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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Tredicenne violentata, spostata a Reggio la manifestazione La decisione presa per tutelare la minorenne

Tredicenne violentata, spostata a Reggio la manifestazione La decisione presa per tutelare la minorenne
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REGGIO CALABRIA – Si svolgerà a Reggio Calabria, e non a Melito Porto Salvo, la manifestazione organizzata dalla Regione Calabria dopo la violenza sessuale nei confronti di una tredicenne scoperta al termine di una complessa indagine. Tra gli indagati ci sono anche un poliziotto e un infermiere.

La notizia dello spostamento della sede della manifestazione è stata diffusa dal presidente della Regione, Mario Oliverio, a conclusione della riunione svolta nella sede della Prefettura di Reggio Calabria ed alla luce delle riflessioni svolte. La manifestazione nazionale sarà contro la violenza di genere ed è stata indetta dalla Regione Calabria per giorno 21 ottobre prossimo.

«La manifestazione – ha detto Oliverio – è nata con il chiaro intento di lanciare una ferma condanna verso ogni forma di violenza contro le donne e di affermare i valori di rispetto della persona e della dignità umana. Questa impostazione va mantenuta, nel pieno rispetto delle indagini in corso, ed a tutela della minore vittima del branco. Rinnovo l’invito, alla più ampia partecipazione, ai calabresi ed in modo particolare alle ragazze ad ai ragazzi. Rinnovo ancora l’invito ai sindaci, agli amministratori locali, alle parti sociali, alle associazioni antiviolenza, ai movimenti ed alla rete associativa a contribuire al successo della manifestazione».

Alla manifestazione è prevista la partecipazione del presidente della Camera, Laura Boldrini, mentre nei giorni scorsi a Melito Porto Salvo si è recata anche il Ministro Maria Elena Boschi.

ENTE PARCO ASPROMONTE

L’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte aderisce alla manifestazione nazionale contro la violenza di genere indetta dalla Regione Calabria per il prossimo 21 ottobre.

Lo dichiara in una nota il Presidente Giuseppe Bombino che evidenzia come “il silenzio limiti la possibilità di prendere consapevolezza, concettualizzare e progettare soluzioni e percorsi culturali appropriati.

E’ necessario, – conclude -, affrontare la grave problematica e al contempo formare nuove coscienze e sensibilità presso le nuove generazioni perché sappiano guardare alla Donna come Figlia, Compagna, Sposa e Madre al centro dell’Umanità”.