Ucciso un dipendente del comune di Petronà. Fermato il presunto assassino
redazione | Il 24, Nov 2012
Claudio Rizzuti, 57 anni, è stato ucciso ieri pomeriggio in un agguato mentre si trovava per strada. Ad ucciderlo, per motivi passionali, il 37enne Francesco Rocca
Ucciso un dipendente del comune di Petronà. Fermato il presunto assassino
Claudio Rizzuti, 57 anni, è stato ucciso ieri pomeriggio in un agguato mentre si trovava per strada. Ad ucciderlo, per motivi passionali, il 37enne Francesco Rocca
PETRONA’ (CZ) – Un uomo di 57 anni, Claudio Rizzuti, è stato ucciso ieri pomeriggio nella piazza di Petronà, davanti alla chiesa matrice, nel centro della Presila in provincia di Catanzaro. Secondo i primi riscontri dei Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, la vittima è stata raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco. L’uomo era un dipendente comunale e pare avesse piccoli precedenti. Il killer ha usato un fucile con il quale ha esploso alcuni colpi contro la vittima, deceduta sul colpo. Sul posto hanno operato anche i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche e il magistrato di turno della Procura di Crotone, competente per territorio. I carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, che seguivano le indagini, hanno fermato un uomo di 37 anni, perché ritenuto l’autore materiale dell’omicidio di Claudio Rizzuti. I militari hanno eseguito il fermo al termine di una serie di accertamenti e riscontri che hanno portato ad identificare il presunto autore dell’omicidio. L’uomo è stato sentito nel corso della notte ed al termine dell’interrogatorio è stato fermato.
Il killer non ha ancora un nome ed un cognome, che saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che i carabinieri terrà alle 10,30 nella sede del Comando provinciale di Catanzaro. Secondo i primi riscontri, l’omicidio sarebbe avvenuto per motivi passionali.
La famiglia di Rizzuti è segnata da una strage, in appena otto anni infatti tre componenti della stessa sono stati ammazzati. Una vera e propria mattanza che, per i primi due delitti, era maturata nell’ambito della faida della Presila che aveva visto contrapposte le cosche della “montagna” a quelle della “marina”, in una guerra per la spartizione del territorio. Il primo ad essere stato ucciso era stato Claudio Rizzuti, 26 anni, nipote e omonimo del dipendente comunale ucciso ieri. Il suo corpo venne ritrovato carbonizzato, all’interno di un fuoristrada, nelle campagne di Cutro. Due anni dopo toccò al padre del giovane; Vincenzo Rizzuti, 56 anni, venne ammazzato a colpi di lupara mentre, a bordo del suo camion, stava percorrendo la strada provinciale tra Marcedusa e Cutro. In entrambi i casi gli inquirenti parlarono di vendette mafiose. Ieri, infine, l’ultimo delitto. Dove, se dovesse essere confermata l’ipotesi investigativa che ha portato al fermo del sospettato, questa volta non centra la ‘ndrangheta, ma il sangue avrebbe bagnato la Presila per l’ennesima relazione sentimentale “pericolosa”.
DELITTO PER MOVENTE PASSIONALE
Una relazione extraconiugale e ripetute minacce tra due uomini che si contendevano la stessa donna. E’ questo lo scenario nell’ambito del quale è maturato l’omicidio di Claudio Rizzuti, il dipendente del Comune di Petronà (Catanzaro) ucciso ieri pomeriggio. Per il delitto i carabinieri hanno fermato Francesco Rocca, di 37 anni, ritenuto l’autore dell’omicidio. Tra i due da diverso tempo c’erano stati dissidi e litigi perché la moglie di Rocca avrebbe avuto una relazione con Rizzuti. Ieri c’é stato l’ennesimo episodio durante il quale Rizzuti ha minacciato con una pistola il suo rivale. Dopo l’ennesimo litigio Rocca è tornato a casa dove ha preso il fucile e subito dopo ha raggiunto Rizzuti uccidendolo. Quando i carabinieri sono intervenuti sul luogo dell’omicidio hanno trovato Rizzuti in possesso della pistola utilizzata per minacciare il rivale. Dai video registrati da una telecamera di videosorveglianza, inoltre, i carabinieri sono riusciti a vedere Rocca mentre stava rientrando a casa imbracciando il fucile usato per l’omicidio.
Francesco Rocca