L’obiettivo è produrre valore aggiunto al settore vitivinicolo
Un anno di investimenti per la Contea del Cirò
L’obiettivo è produrre valore aggiunto al settore vitivinicolo
Cirò Doc, promozione del valore della rete e ella cooperazione, rafforzamento del brand, valorizzazione del terroir del cirotano, apertura a nuove sperimentazioni e posizionamento sempre più forte nei mercati nazionali e internazionali. Sono, questi, alcuni degli obiettivi raggiunti e delle prossime sfide dell’esperienza imprenditoriale ed associativa della CONTEA del CIRÒ che proprio nella giornata di ieri, venerdì 4 luglio, ha compiuto un anno di vita dalla sua costituzione.
Ad esprimere soddisfazione ed allo stesso tempo rinnovato incoraggiamento per un’iniziativa giovane ma con tutte le carte in regola per continuare a produrre valore aggiunto nel settore vitivinicolo è Roberto CASTIGLIONE, direttore generale della CONTEA del CIRÒ, nata dalla manifestazione di interesse promossa nel 2013 dai tre comuni di CIRÒ MARINA, CIRÒ E CRUCOLI.
Ed è stata proprio la proficua intesa e collaborazione con le amministrazioni dei tre comuni, nella consapevolezza di concentrare sforzi, energie e tempi nell’avvio di questa nuova esperienza associativa che ha sollecitato e permesso al management della BCS, società affidataria della struttura dell’ex Giara in località S.Andrea (dove ha sede oggi la CONTEA del CIRÒ), di confrontarsi sul campo e sul mercato sin dalla prima vendemmia 2013. Con risultati, in termini quali-quantitativi, importanti e che iniettano fiducia e ottimismo.
Questo primo anno appena trascorso – dichiara Roberto CASTIGLIONE – non abbiamo lesinato sforzi nella direzione di rendere il più operativa ed efficiente possibile, attraverso ingenti investimenti infrastrutturali ancora in progress, la grande struttura dell’ex Giara (circa 23 mila mq di cui 18 di pertinenze) affidataci per contratto in base alla manifestazione di interesse alla quale abbiamo risposto. Qualche imprevisto, soprattutto a livello istituzionale e che ha dilazionato ad esempio la stipula del contratto (avvenuta il 3 aprile di quest’anno), non ci ha tuttavia impedito – continua – di cimentarci, con passione, determinazione e soprattutto con obiettivi condivisi, nell’affrontare subito la sfida della vendemmia imminente. E così abbiamo tenuto fede – precisa CASTIGLIONE – agli impegni assunti con le istituzioni e con questo territorio. Raggiungendo dei risultati che appartengono a tutti quanti hanno creduto e contribuito alla messa in marcia di questa avventura nella terra storica e più importante in Calabria per la produzione di vino. A partire dalle 38 aziende vitivinicole conferitrici, per un totale prefissatoci ad inizio stagione di circa 2000 quintali di uve. Siamo riusciti ad immettere nel mercato (Horeca), regionale ma anche nazionale, 6 etichette che, già nel nome scelto (Chirone, Oceano e Iride per la Linea Primary e Cerbero, Glauco e Demetra per la Linea Prestige), sintetizzano la nostra mission identitaria e la considerazione del territorio e della storia millenaria dei vitigni locali, come autentico valore aggiunto di tutta la nostra iniziativa imprenditoriale e sociale. Una filosofia aziendale di cui è intriso lo slogan scelto “Promessa di autenticità” che accompagna tutte le 100.000 bottiglie in produzione e che racchiude la scelta di realizzare un vino 100% in purezza Gaglioppo e Greco Bianco, andando ben oltre le prescrizioni del disciplinare della DOC. Il nostro obiettivo a medio e lungo termine – confessa CASTIGLIONE – è quello di intercettare e posizionarci progressivamente sui diversi mercati esteri; di sollecitare l’aumento del conferimento locale diventando punto di riferimento per i viticoltori da punto di vista della trasparenza, delle certezze contrattuali e della qualità; ma anche quello di sperimentare – aggiunge – nuove strade, come ad esempio l’IGT Calabria a patto però – sottolinea subito il direttore generale della CONTEA del CIRÒ – che il territorio dei tre comuni ce lo consentirà. L’aggancio al terroir, all’etichetta narrante la storia di quel territorio ed alle emozioni che un vino autentico può e deve saper trasmettere– conclude CASTIGLIONE – restano per noi condizioni imprescindibili e che ci motivano ad andare avanti.