Tripodi (Udc):” Il terzo polo unica via politica per uscire dal pantano istituzionale”
redazione | Il 08, Feb 2011
Unaggregazione di forze moderate, riformiste, cattoliche e pronte a costruire un progetto nazionale per lItalia che rischia di essere sfasciata da un federalismo spietato e antiunitario
Tripodi (Udc):” Il terzo polo unica via politica per uscire dal pantano istituzionale”
Unaggregazione di forze moderate, riformiste, cattoliche e pronte a costruire un progetto nazionale per lItalia che rischia di essere sfasciata da un federalismo spietato e antiunitario
CATANZARO – La risposta al bipolarismo muscolare, aspramente criticato dai vertici dellUdc in tempi non sospetti, non può che essere il Terzo Polo. Unaggregazione di forze moderate, riformiste, cattoliche e pronte a costruire un progetto nazionale per lItalia che rischia di essere sfasciata da un federalismo spietato e antiunitario.
Lha sostenuto Pasquale Tripodi, capogruppo dellUdc, secondo cui La deriva istituzionale cui stiamo assistendo, in ragione del fatto che è prevalsa una visione personalistica e populistica della politica, obbliga le forze politiche come la nostra ad aggregarsi con altri soggetti che con noi condividono il progetto di ridare allItalia una prospettiva nazionale ed europeistica, prima che sia troppo tardi e prima che i dati economici di una crisi sempre più feroce ci dicano che ogni limite è stato superato.
Ad avviso di Tripodi: La Calabria è Italia. Perciò, pur rispettando gli accordi assunti lanno scorso, stante la mutata condizione politica nazionale, non possiamo che iniziare a rimettere la regione, gradualmente ma senza esitazioni, sulla lunghezza donda indicata da Cesa e Casini. Non si spiegherebbe, viceversa, un disegno che incoraggiasse deliberatamente, nella nostra regione, la contrapposizione dal modello di governabilità individuato per il Paese dal nostro partito. Non si capirebbe perché mai, se consideriamo negativamente laggregazione nazionale di centrodestra di cui la Lega ha la golden share, poi in Calabria continuiamo ad essere alleati con questo Pdl succube della Lega, che è una forza antimeridionale per statuto e che per statuto intende frantumare il Paese.
Fin quando è stato vigente e quasi indiscutibile – spiega Tripodi – il bipolarismo incentrato su leadership padronali, la posizione assunta, coraggiosamente e fino a un certo punto in solitudine dallUdc, poteva legittimare scelte locali incentrate a valorizzare la proposta programmatica in difesa dei valori cattolici e riformisti, ma la nascita del Terzo Polo pone fine a queste oscillazioni e ci chiede, responsabilmente, di anteporre gli interessi generali a quelli particolari. E fare linteresse generale della Calabria significa, anzitutto, prendere le distanze da forze politiche alleate con la Lega.
Conclude il capogruppo dellUdc: Né si spiegherebbero in Calabria accordi col Pdl già precostituiti – di cui apprezzo le indiscutibili qualità etiche e professionali dei soggetti indicati dal mio partito – se non frutto di un ragionamento condiviso di rilancio programmatico, economico e sociale, di tutte le realtà calabresi ed in particolare del territorio di Reggio Calabria, per il quale, però, al momento non si intravedono percorsi, ruoli e strategie