Uffici giudiziari, Bilardi parla dello schema “Vietti” Queste le sue parole: "No alla tecnica dei tagli lineari"
“Lo schema ‘Vietti’ per ridimensionare e riorganizzare gli uffici giudiziari non può essere accolto nella sua attuale formulazione perché assume come criterio essenziale la tecnica dei ‘tagli lineari’.
Lo afferma in una dichiarazione il sen. Giovanni Bilardi.
“Le perplessità che solleva lo schema di legge delega per la riforma dell’Ordinamento giudiziario – continua il sen. Bilardi – vanno ben oltre la rimappatura delle Corti d’Appello, ma riguardano le regole sui tirocini, la mobilità e i conferimenti degli incarichi direttivi. L’apprensione più forte rimane però il criterio di individuazione delle sedi di Corte d’Appello, alla luce dei quali il distretto giudiziario di Reggio Calabria non sarebbe più sede di Corte d’Appello. Un azzardo (altrimenti come definirlo?) incomprensibile che stride con la scelta del Parlamento e dello Stato di potenziare gli apparati preposti alla sicurezza ed all’ordine pubblico in una città e in una provincia dove la criminalità mafiosa appare sempre più potente e, per stessa ammissione della Commissione antimafia, come la forma più agguerrita di criminalità organizzata operante sulla piattaforma continentale europea. Mi chiedo, e chiedo alla Commissione Vietti: è compatibile applicare, sic et simpliciter, come più volte ribadito dal Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho, come base unica di riferimento per la Corte d’Appello il dato demografico della popolazione residente?
I criteri dei tagli con accorpamenti tra regioni dove sono presenti ridotti bacini di utenza, non possono certamente riguardare Reggio Calabria.
E’ contraddittorio persino rispetto agli ultimi dati Istat da cui si evince che la Calabria e Reggio continuano a registrare episodi di grave spessore criminale, come omicidi, estorsioni, intimidazioni agli amministratori locali, traffici internazionali di stupefacenti.
L’incidenza dei fenomeni, dunque, obbliga il legislatore attento ad adeguare le contromisure necessarie per arginare gesti criminali che condizionano il normale svolgimento della vita sociale e democratica. Appare quindi incomprensibile, per come si presenta la ‘bozza Vietti’, trovare la necessaria coerenza tra gli allarmi lanciati dalla Commissione antimafia, le iniziative del Focus antindrangheta e la volontà politica di considerare Reggio Calabria come la provincia di Pavia. Una giustizia giusta – prosegue ancora il sen. Giovanni Bilardi – nella sua ratio non può non contenere la velocizzazione dei dibattimenti e ciò può avvenire con il potenziamento degli organici dei magistrati e delle strutture. Altro che tagli e chiusure!
Qui e adesso c’è la necessità di irrobustire la risposta dello Stato al bisogno di giustizia dei cittadini e alla loro sicurezza. Ecco perché, sin dai prossimi giorni ci faremo carico di un’iniziativa parlamentare per spiegare al Governo ed al titolare del dicastero della Giustizia l’urgente necessità di espungere dalla bozza Vietti la soppressione della Corte d’Appello di Reggio Calabria e di destinare a questo distretto giudiziario più risorse finanziarie e umane”.