Tumori, Bevacqua incontra associazione Salute donna “E’ necessario affrettare i tempi perché la nostra regione deve recuperare i ritardi che attengono alla prevenzione e alla cura delle patologie neoplastiche"
“La denuncia di Salute donna sui casi di tumore in Calabria suona la sveglia su una situazione allarmante che impone misure di intervento drastiche e repentine”. Così il consigliere regionale Mimmo Bevacqua che nei mesi scorsi ha proposto attraverso un’iniziativa legislativa, la costituzione di una Commissione d’inchiesta per far luce sull’incidenza delle patologie tumorali, soprattutto in alcune aree della regione.
“I dati a nostra disposizione – ha detto Bevacqua – nonostante siamo privi della ufficialità e della scientificità dei rilievi, perché la maggior parte del territorio calabrese non aderisce ai protocolli del registro nazionale dei tumori, ci restituiscono la cronaca di una “mattanza” silenziosa e spietata. E anche qui non possiamo non rilevare il divario tra Nord e Sud. Se è vero che di tumore si guarisce è anche vero che è aumentata l’incidenza e si muore più spesso al Sud, complice anche la tardività della diagnosi”
La proposta di legge dell’esponente del Pd, che ha incassato la condivisione dei colleghi di partito e di molti esponenti del centrosinistra, si prepara ad essere discussa in Commissione per giungere poi all’approvazione in aula e alla successiva costituzione della Commissione di lavoro.
“Il gruppo di lavoro rappresenta – ha spiegato Bevacqua – l’occasione per effettuare uno screening sulle popolazioni e registrare i dati in possesso dei presidi medico-sanitari, degli enti e delle associazioni impegnate nella prevenzione, cura e assistenza dei malati di tumore.”
“Poiché la proposta normativa è in fase di discussione e integrazione – ha annunciato il consigliere regionale – siamo disponibili a incontrare l’associazione onlus Salute Donna e recepire le eventuali proposte integrative”.
“E’ necessario affrettare i tempi – ha concluso Bevacqua – perché la nostra regione deve recuperare i ritardi che attengono alla prevenzione e alla cura delle patologie neoplastiche, allo screening della popolazione, al monitoraggio del territorio e al risanamento delle aree ad alto rischio”.