Tribunale Catanzaro, grido d’allarme del presidente Ielasi "Si lavora ai limiti della resistenza umana"
CATANZARO – “Si lavora ai limiti della resistenza umana”. Lo ha detto il presidente del Tribunale di Catanzaro Domenico Ielasi lanciando l’ennesimo appello al ministero della Giustizia e al Csm sulla situazione del Tribunale catanzarese. “Già al mio insediamento, nel 2010 – ha detto – avevo segnalato al Guardasigilli le gravi carenze. Due anni fa abbiamo portato dati e numeri sui vuoti di organico e carichi di lavoro, ma nulla è cambiato”. Restano scoperti sette posti, ma, ha sottolineato Ielasi, “anche fossero coperti la pianta organica sarebbe insufficiente a far fronte alle esigenze di un Tribunale che ha competenza su 4 province con una presenza della criminalità organizzata allarmante”. Al dibattimento, ha spiegato, pendono oltre 5000 processi penali; “estremamente grave” è la situazione dell’ufficio gip-gup; il Tribunale del Riesame “opera solo con magistrati di prima nomina”; sarebbero previste due Corti d’Assise ma la seconda è “congelata” da 8 anni, “è la fotografia di un tribunale di frontiera”.