Un cordoglio che non basta per un altro carabiniere ucciso
Giuseppe Larosa | Il 26, Lug 2019
Quando muore un servitore dello Stato, c’è sempre una sconfitta che riguarda tutti quanti noi, e non dovrebbe farci girare dall’altra parte o magari, restare indifferenti. Anche noi siamo parte integrante di quel balordo assassino che ha accoltellato a Roma, Mario Rega Cerciello, un valoroso carabiniere in servizio che stava facendo il proprio dovere. Ed è proprio per mano di uno di quei balordi che per estorcere del denaro, si parla di miseri cento euro, che il povero Mario è caduto nel pieno del suo servizio di carabiniere. Un ladro che stava per essere arrestato da Mario, l’ha colpito a morte con diverse coltellate, spezzando la vita a un servitore dello stato. E non solo, perché hanno spezzato il cuore a una famiglia intera, a una moglie. Si erano sposati da soli 43 giorni, il tempo di una luna di miele e poi mai, al suo rientro avrebbe saputo che per colpa di un maledetto ladro, avrebbe trovato la morte e far sì che quel sogno si trasformasse in una disgrazia, da moglie a vedova in soli 43 giorni per cento euro!
Cosa resterà di tutto ciò? Il solito cordoglio, la solidarietà? Le parate di circostanza? Resterà questo e basterà a lenire questa grave perdita per lo Stato, per la moglie, la famiglia del povero carabiniere Mario? Speriamo di no e che ci sia una seria presa di posizione contro questa criminalità fatta di balordi, di qualsiasi colore essi siano. Perché non hanno pietà nemmeno per pochi spiccioli, e andrebbero puniti con una sempre bramata, ma mai applicata, certezza della pena.
Il cordoglio non basta perché prima che si spengono le luci del proscenio in questo momento drammatico, il potere faccia qualcosa prima che sia troppo tardi e questo cancro si estenda in metastasi. Bisogna ridare dignità e sicurezza a chi la sicurezza, come le forze dell’ordine, ce la garantisce a prescindere. E quanti ancora devono morire prima che qualcuno, quelli che comandano, facciano qualcosa? Ciao Mario…