Treno Tour, Dieni: «Successo nonostante boicottaggio» Per il Referendum costituzionale del 4 dicembre l'impegno del M5S per il No
«Nonostante la pioggia battente e nonostante il tentativo di boicottaggio messo in atto dall’amministrazione Falcomatà, la manifestazione di ieri è stata un grande successo del Movimento». È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni all’indomani del “Treno Tour #IoDicoNo” che, dopo aver fatto tappa a Crotone e Lamezia Terme, si è chiuso in piazza Castello a Reggio Calabria.
Dieni continua: «Non ci ha fermato la pioggia e non ci hanno fermato le scorrettezze del sindaco Falcomatà, strenuo sostenitore del Sì al referendum costituzionale. Ieri piazza Castello, solitamente ben illuminata, era completamente al buio. Ma la pioggia non c’entra niente con il presunto blackout: dopo una mia chiamata alla Questura la luce è tornata, come per magia».
«È evidente – prosegue la deputata pentastellata – che il “Treno tour” dava fastidio al Pd e a tutti i sostenitori della “schiforma” scritta da Renzi, Boschi e Verdini. Però, come ha detto dal palco anche Alessandro Di Battista, i reggini sono stati comunque “eroici” e, malgrado il contesto difficile, hanno partecipato con entusiasmo all’ultimo appuntamento regionale del tour, durante il quale tutti i parlamentari calabresi del Movimento, gli attivisti e i sostenitori hanno gridato forte il loro “No” alla riforma con la quale le lobby vorrebbero stravolgere la nostra Carta e calpestare i diritti di tutti i cittadini».
«La schiforma – aggiunge Dieni – è stata studiata dagli stessi “rottamatori” che hanno scritto il Jobs act o la Buona scuola. E per farla approvare dalla Camera e dal Senato sono stati usati trucchi indegni come il “canguro” o la “ghigliottina”, perché qualcuno aveva deciso che la Costituzione doveva essere modificata a colpi di maggioranza. Renzi, il Pd e i suoi alleati sono andati oltre le regole e la democrazia, anche perché questo Parlamento è frutto del Porcellum, una legge elettorale dichiarata incostituzionale. È questo il paradosso più grande: una classe politica illegittima che, sovvertendo prassi consolidate, cambia la Carta fondamentale della Repubblica in modo autoritario».
«Con questa riforma – insiste l’esponente 5 stelle – tutto verrà deciso nelle segrete stanze, i sindaci più “lecchini” andranno al Senato a rappresentare loro stessi e per fare solo i propri interessi. Ci vogliono togliere perfino il diritto di sbarrare un simbolo su una scheda elettorale. I rappresentanti del M5S, con le loro restituzioni, stanno creando nuovi posti di lavoro. Loro, invece, hanno detto “no” al testo che prevedeva il dimezzamento delle indennità dei parlamentari».
«Ecco perché – conclude Dieni – dobbiamo stare attenti a non farci prendere in giro. La nostra è una Costituzione che può certamente essere modificata – togliendo, ad esempio, l’immunità parlamentare –, ma non può essere affossata per coprire le malefatte di una classe politica corrotta».