Ucciso in spiaggia davanti a moglie e figli: arrestati gli autori dell’agguato di Vibo
redazione | Il 11, Dic 2012
Ricostruito il delitto di Davide Fortuna. L’operazione ha portato all’arresto di una persona ed alla notifica in carcere di un provvedimento restrittivo nei confronti di altre due persone già detenute
Ucciso in spiaggia davanti a moglie e figli: arrestati gli autori dell’agguato di Vibo
La polizia ha ricostruito il delitto di Davide Fortuna, l’uomo ucciso il 6 luglio scorso mentre era al mare con la famiglia. L’operazione ha portato all’arresto di una persona ed alla notifica in carcere di un provvedimento restrittivo nei confronti altre due persone già detenute
VIBO VALENTIA – Sono stati scoperti ed arrestati i presunti autori dell’omicidio di Davide Fortuna, l’uomo ucciso il 6 luglio scorso mentre era in spiaggia con moglie e figli a Vibo Valentia marina. Gli agenti della squadra mobile di Vibo Valentia hanno compiuto un’operazione che ha portato all’arresto di una persona ed alla notifica in carcere di un provvedimento restrittivo nei confronti altre due persone già detenute. All’operazione hanno partecipato anche gli agenti della sezione Criminalità Organizzata della squadra mobile di Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo. Le indagini della polizia sono state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Le tre persone arrestate per l’omicidio di Davide Fortuna sono: Beluli Vasvi, 30 anni, macedone, e Salvatore Gallea, entrambi di Canino (Viterbo); Sebastiano Malavenda, 27 anni, di Reggio Calabria. Beluli e Gallea erano già detenuti mentre Malavenda è stato arrestato stamane dagli agenti della polizia di Stato. Un notevole contributo alle indagini è stato dato da Beluli Vasvi che ha deciso di collaborare con la giustizia. L’uomo si é autoaccusato dell’omicidio di Davide Fortuna ed ha fornito i nomi degli altri complici. Le due persone già fermate sono coinvolte nell’inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata Gringia che ha fatto luce sulla faida tra la cosca Patania di Stefanaconi, legata ai Mancuso di Limbadi, contrapposta sia alla “Società di Piscopio” di Vibo, considerata emergente, sia alla cosca Petrolo-Bartolotta di Stefanaconi. Il 20 novembre scorso i carabinieri hanno eseguito numerosi fermi nell’ambito dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Simona Rossi. Ieri il Giudice per le indagini preliminari distrettuale, Maria Rosaria Di Girolamo, ha convalidato i fermi ed ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 25 persone.
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