Tremonti: faremo riforma fiscale
redazione | Il 26, Gen 2011
Federalismo processo irreversibile, Italia unico Paese senza finanza locale
Tremonti: faremo riforma fiscale
Federalismo processo irreversibile, Italia unico Paese senza finanza locale
ROMA – “Sarà la prima riforma fiscale del nuovo secolo e sarà l’Italia a farla”. E’ l’opinione del ministro dell’Economia Giulio Tremonti che in un convegno ha fatto il punto sulla riforma del fisco e sul federalismo:”un processo fondamentale” e “irreversibile”secondo il ministro che è poi entrato in merito su alcuni dei punti che riguardano il decreto sul federalismo municipale sottolineando che le “addizionali non sono un obbligo ma una facoltà e la scelta dipenderà dai cittadini”. Oggi intanto il ministro Calderoli presenta all’Anci le modifiche apportate al testo con una serie di aperture alle richieste avanzate dai comuni. Ancora critico il giudizio del Terzo polo. BOSSI, ACCORDI CON LEGA SOLO PER CHI VOTA FEDERALISMO. Anche quelli che vogliono venire con noi devono convincere la base della Lega per fare accordi elettorali” votando il federalismo. Lo afferma in leader della Lega, Umberto Bossi conversando con i giornalisti lasciando Montecitorio. FEDERALISMO, NO DA CASINI – Tutto il Terzo Polo “voterà contro” il decreto del federalismo fiscale sul fisco municipale. Lo ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, parlando a margine di una conferenza stampa a Montecitorio. Un decreto, ha aggiunto, che “così com’é rischia di dare il colpo finale all’autonomia dei Comuni”. L’atteggiamento del Terzo Polo, che voterà la sfiducia a Bondi e contro il decreto del federalismo fiscale sul fisco municipale, ma ha anche votato sì al decreto rifiuti, non dipende da “una volontà di mettere in difficoltà la maggioranza, ma il problema è votare secondo coscienza”. Lo ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini a margine di una conferenza stampa. Il Terzo Polo, in ogni caso, non teme le urne. “Assolutamente no”, dice Casini a chi gli chiede se ci sia timore del voto anticipato. Le urne, sottolinea, “sarebbero una disgrazia per il Paese, ma per quanto riguarda noi, potrebbero addirittura agevolarci”. Casini ribadisce dunque il proprio invito al premier: “se avesse a cuore davvero – sottolinea – l’unità dei moderati, quale migliore occasione che fare un passo indietro?; se avesse a cuore gli italiani quale occasione migliore che favorire un nuovo governo più forte?”. Ma, conclude il leader centrista “la verità è che questa è una disperata battaglia di Berlusconi solo per Berlusconi”. TREMONTI: PROROGA FEDERALISMO? TESTO A ESAME DA 5 AGOSTO – Sul federalismo “é in atto una discussione ma l’impianto della legge era stato votato da tutti con grande consenso”. Quanto alla richiesta di proroga per il federalismo municipale, il ministro ha ricordato che “il testo è all’esame dal 5 agosto. Perché proprio adesso si dice che ci vuole più tempo per riflettere? Mi sembra che la richiesta di proroga sia condizionata non solo dall’esigenza di conoscere meglio i dettagli ma dal clima complessivo”. “L’Italia è in Europa l’unico Paese che non ha finanza locale: molte imposte sono chiamate locali ma in realtà sono statali”. “L’Italia – ha aggiunto Tremonti – era più federalista ai tempi del fascismo che oggi. Allora c’erano tanti tributi locali e funzionavano da criterio di controllo democratico sugli amministratori da parte dei cittadini. Certo c’erano anche sugli abusi”. Il federalismo “é un processo irreversibile ed è l’unica via per moralizzare” l’amministrazione pubblica. “Il federalismo non è un salto nel vuoto, è un passaggio verso l’Europa, un passaggio fondamentale che non si chiude ma che si apre adesso. Non è stato impostato in modi psicopatici né traumatici. E’ iniziato, si svilupperà nei prossimi anni e andrà avanti”.PER ADDIZIONALI NON OBBLIGO MA FACOLTA’ – “Le addizionali non sono un obbligo ma una facoltà e la scelta dipenderà dai cittadini. Il cittadino potrà dire all’ente locale: non mettere le addizionali, non abusare con le imposte, perché puoi dare servizi migliori a costi minori. Per gli amministratori quello delle addizionali non è più un meccanismo obbligatorio”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti intervenendo alla 20/a edizione del Convegno del ‘Sole 24 Ore’ Telefisco, riferendosi allo sblocco delle addizionali locali. “Sarà la prima riforma fiscale del nuovo secolo e sarà l’Italia a farla”, ha detto il ministro. “Dire che è stato fatto il rigore dei conti pubblici credo che sia un modo non generoso e non completo per dire che cosa è stato fatto”. “Quando uno tiene il bilancio pubblico – ha detto il ministro – non ha l’ossequio astratto ad una divinità numerologica. Fare rigore non vuol dire un tubo. Nel bilancio dello Stato – ha detto Tremonti citando Quintino Sella, seduto proprio alla sua scrivania – ci sono i vizi e le virtù di un popolo. Nel bilancio c’é il risparmio pubblico e il risparmio delle famiglie. Dire che ha tenuto i conti pubblici non vuol dire un tubo. Meglio dire: ha tenuto il risparmio delle famiglie”. Ho fatto moltissima spesa pubblica, diversa da quella che veniva fatta prima, concentrata sugli ammortizzatori sociali. Una scelta che si è rivelata giusta”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti replicando a coloro che dicono che non sia stata fatta in questi mesi spesa per la crescita. “Tenere la spesa sugli ammortizzatori – ha aggiunto Tremonti – vuol dire conservare capitale umano che diversamente sarebbe stato disperso. Non è giusto dire non è stata fatta spesa pubblica. E’ stata fatta ma in modo assolutamente specifico. Senza sarebbe stato diverso e peggio. E’ come l’aria: ti accorgi quanto sia importante solo quando ti manca”.