Tragedia in mare, a Roccella trovato il cadavere di una donna Una cinquantina di migranti risultano dispersi a causa del ribaltamento, a circa cento miglia dalla costa della Calabria, della barca a vela sulla quale viaggiavano
redazione | Il 17, Giu 2024
Una cinquantina di migranti risultano dispersi a causa del ribaltamento, a circa cento miglia dalla costa della Calabria, della barca a vela sulla quale viaggiavano.
In soccorso dell’imbarcazione é giunto un mercantile che ha trasferito successivamente i 12 migranti superstiti su un’unità della Guardia costiera che è poi approdata a Roccella Ionica.
In porto é arrivato anche il cadavere di una donna morta dopo essere finita in mare. Sono state attivate adesso le ricerche delle persone disperse, ma, al momento, non ne é stata recuperata nessuna.
I migranti che viaggiavano a bordo dell’imbarcazione erano partiti nei giorni scorsi da un porto della Turchia. Tra le 12 persone giunte a Roccella Ionica c’é anche una donna in stato di gravidanza. Di quanto é accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Locri, che sta coordinando l’attività investigativa.
(Ansa)
Irto (Pd) interviene su tragedia in mare vicino Roccella Ionica: “Addolorati e attoniti, sembra la vicenda di Cutro. Sui migranti serve soluzione europea, il governo Meloni si confronti con le opposizioni”
«Siamo addolorati e attoniti per il ribaltamento di un’imbarcazione carica di migranti a poco più di 100 miglia dalle coste calabresi, a quanto pare avvenuto in acque Sar italiane». È quanto in una nota afferma il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che aggiunge: «Si tratta di una tragedia che ha colpito persone afghane, iraniane e curde, che ci tocca nel profondo e con la memoria e la coscienza ci riporta al naufragio di Cutro del 26 febbraio 2023, per cui è stata appena chiesta proroga delle indagini. Finora, in questo più recente caso di cronaca, ci sarebbero 64 dispersi in mare, mentre una donna è deceduta e 11 sono i superstiti recuperati dai soccorritori. È un quadro raggelante, cui si aggiungono i dieci morti da poco trovati all’interno di un barchino in acque Sar maltesi, a sud di Lampedusa». «Non si può restare fermi, indifferenti, muti e rassegnati davanti alla continua perdita di vite umane a due passi da casa nostra. Serve una soluzione europea verso cui spingiamo, ma – evidenzia il senatore dem – il governo italiano è chiamato, ora più che mai, alla responsabilità, alla serietà, alla ragionevolezza e al confronto senza pregiudizi con le opposizioni. Non possiamo permettere che il Mediterraneo – conclude Irto – resti un cimitero di migranti e non possiamo limitarci a scuotere le spalle, a rinviare ogni volta il problema, che è anzitutto di umanità e civiltà».