Traghetto in fiamme: 10 morti, decine di dispersi. Indagati comandante e armatore di Norman Atlantic Passeggero racconta: "Ho visto quattro persone morte, con i miei occhi, erano davanti a me"
(ANSA) L’arrivo di 39 naufraghi del traghetto Norman Atlantic è previsto in mattinata al porto di Manfredonia (Foggia). Lo si è appreso poco fa dalla Capitaneria di porto della stessa città pugliese. Slitta invece l’arrivo a Brindisi della nave San Giorgio, dove sono stati messi in salvo circa 180 naufraghi. Si trova ancora nelle vicinanze del traghetto in avaria. Lo si è appreso dalla Capitaneria di porto di Brindisi.
Il comandante della nave, Argilio Giacomazzi, e l’armatore, sono indagati per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
NORMAN ATLANTIC, 10 MORTI. DECINE DI DISPERSI – Dopo 40 ore in balia delle onde altissime, del gelo, del fumo e delle fiamme che hanno avvolto il traghetto Norman Atlantic in viaggio dalla Grecia all’Italia, di certo al momento ci sono due numeri: i naufraghi messi in salvo, che sono sono 427 e quello degli italiani salvi, che sono 44 italiani (di cui 22 passeggeri). Il numero dei morti sembra purtroppo destinato a salire: in serata, con il recupero di altri due corpi, se ne contano 10. E rimane il giallo se la nave trasportasse altre persone che non risultano nella lista dei passeggeri. Che certamente dovevano esservi: già due clandestini afghani sono comparsi nel gruppo dei 49 naufraghi giunti al porto di Bari su un mercantile. Per questo mentre il settimanale greco To Vima, considerato tra i più autorevoli, ha diffuso il numero di 38 dispersi, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, si è affrettato a precisare che “fare le previsioni sul numero dei dispersi, l’abbiamo detto anche al ministro greco, ci sembra assolutamente prematuro. I numeri sono ballerini”.
Sulla Norman Atlantic – ha spiegato il ministro – sono state salvate 427 persone (tra cui 56 membri dell’equipaggio), otto sono i morti (in serata sono stati però trovati altri due corpo ndr), per un totale di 435. Sulla lista d’imbarco però i passeggeri erano 478, ma alcuni dei nomi delle persone salvate non figuravano su quella lista. Dunque il “porto d’imbarco dovrà ora verificare la corrispondenza delle liste” anche perchè, durante il tragitto, il traghetto aveva effettuato uno scalo nel corso del quale alcuni passeggeri potrebbero essere scesi. Anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha confermato: “continueremo a scandagliare il mare per verificare se ci fossero ancora dispersi”.
Sull’imbarcazione, alla deriva per molte ore, c’è stato più di un momento di panico ed i soccorritori hanno dovuto fare i conti con il parapiglia dei naufraghi che si accalcavano cercando di essere soccorsi per primi. I militari portavano prima i bambini, le donne e gli anziani al livello dove potevano salire sull’elicottero – hanno raccontato alcuni superstiti – ma c’erano almeno una cinquantina di uomini che li picchiavano e li buttavano fuori per prendere il loro posto.
La gratitudine ai soccorritori che hanno lavorato incessantemente in uno scenario molto difficile, è arrivata dal premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno. “Un intervento così ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare una vera e propria ecatombe”, ha detto, a loro va la “mia gratitudine a nome di tutti gli italiani. Il lavoro dei nostri connazionali ci render orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza”. Il comandante del Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, rimasto per ultimo sulla nave, dà una prova di “serietà”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “E’ stata scritta una pagina interessante e bella di serietà”, ma resta una pagina “drammatica per ciò che è accaduto e che ci riempie il cuore di dolore per le vittime”.
E mentre tre procure, Bari, Brindisi e Lecce indagano su quanto avvenuto, la nave Norman Atlantic è stata posta sotto sequestro. “La magistratura albanese e quella italiana – ha spiegato in serata il ministero dei Trasporti – sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata”. L’ammiraglio Nicola Carlone, della Guardia Costiera, poco prima aveva chiarito che “la nave era perfettamente efficiente, rispondeva a tutti i requisiti”: durante l’ ispezione il 19 dicembre a Patrasso erano state riscontrate 6 deficienze, di cui 2 immediatamente risolte e comunque “senza rilevanza” nell’incendio. Per le altre 4 era stata prescritta la soluzione in 14 giorni, ma comunque “l’autorizzazione ottenuta per partire significa che rispondeva a tutti i requisiti”.
Per il recupero del relitto, che si trova ad alcune miglia dalla costa italiana, è stato incaricato la società olandese Smit. La magistratura albanese e quella italiana sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata.
Il comandante Argilio Giacomazzi ha lasciato il traghetto. “Sto bene, state tranquilli, è finito tutto: tra poco torno a casa”, ha spiegato. In precedenza il presidente del Consiglio Renzi durante la conferenza di fine anno, ha detto che “come tutti i comandanti seri è l’ultimo ad abbandonare la nave”.
E’ fallita l’identificazione della salma della prima vittima dell’incendio al traghetto Norman Atlantic trasportata a Brindisi, che si pensava fosse il marito della donna greca Teodora Douli, ricoverata a Galatina. Quello che si riteneva fosse il figlio della vittima – l’unica finora giunta in Italia – è stato accompagnato all’obitorio dell’ospedale Perrino dove non ha riconosciuto la salma. Il ragazzo, Labros Doulis, ha riferito che il padre si chiama Georgios e ha 67 anni.
Parlano i naufraghi: “Bruceremo come topi”
“Io e mio marito siamo stati più di 4 ore in acqua: ho tentato di salvarlo ma non ci sono riuscita, lui mi diceva ‘moriamo, stiamo morendo'”: così il racconto di Teodora Douli, di 56 anni, greca, moglie del 62enne morto durante le fasi successive all’incendio divampato a bordo del traghetto, al largo delle coste albanesi.
“Ho visto quattro persone morte, con i miei occhi, sono sicurissimo, erano davanti a me”. Lo ha detto ai giornalisti un uomo di nazionalità turca, appena sceso dalla nave mercantile che lo ha portato nel porto di Bari.
Giuseppe Mancuso, 57 anni, un camionista di Rocca di Caprileone (Me) è tra le persone a bordo della Norman Atlantic. Lo dice il sindaco del comune nebroideo Bernadette Grasso, secondo cui l’ultimo contatto dell’uomo con la famiglia è avvenuto alle cinque di ieri mattina. ”Siamo disperati. Da 30 ore non abbiamo notizie – dice il figlio dell’uomo, Calogero Mancuso, consigliere comunale a Rocca di Caprileone – Abbiamo chiamato l’unità di crisi e non esiste un elenco delle persone salvate”.
Hanno pianto ed hanno abbracciato i soccorritori i 49 naufraghi della nave Norman Atlantic – tra i quali 5 italiani – giunti a Bari a bordo di un mercantile. Alla vista dei soccorritori saliti a bordo, in tanti hanno pianto e hanno ringraziato per aver avuto salva la vita.
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SOCCORSI SENZA SOSTA – Si è lavorato senza sosta per recuperare le persone ancora a bordo del traghetto Norman Atlantic, andato a fuoco domenica 28 dicembre al largo delle coste dell’Albania. Le operazioni di soccorso non si sono mai fermate e sono coordinate dalla nave San Giorgio della Marina. Delle 478 persone salpate a bordo del traghetto (422 passeggeri e 56 membri dell’equipaggio) quasi la metà sono greci. Con gli elicotteri sono stati trasferiti in Puglia anche diversi bambini e donne (VIDEO) dove sono stati assistiti dai medici e portati in ospedali pugliesi perchè presentano sintomi di ipotermia ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Personale medico e sanitario è salito a bordo del Norman Atlantic ed elicotteri della Marina con capacità di visione notturna stanno operando nella zona.
LA NAVE, Norman Atlantic, varata nel 2009 nei cantieri Visentini, in provincia di Rovigo, può ospitare 836 passeggeri e circa 250 auto