Tragedia immigrazione, sgomento di Giovanni Nucera Queste le parole del capogruppo de "La Sinistra": "Le vittime pesano sulle nostre coscienze come macigni"
“Non si contano più le vittime dell’ultima settimana nel Canale di Sicilia. Sono 45 gli ultimi morti di questa tragedia umanitaria. I cadaveri raccolti nel nostro mare appartengono a 36 donne, sei uomini e tre bambini tra i sei mesi a due anni. Tra i sopravvissuti, ci sono 419 uomini, 138 donne e 72 minori di varia nazionalità. Dodici sono le donne in gravidanza di cui tre all’ottavo mese”.
Sono i dati che riporta Giovanni Nucera, capogruppo de “La Sinistra”, per ribadire come “di fronte a tutto ciò, nessuno di noi può sentirsi con la coscienza a posto e il dramma che vivono migliaia di persone, donne, uomini, bambini, che ogni giorno attraversano il mare per cercare una nuova vita e spesso la perdono in questa ricerca, non può lasciarci indifferenti. Le parole dette da Papa Francesco pesano sulle nostre coscienze come macigni”.
“In una calda mattinata di fine maggio, la nave militare ‘Vega’, con a bordo 629 migranti e 45 corpi recuperati in mare, è arrivata nel porto di Reggio Calabria- aggiunge ancora il capogruppo-. Girare in quelle tende dove vengono accolti i ‘fortunati’ che sono riusciti a farcela è qualcosa di profondamente doloroso. Ma ancora più assurdo è che, a poche centinaia di metri, nella bella Via marina reggina, tutto si svolga come una normale domenica di inizio estate. E allora balzano ai nostri occhi e alla nostra coscienza le contraddizioni dell’oggi e come spesso sentiamo questi problemi lontano da noi, divenendo insensibili e assuefatti al dolore degli altri. Diamo per scontato che a noi questo non potrà mai succedere, né ai nostri figli. Che questo dramma non ci tocca e mai ci potrà toccare. Eppure solo meno di un secolo fa i nostri bisnonni approdavano in America trattati come noi adesso trattiamo i migranti ed il nostro popolo emigrava in tutto il mondo per cercare una nuova vita. Proprio quegli stessi uomini e quelle stesse donne, i cui discendenti adesso sono la classe dirigente di quei Paesi”.
Per Giovanni Nucera “anche questo ci deve fare pensare e ci deve spingere ad essere più umani nel comprendere questo dramma a sentire questa umanità, nostri fratelli e nostre sorelle, molto vicini a noi, perché anche noi siamo stati vittime delle disuguaglianze. Questa umanità ci appartiene e va tutelata e rispettata. Ma non tutto era indifferenza, perché era bello vedere tanti ragazzi che aiutavano, tanti volontari uomini e donne che erano là pronti a dare il loro contributo con i loro sorrisi che rincuoravano. A tutti loro va il mio ringraziamento, e a noi politici il compito di fare il nostro dovere e di portare il nostro contributo”.
Il capogruppo riprende la proposta di legge “Norme per l’accoglienza, l’integrazione sociale, lavorativa e culturale degli immigrati in Calabria” che reca la sua firma ed è stata presentata in Consiglio regionale lo scorso dicembre. “E’ una legge- spiega- che muove proprio in questa direzione, perché oggi è più che mai necessario e urgente, per la Calabria, dotarsi di strumenti legislativi che vadano incontro alle necessità ed al diritto di centinaia di persone che cercano una condizione di vita migliore. Diciamo basta alla paura dell’invasione, alla guerra tra poveri, al migrante come ‘capro espiatorio’. Abbiamo, invece, il dovere di operare una politica inclusiva che si faccia carico dei drammi di tante persone. Con questa proposta di legge, certi della sensibilità di una Giunta di centrosinistra, vogliamo sollecitare interventi strutturali che pongano in atto processi virtuosi per tutto il territorio ed interventi sulla filiera economica e aiuti ‘normali’ nel campo sociale, sanitario e scolastico che concorrano alla lunga a creare le condizioni di civile convivenza e di sana economia con una ricaduta benefica per tutta la comunità”.