Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 29 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

Ultimatum del gruppo dei tre consiglieri dissidenti al sindaco dimissionario Di Giorgio

Ultimatum del gruppo dei tre consiglieri dissidenti al sindaco dimissionario Di Giorgio

| Il 28, Mar 2014

La crisi amministrativa di Rizziconi è a un giro di boa

di BRUNO MORGANTE

Ultimatum del gruppo dei tre consiglieri dissidenti al sindaco dimissionario Di Giorgio

La crisi amministrativa di Rizziconi è a un giro di boa

 

di Bruno Morgante

 

 

Si è svolto l’incontro più volte annunciato tra il sindaco dimissionario Di Giorgio e i tre consiglieri che hanno aperto la crisi al Comune di Rizziconi.
Dopo un primo incontro e l’ufficializzazione da parte dei tre consiglieri della loro adesione a Forza Italia, c’erano stati diversi abboccamenti informali tra dirigenti provinciali di Forza Italia e il sindaco, tesi a individuare soluzioni possibili per superare questa crisi strana, in quanto non si è mai capito cosa l’ha scatenata.
Come dicevamo in altro articolo, l’unica spiegazione logica è che, con l’avvicinarsi delle elezioni europee e della crescita spasmodica della domanda di preferenze, crescita che valorizza l’offerta di voti, i tre hanno ritenuto di poter fare il salto e diventare dirigenti politici in proprio e non più portatori d’acqua, cercandosi un politico di riferimento su cui contarsi e la cui rappresentanza, a mò di rappresentanza di una marca di saponette, diventa garanzia e certificazione di essere dirigenti politici, in quanto potenziali dispensatori di prebende, garantiti attraverso l’uso clientelare della spesa pubblica da parte del loro capo.
Sia l’assessore provinciale Gaetano Rao, che il coordinatore provinciale Roy Biase, che il presidente della provincia Raffa, tutti dirigenti di forza italia, sono intervenuti e avevano avanzato una proposta di mediazione transitoria per far decantare la situazione, consistente nel prendere atto che i sei consiglieri di maggioranza sono divisi in due gruppi, per cui nominare una giunta di tre assessori, con un assessore per gruppo.
Di Giorgio si era riservato di verificare la disponibilità dell’altro gruppo della maggioranza, nel mentre continuava gli incontri anche con gli altri gruppi presenti in consiglio.
I due consiglieri della lista di minoranza “Uniti per Rizziconi”, su mandato di un’assemblea a cui hanno partecipato componenti della lista e loro elettori, si sono detti disponibili al confronto e ad un’eventuale assunzione di responsabilità nei confronti del paese, se si creeranno atti politici trasparenti, programmi chiari per i prossimi anni e gestione collegiale della cosa pubblica.
Su questa base si è aperto in questi giorni un confronto tendente a verificare lo stato del comune nei vari settori e le disponibilità di bilancio per costruire un piano di azione per i prossimi anni.
Si sono defilati dal prendere in considerazione qualsiasi forma di collaborazione con il sindaco gli esponenti della sezione locale del PD, rappresentati in consiglio dal dott. Carlo Mazzù.

Avendo acquisito elementi idonei per valutare la situazione, il sindaco ha dato il via agli incontri finali per chiudere la crisi, partendo dall’incontro con il gruppo dei tre consiglieri.
Nell’incontro i tre consiglieri hanno avanzato la richiesta, in termini di ultimatum, di due assessori e del presidente del consiglio, saltando a piè pari la proposta di mediazione dei vertici provinciali di Forza Italia.
Sembra difficile che la richiesta possa essere accolta, sia perché rimangono oscuri i motivi che hanno portato alla crisi, per cui viene a cadere il vincolo di fiducia alla base di ogni aggregazione, sia perché la carica di presidente del consiglio non è nella disponibilità del sindaco, ma si può rendere libera solo con le dimissioni del presidente in carica.
I tre consiglieri, in caso di rigetto della loro proposta, hanno assicurato che valuteranno di volta in volta le proposte che verranno portate in consiglio comunale, in quanto non è loro intenzione far cadere il sindaco.
Sicuramente si è alla fine di questa crisi e forse questa volta, dopo quattro volte in dieci anni, verrà scongiurato l’ulteriore arrivo di un commissario prefettizio.