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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 25 DICEMBRE 2024

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Truffe alle assicurazioni per falsi incidenti, concluse le indagini a Crotone: notificati 80 avvisi

Truffe alle assicurazioni per falsi incidenti, concluse le indagini a Crotone: notificati 80 avvisi

| Il 06, Feb 2013

La polizia stradale ha approfondito le pratiche di una innumerevole mole di incidenti che si sono verificati negli anni a Crotone, riscontrando le dichiarazioni false utilizzate per ottenere i rimborsi dalle compagnie. Un dato eclatante, dal momento che la provincia era balzata al quarto posto tra le realtà italiane. Falsi anche molti certificati medici

Truffe alle assicurazioni per falsi incidenti, concluse le indagini a Crotone: notificati 80 avvisi

La polizia stradale ha approfondito le pratiche di una innumerevole mole di incidenti che si sono verificati negli anni a Crotone, riscontrando le dichiarazioni false utilizzate per ottenere i rimborsi dalle compagnie. Un dato eclatante, dal momento che la provincia era balzata al quarto posto tra le realtà italiane. Falsi anche molti certificati medici

 

 

CROTONE – Ottanta avvisi di conclusione delle indagini sono state notificate dalla polizia stradale di Crotone. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone, è rivolta al contrasto e alla repressione dei reati di truffa in danno delle compagnie assicurative. I provvedimenti sono stati notificati dal personale della squadra di polizia giudiziaria della sezione polizia stradale di Crotone. Le persone coinvolte sono accusate di del reato di frode assicurativa. L’attività posta in essere, scaturisce dal dilagare del fenomeno che ha visto il suo picco negli anni 2007, 2008 e 2009, tanto da far guadagnare alla provincia di Crotone, la maglia nera della Calabria per numero di truffe assicurative, posizionandosi addirittura al quarto posto a livello nazionale, preceduta dalle sole province di Napoli, Caserta e Foggia.

In questi periodi venivano denunciati in tutta la provincia, innumerevoli sinistri stradali, la maggior parte dei quali, senza l’intervento della forza pubblica per i rilievi del caso ne tantomeno mezzi di primo soccorso sanitario sul luogo del sinistro, pur essendo stati denunciati come incidenti stradali di una certa entità. I presunti coinvolti, alcuni dei quali figurano in numerosi sinistri, avvenuti tra l’altro in un brevissimo arco temporale e che in alcuni casi risultavano essere coinvolti sempre gli stessi veicoli se pur con a bordo differenti soggetti, si recavano in ospedale per il rilascio di un primo referto di pronto soccorso. Ciò non faceva altro che dare inizio ad un successivo iter burocratico finalizzato alla corresponsione dell’indennizzo risarcitorio a carico delle compagnie assicurative, il cui completamento lo si otteneva producendo successiva documentazione medica che, così come riscontrato dall’attività d’indagine, risultava quasi sempre essere falsa.

Il riscontro della presunta falsità della documentazione medica che veniva prodotta alle compagnie assicurative al fine di ottenere un risarcimento, è stata ravvisato da una serie di riscontri oggettivi consistiti nel mancato pagamento in forma di ticket anche in regime di esenzione di alcuna prestazione, nonché il fatto che non risulti che gli indagati, nelle date di interesse, abbiano effettuato prestazioni specialistiche, nella mancata annotazione sugli appositi registri, delle consulenze ortopediche successive a quelle di pronto soccorso asseritamente avvenute, nel disconoscimento della paternità, da parte del personale medico in servizio presso la divisione di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, nonché di altro personale medico in servizio presso strutture private, sia delle firme che della grafia attestante diagnosi e prognosi, nelle date apposte sulla certificazione, completamente errate, avendo rilevato che in alcuni casi le consulenze ortopediche riportavano una data antecedente a quella del verbale di pronto soccorso o del sinistro stesso.Inoltre, è stato riscontrato, in molti casi, che le firme, come la grafia, apposte sulle consulenze ortopediche, risultavano essere sempre le stesse, dato rilevante in quanto dalla visione dei registri di presenza del personale medico in servizio presso l’ambulatorio di ortopedia, nessun medico risultava sempre presente nelle date di interesse.

Questa condotta posta in essere in quegli anni, ha costretto alla chiusura di varie agenzie assicurative nel crotonese, in quanto le rispettive compagnie, vista l’alta incidenza di truffe perpetrate in questo territorio, hanno deciso di spostare le proprie sedi, ma grazie all’attività d’indagine esperita, le denunce dei presunti incidenti stradali sono calate sensibilmente di oltre il 40%, registrando altresì un calo d’interventi di primo soccorso per incidenti stradali, presso il nosocomio crotonese, di circa 1000 in meno negli ultimi due anni. Al di là dei risultati già ottenuti, sono in corso ulteriori indagini volte ad accertare la genuinità di pratiche di sinistri presentate sino a tutt’oggi, al fine di debellare un fenomeno, diventato ormai sociale, che determina non poca diffidenza da parte delle compagnie assicuratrici nei confronti di tutti i cittadini crotonesi, causando un ingente danno economico soprattutto a quei cittadini onesti, che pur non essendo mai stati coinvolti in sinistri stradali, ogni anno si vedono costretti a pagare cifre esorbitanti per il continuo aumento del premio RCA dovuto alle truffe perpetrate in danno delle compagnie assicurative.