Ucciso consigliere comunale nello spezzino
redazione | Il 31, Dic 2010
Omicida confessa, ‘non volevo che i miei figli vivessero con un altro uomo
Ucciso consigliere comunale nello spezzino
Omicida confessa, ‘non volevo che i miei figli vivessero con un altro uomo
CASTELNUOVO MAGRA (LA SPEZIA) – “Non volevo che i miei figli vivessero con un altro uomo”. Sono state queste le parole con le quali Antonio Silvestro, 40 anni, di Casoria (Napoli), ha tentato di giustificarsi agli occhi dei carabinieri della Spezia che l’hanno convocato e poi interrogato nella caserma di Casoria. Silvestro, accusato dell’omicidio del consigliere comunale di Castelnuovo Magra, Andrea Giacomelli, ha confermato ciò che i carabinieri spezzini sono riusciti a ricostruire in pochissime ore: poco prima di Natale l’uomo ha portato ai nonni paterni i due figli che vivevano nel piccolo borgo ligure con la madre, poi è tornato a Castelnuovo dove ha pianificato e portato a termine l’omicidio del consigliere del Sel. L’alibi di Silvestro è durato pochissimo: sono stati i carabinieri, presentandogli le prove già raccolte, a convincerlo a confessare l’omicidio avvenuto stamani. Alla donna, che secondo quanto appreso era già stata picchiata e minacciata da Silvestro fin dai tempi del loro matrimonio, saranno riaffidati i bambini.
dell’inviata Chiara Carenini
Sette colpi di pistola per dire che nessuno poteva amare la donna che aveva amato lui. Sette colpi di pistola per uccidere Andrea Giacomelli, 37 anni, consigliere comunale del Sel e titolare di un bar nel piccolo centro di Castelnuovo Magra (La Spezia), che da un anno aveva intrecciato una relazione con una donna che era stata, prima, una moglie.
La moglie di Antonio Silvestro, dell’uomo che ha ‘regolato i conti’ con chi pensava gli avesse rubato un futuro. Silvestro è stato arrestato. Silvestro, 40 anni e la fatica della disoccupazione, una vita da ricostruire lontano 1000 chilometri da Afragola (Napoli) dove é cresciuto, stamani alle 6 ha deciso che doveva regolare i conti con quell’uomo che, pensava, gli aveva portato via la sua donna. Che ‘sua’ non era più ma che non doveva essere d’altri. Sono le 6 del mattino. Castelnuovo Magra – un paesino in provincia della Spezia che sta a cavallo tra Liguria e Toscana – é avvolto nella nebbia e nel buio. Silvestro arriva sotto la casa del consigliere comunale Andrea Giacomelli, un uomo solare e piacente, conosciuto e amato. Silvestro taglia con un coltello le gomme dell’auto del consigliere e poi lo chiama per avvisare che l’auto era stata danneggiata. Poi aspetta, probabilmente arma la sua semiautomatica di medio calibro che tiene in tasca.
Giacomelli scende: ha le scarpe da ginnastica ai piedi, la tuta. Si avvicina all’auto, si china per guardare le gomme, qualcuno lo chiama. Si rialza, si volta. Silvestro spara. Quattro colpi al torace, e Giacomelli cade. Silvestro spara ancora, due colpi alla testa. Giacomelli muore. Un vicino sente i colpi, pensa ai petardi. Si affaccia, vede Giacomelli in terra in un lago di sangue e chiama i carabinieri. Silvestro sale in macchina e parte. Sa che deve correre perché Castelnuovo adesso gli si stringerà addosso.
Corre Silvestro a prendere l’A12, poi l’A1 direzione Napoli. Intanto sul posto arrivano i carabinieri: quella che sembra un’esecuzione di mafia diventa, poco a poco, una morte per amore. Ai carabinieri della Spezia basta parlare con i vicini per sapere che la relazione di Giacomelli con una donna sposata e separata era diventata ormai da un anno una cosa seria. La donna ha due figli e un marito che la minacciava. Un ex marito ormai, quello che sta pigiando sull’acceleratore per tornare in Campania.
I carabinieri hanno le idee chiare: tracciano il cellulare dell’uomo, sanno dov’é diretto, gli fanno sentire il fiato sul collo. Alle 15 Silvestro va in caserma a Casoria: ha sentito i telegiornali, sa che è braccato, tenta la carta dell’alibi. Ma i carabinieri lo trattengono in caserma, arrivano i colleghi dalla Spezia, Silvestro crolla, comincia a parlare. Sono le 18. Dodici ore ed è finita.