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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Tutela ambientale. Sequestrata un’area di 7 mila mq in Calabria per violazioni urbanistiche e con vincolo idrogeologico All’interno di una condotta in cemento e, attraverso i mezzi di movimento, aveva riempito l’alveo con terreno successivamente livellato al piano dei piazzali già esistenti

Tutela ambientale. Sequestrata un’area di 7 mila mq in Calabria per violazioni urbanistiche e con vincolo idrogeologico All’interno di una condotta in cemento e, attraverso i mezzi di movimento, aveva riempito l’alveo con terreno successivamente livellato al piano dei piazzali già esistenti

PREMESSO che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non
implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e
che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire
la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona
sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a
quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna
irrevocabili.
I Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, nell’ambito di indagini in materia di tutela
ambientale e salvaguardia del territorio, hanno individuato un’area in un Comune della
Presila Catanzarese di circa 7 mila mq con estesa presenza boschiva, nella quale era
stato eseguito uno sbancamento di notevoli dimensioni con mezzi meccanici posti nelle
immediate vicinanze. All’interno dell’area erano presenti degli immobili di
considerevoli dimensioni nelle cui vicinanze risultavano depositati ingenti quantità di
materiali edili di vario genere.
Pertanto i militari, insospettiti dalla presenza del materiale edile e per le modalità di
scavo eseguito, tra l’altro, in prossimità di una rete ferroviaria, accedevano all’interno
dell’area al fine di verificare la regolarità degli interventi, ovvero il possesso dei titoli
autorizzativi per l’esercizio delle attività commerciale legata alla presenza dei materiali
edili e dell’estrazione del materiale inerte.
Nel corso del controllo, i militari hanno appurato che l’area era nella disponibilità di
un’azienda locale dedita alla commercializzazione di materiale edile, che utilizzava gli
immobili come magazzini e, impiegando i mezzi di movimento di sua proprietà,
conduceva altresì l’attività di estrazione di materiale inerte scavando la limitrofa area
boschiva. La predetta azienda, al fine di aumentare la superficie dei piazzali utilizzati
come deposito di materiale edile destinato alla vendita, aveva incanalato le acque di un
canale – che attraversava l’area sbancata – all’interno di una condotta in cemento e,
attraverso i mezzi di movimento, aveva riempito l’alveo con terreno successivamente
livellato al piano dei piazzali già esistenti.
Le successive verifiche presso gli Enti competenti hanno permesso di rilevare che gli
immobili erano stati realizzati abusivamente in area sottoposta a vincolo idrogeologico
e che l’azienda esercitava l’attività di estrazione del materiale inerte senza alcuna
autorizzazione.
Le investigazioni consentivano di acquisire gravi indizi di reità a carico degli
amministratori della società e dei proprietari dei terreni interessati, per plurimi reati in
materia ambientale ed abusivismo edilizio, e di sottoporre a sequestro preventivo
l’intera area della superficie di circa 7.000 mq.
L’attività d’indagine, che si inserisce in un più ampio progetto predisposto dalla locale
Procura, conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle a tutela dell’ambiente,
della salute e della sicurezza dei cittadini.