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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

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Ugl Tlc invita i lavoratori a boicottare il “referendum farsa” di Telecom Italia La sede caring di Tiriolo dovrebbe essere spostata per ragioni non riconducibili al contenimento dei costi

Ugl Tlc invita i lavoratori a boicottare il “referendum farsa” di Telecom Italia La sede caring di Tiriolo dovrebbe essere spostata  per ragioni non riconducibili al contenimento dei costi
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Il 17 e 18 Dicembre Telecom Italia chiederà ai lavoratori della Divisione Caring Service (la divisione che raggruppa tutti i call center che svolgono servizio per la clientela, dal 187 al 119 fino al Credito) di scegliere tra la minaccia di una societarizzazione, che in ogni caso l’azienda rinvierà tra tre anni, e l’utilizzo di un sistema di registrazione delle chiamate per controllare e valutare il comportamento dell’operatore, con il fine (sostiene) di addestrarlo.
Come RSU Ugl Telecomunicazioni unità produttiva Calabria, siamo contrari alla realizzazione di un referendum che Telecom Italia ha indetto unilateralmente venendo meno a quanto previsto dall’art.21 della legge 300/70 che prevede che il referendum deve essere indetto da tutte le rappresentanze aziendali e non dall’azienda.
Stupisce come l’azienda invece di investire le somme per lo sviluppo della rete e delle innovazioni tecnologiche per il bene della stessa, investa così tanto tempo e denaro per la realizzazione di un software sofisticato che di fatto registrerà le telefonate dei singoli operatori e sarà capace di comprendere quali saranno i miglioramenti da adottare per ogni singolo dipendente. Gli operatori saranno soggetti ad un esame dei colloqui che mensilmente li vedrà trovarsi con i propri coordinatori e con rappresentanti dell’azienda per valutare quanto siano in grado di operare o meno in azienda. Non basta, quindi, lo stress quotidiano del rapporto con la clientela che non vede più Telecom Italia come azienda leader del settore e che continuamente prende a pesci in faccia gli operatori, ora si dovrà mensilmente passare l’esame sulle singole telefonate.
Perciò siamo contrari a questo referendum perché riteniamo che la farsa della societarizzazione, che se voluta realmente sarebbe già stata attuata, non può essere utilizzata come spada di Damocle sulla testa dei lavoratori che giornalmente devono lavorare in ambienti non del tutto idilliaci.
Chiediamo a tutti i lavoratori del CARING SERVICE di Telecom Italia di non cedere alle pressioni mediatiche che l’azienda sta utilizzando in questi giorni per far passare come positivo solo il fatto che alcuni territori non chiuderanno, dimenticando che ai sacrifici fino ad oggi richiesti dagli accordi di Marzo 2013 l’azienda ha risposto solo con altre richieste di sacrifici che sicuramente saranno inutili perché la societarizzazione sarà riproposta nel 2017.
Le internalizzazione secondo l’azienda avrebbero fatto recuperare milioni di euro ma il dettaglio di quanto recuperato non è mai stato fornito, sottolineiamo in particolare che i lavoratori del Credito della sede di Tiriolo dovrebbero, secondo l’azienda, essere trasferiti a Catanzaro , ma per risparmiare cosa? Il fitto dei locali? No, perché la sede non chiuderà ed allora che si dica a chiare lettere che l’intendimento aziendale è di societarizzare e spostare il personale il più vicino alla sede di riferimento per la nuova azienda che è TeleContact Center.
Lavoratori apriamo gli occhi non cediamo alle lusinghe dei responsabili che in questi giorni saranno mandati per convincerci al voto, magari promettendo loro anche gratificazioni economiche qualora riuscissero nell’intento.
DICIAMO NO AL “REFERENDUM FARSA” e chiediamo uniti di riaprire con Telecom il tavolo delle trattative per migliorare il più possibile un accordo che vede penalizzati tutti gli addetti Caring.

RSU UGL Telecomunicazioni
Telecom Italia Calabria