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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 14 NOVEMBRE 2024

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Uccise il fidanzato della sua ex, condannato all’ergastolo

Uccise il fidanzato della sua ex, condannato all’ergastolo

| Il 03, Feb 2012

Nel processo alla cosca Zindato, pene per altre tre persone e due assolte

Uccise il fidanzato della sua ex, condannato all’ergastolo

Nel processo alla cosca Zindato, pene per altre tre persone e due assolte

 

 

(ANSA) – REGGIO CALABRIA – Si e’ concluso con quattro condanne, una delle quali all’ergastolo, e due assoluzioni il processo con rito abbreviato nei confronti di presunti esponenti della cosca Borghetto-Zindato-Caridi, federata con quella dei Libri. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsioni, danneggiamento ed intestazione fittizia di beni. L’ergastolo è stato inflitto a Francesco Zindato detto “Checco”, accusato dell’omicidio di Giuseppe Lauteta, ucciso per motivi passionali nel gennaio del 2006 a Reggio Calabria. Lauteta, secondo l’accusa, fu ucciso davanti alla sua fidanzata che precedentemente aveva avuto una relazione sentimentale con Zindato. Dopo il delitto, la ragazza decise di riprendere la relazione con Zindato. Andrea Gaetano Zindato, fratello di Francesco, è stato condannato a 14 anni ed otto mesi di reclusione. Sedici anni di reclusione sono stati inflitti a Antonio Caridi e otto mesi e 20 giorni al collaboratore di giustizia Carlo Mesiano. Sono stati assolti, invece, Sebastiano Idotta e Antonino Arabesco. I sei imputati furono arrestati con altre 33 persone, per le quali è in corso il processo con rito ordinario, nell’ambito dell’inchiesta della squadra mobile di Reggio Calabria chiamata ‘Alta Tensione’. Oltre agli arresti furono anche sequestrati beni per 50 milioni di euro. Al termine dell’udienza, l’avv. Giuseppe Nardo, difensore dei fratelli Francesco e Gaetano Andrea Zindato ha sostenuto che si tratta di “una sentenza ingiusta, sconvolgente e inaccettabile. Per fortuna che c’é un secondo tempo in appello davanti a più giudici maggiormente esperti che sapranno valutare meglio e non perpetueranno un così grande errore”.

redazione@approdonews.it