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Truffa sulla carne di cavallo: dal Belgio un nuovo scandalo, coinvolta anche l’Italia

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Un nuovo scandalo della carne di cavallo è riemerso in Belgio, paese tra i maggiori
esportatori in Europa di carne equina. La guardia civile spagnola, in collaborazione
con l’Europol, ha smantellato un’organizzazione criminale che commerciava carne di
cavallo non adatta al consumo umano. Dall’indagine, starebbe emergendo una “rete
belga mafiosa” che sarebbe in grado “di eludere fraudolentemente il regolamento sanitario
europeo”. L’operazione ha coinvolto anche l’Italia, oltre a Spagna, Francia, Svizzera,
Portogallo, Romania e Regno Unito. Le indagini hanno permesso di scoprire allevamenti,
localizzati principalmente in Portogallo, dove gli animali erano tenuti in cattivo
stato, erano troppo vecchi o semplicemente erano stati classificati come non adatti
al consumo dell’uomo. L’organizzazione criminale riusciva a immettere i prodotti
in commercio contraffacendo i microchip e la documentazione dei cavalli. La carne
sarebbe venduta effettivamente come ‘carne di cavallo’, ma sarebbe inadatta al consumo.
Peraltro, tre quarti di cavalli hanno ricevuto trattamenti farmacologici che li rendono
inadatti al consumo umano.Complessivamente, 66 persone sono state arrestate o indagate
con l’accusa di crimini contro la salute pubblica. Al momento dello scandalo della
carne di cavallo, la Commissione europea è stata investita d’implementare un database
centralizzato, sulla identificazione equina nell’Unione europea. Questo sistema è
tuttavia non ancora attuato. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei
Diritti”, ricorda come nel 2013, broker e imprenditori senza scrupoli avevano
venduto la meno costosa carne di cavallo come manzo. Questa carne era stata immessa
nel mercato attraverso piatti preparati, tra cui lasagne, che si supponeva contenessero
solo carne di manzo. Per tale precedente, rileva Giovanni D’Agata, dello “Sportello
dei Diritti [2]”, è opportuno dare immediata attuazione al sistema d’identificazione
e tracciabilità europeo di tutti gli animali da macello al fine di consentire una
maggiore tutela per i consumatori. È ovvio, che al momento le autorità sanitarie
italiane farebbero bene a monitorare la situazione dell’indagine in corso in Spagna
per evitare che equini o carne equina non destinati al consumo umano vengano importati
nel Nostro Paese.