immediate riflessioni sul complesso meccanismo relativo agli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, oltre che sulla mancanza di fondi sufficienti a disposizione degli Enti locali finalizzati ad una maggiore e costante manutenzione delle arterie viarie”. E’ quanto afferma il presidente di Upi Calabria, e della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. “In questo momento rimaniamo in silenzio, nel rispetto per il lutto che ha colpito i familiari di Stefania e i suoi figli, e la comunità che piange queste vite spezzate. Il pensiero va, quindi, anche alle famiglie, alle aziende, alle attività produttive che hanno subito danni ingenti e che necessitano del sostegno del Governo nazionale, già interpellato dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Così come riconoscenza deve essere espressa a quanti in queste ore si stanno spendendo per i soccorsi, dai vigili del fuoco alle forze dell’ordine, ai volontari della protezione civile. In particolare, per quanto riguarda la Provincia di Catanzaro – conclude il presidente Bruno – il mio ringraziamento va ai cantonieri, ai tecnici, agli ingegneri, ai capi reparto che sono sulle strade di competenza sfidando le intemperie da ieri sera per contenere le criticità e garantire la messa in sicurezza delle aree e delle arterie colpite”.

Giuseppe Mangialavori

«A due mesi dalla strage del Raganello, una nuova, immane tragedia colpisce la Calabria». È quanto dichiara il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori.
«L’eccezionale ondata di maltempo che in queste ore ha colpito la regione – continua – ha piegato un territorio che continua a sbriciolarsi nell’indifferenza delle istituzioni. Le piogge hanno colpito in particolar modo la Calabria centrale, dove la furia dell’acqua ha spezzato la vita di una madre e dei suoi due figli piccoli. Le conseguenze del maltempo sono state pesanti pure in provincia di Vibo Valentia, già devastata dagli eventi alluvionali degli ultimi mesi. Mi stringo attorno a tutte le vittime e alle loro famiglie, ai cittadini che sono stati costretti a barricarsi in casa, a quelli che hanno subito danni alle loro proprietà, a tutti coloro che hanno sofferto disagi e a quelli che hanno temuto per la propria vita e per quella dei propri cari».
«Eventi come quello delle ultime ore – aggiunge Mangialavori – ci ricordano che la Calabria è una regione fragile e abbandonata, una regione che avrebbe bisogno del senso di responsabilità di tutti e di una particolare attenzione da parte del governo nazionale, a cui spetta il compito di mettere a disposizione le risorse per tentare di mettere definitivamente in sicurezza un territorio difficile, reso più pericoloso dall’incuria dell’uomo e dai mancati interventi contro il dissesto idrogeologico».
«Adesso – conclude il senatore – la priorità deve essere data all’assistenza nei confronti delle vittime e agli interventi per ripristinare la viabilità stradale e ferroviaria. Mi auguro che il governo regionale voglia fin da subito attivare tutte le procedure per chiedere lo stato d’emergenza in tutta la Calabria».

Domenico Furgiuele (Lega)

Roma. – “Sono in stretto coordinamento con le strutture ministeriali competenti guidate dai ministri Salvini e Centinaio affinché venga riconosciuto immediatamente lo stato di emergenza per la Calabria. L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la regione, e in particolar modo il Lamentino, richiede misure adeguate, parte delle quali dovranno servire a risarcire i tanti agricoltori e imprenditori danneggiati”. Così il deputato calabrese della Lega, Domenico Furgiuele.

“Occorre pianificare una serie di interventi mirati e strutturali: la Calabria, da sola, non ce la può fare – sottolinea l’esponente leghista -. Dobbiamo mettere da istituire subito una task-force operativa e permanente.

Non possiamo più permetterci di aspettare che il maltempo e il dissesto idrogeologico, che regna quasi sovrano nella nostra regione, ci travolga senza fare nulla sul fronte della prevenzione. Soprattutto, non possiamo più limitarci a registrare tragedie strazianti come quella che ha colpito la giovane madre e i suoi due figlioletti”.

Azione identitaria

Il cielo plumbeo che sovrasta la Calabria nella giornata di oggi non riesce a contenere il dolore che ha colpito l’intera comunità lametina ed il suo hinterland per la tragedia che ha coinvolto una giovane mamma ed i suoi due bambini.

Azione Identitaria esprime il suo cordoglio ed il suo dolore e spera ancora che l’immensa misericordia di Dio ci regali il miracolo di ritrovare vivo il piccolo disperso di soli due anni.

Oggi non è il momento delle critiche né della ricerca delle responsabilità perché il magone che sentiamo va oltre qualsiasi discussione.

La tragedia che ha colpito Stefania Signore ed i suoi due bambini è la tragedia di tutti gli italiani e non solo dei calabresi, una tragedia che ha connotati diversi da altre verificatesi nelle stesse circostanze proprio per la grande ondata emotiva che sta tenendo tutta Italia col fiato sospeso dalla serata di ieri e che continua a lasciare sconvolti per il mancato ritrovamento del bambino, ed è per questo che ritengo doveroso, bypassando i commissari che in questo tragico momento non prendo affatto in considerazione avendo ampiamente dimostrato la loro indifferenza e lontananza umana proprio in occasione di una recente sciagura nella stessa Lamezia, declamare il lutto nazionale e chiedo al presidente della repubblica, Mattarella, di presenziare ai funerali per stringersi al dolore della famiglia e soprattutto del marito che in poche ore si è visto distruggere la vita da un nubifragio che gli ha sottratto gli affetti piu’ cari.

Chiedo, dunque, al presidente Mattarella di istituire il lutto nazionale per far sentire la vicinanza ed il cordoglio di tutto lo Stato verso un uomo e la sua famiglia, e verso l’intera Calabria.

Oggi tutta l’Italia si sente calabrese.

Paola Turtoro

Portavoce regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA

Gianturco e Aversa (FdI)

Lamezia Terme – “Quello che il maltempo ha provocato in Calabria e, in particolare, a Lamezia causando tre vittime era una tragedia preannunciata. Le istituzioni non dovrebbero meravigliarsi ma fare un mea culpa per quanto accaduto”. Sono queste le dure dichiarazioni di Mimmo Gianturco e Rosario Aversa di Fratelli d’Italia, in merito alla grave situazione in cui versa la Calabria nelle ultime ore.

“Sono anni che ci occupiamo dello stato di degrado e abbandono della nostra città che in queste ore è protagonista di una tragedia immane. La mancata manutenzione dei letti dei fiumi, la scarsa pulizia degli stessi nonché i mancati controlli alle condutture della raccolta di acqua piovana sono stati più volte oggetto di denuncia. Gli stessi cittadini di Lamezia lamentano da anni disagi non indifferenti durante la stagione delle piogge, ma le loro segnalazioni non sono mai state prese in seria considerazione”.

“Se a questo aggiungiamo che in città non c’è un efficace piano di protezione civile viene fuori la fotografia di una politica, sia regionale che locale, totalmente disinteressata ai territori e ai reali disagi della popolazione. In questa situazione sono molte le responsabilità amministrative e politiche: se fosse stata emanata l’allerta meteo con congruo anticipo forse si sarebbe potuta evitare questa disgrazia. Le vittime causate dal mal tempo verranno portate sulle spalle da chi ha amministrato male la cosa pubblica”.

“A fronte di quanto accaduto – concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia – chiediamo lo stato di calamità per le zone colpite dal violento nubifragio e chiediamo altresì che venga proclamato lutto cittadino di Lamezia Terme e dei comuni limitrofi”.

Sindaco Orsomarso

Il Sindaco di Orsomarso, Antonio De Caprio, si schiera a favore della protesta attuata dai genitori dei bambini del borgo di Aieta, affinché sia garantita loro un’adeguata istruzione.

La solidarietà attestata anche alla locale amministrazione comunale, segue la protesta che si sta portando avanti in questi giorni per dire no all’accorpamento scolastico delle classi prima, seconda, terza e quinta elementare.

Come cittadino di questo territorio e come amministratore di una comunità non posso restare fermo e in silenzio nel vedere compiute ingiustamente contro dei bambini situazioni come quelle che stanno vivendo ad Aieta, simile a ciò che sta accadendo in tante altre piccole realtà della nostra regione“.

Queste le parole del sindaco De Caprio, che interviene a sostegno delle tante circostanze che si vivono similarmente da anni in Calabria.

Anche la comunità orsomarsese, anche se non con la medesima gravità, vive un problema come quello di Aieta o di altri piccoli borghi, ma questo non vuol dire che domani il peggio possa capitare anche a noi“.

Nel solidarizzare e offrire tutto l’appoggio possibile al sindaco facente funzione di Aieta, Pasquale De Franco, per la risoluzione del problema, attraverso azioni condivise di contrasto a questa umiliante gestione dell’istruzione pubblica, il sindaco di Orsomarso evidenzia come la politica stia cancellando gradualmente i sacrosanti diritti dei cittadini, come quello del diritto allo studio, soprattutto in quegli angoli dell’entroterra, che peraltro rappresentano il valore aggiunto del cosiddetto Bel Paese.

Questa battaglia culturale e civile che dobbiamo intraprendere al più presto – prosegue Antonio De Caprio, dovrà vedere necessariamente uniti e impegnati in prima linea i vari colleghi amministratori di tutti quei piccoli comuni dellaCalabria che soffrono l’indifferenza e l’incapacità amministrativa della politica. Una mancanza di attenzione e una programmazione miope che non colpisce solo la nostra terra ma l’intera nazione. Una campagna di azione collettiva che deve servire a ripristinare e garantire i diritti fondamentali dei cittadini, oggi sacrificati sull’altare degli equilibri economici europei o sulla stabilità di bilanci che sono fatti sempre più di conti che non tornano“.

Per queste ragioni, per il sindaco di Orsomarso assume il sapore della beffa quanto sta accadendo in questi giorni nel borgo alto tirrenico di Aieta.

Pensando alle disattese direttive europee di contrasto allo spopolamento dei piccoli borghi attuato da Stato e Regione, questa eventualità, nella sua complessità e gravità, si può verificare improvvisamente in tante altre realtà interne della Calabria, come Orsomarso,

Uniamo tutte le nostre forze, al di là di credo o colore politico – concludeAntonio De Caprioaffinché gli sforzi che attiviamo quotidianamente per cercare di ridare lustro ai nostri amati borghi non vengano vanificati da uno Stato sordo alle esigenze di centinaia di comunità, che oggi soffrono problemi seri, apparentemente irrisolvibili, e che si vedono negare anche i più elementari diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione“.