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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Un farmaco che cura le ferite di battaglia Farmaco dalle proprietà medicinali straordinarie presto utilizzato per salvare i soldati

Un farmaco che cura le ferite di battaglia Farmaco dalle proprietà medicinali straordinarie presto utilizzato per salvare i soldati
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I soldati americani feriti sul campo di battaglia potranno essere salvati attraverso
una particolare “ibernazione” capace di mantenerli in vita in attesa dell’arrivo
dei soccorsi. La notizia della nuova terapia farmacologica alla quale stanno lavorando
ricercatori americani, sostenuti da circa 550mila dollari finanziati dal Pentagono,
ha riscontrato ottimismo trovando ampio spazio sulle pagine del Mirror e di altri
media britannici.”Durante le guerre in Iraq e Afghanistan oltre l’87% dei soldati
sono deceduti nei primi 30 minuti dopo il ferimento, prima che riuscissero a raggiungere
l’ospedale più vicino” sostiene Geoffrey Dobson, ricercatore presso la Division
of Tropical Health and Medicine della James Cook University nel Queensland, ideatore
del farmaco. “Almeno un quarto di questi uomini – spiega Dobson – aveva riportato
ferite curabili e sarebbe riuscito a scongiurare la morte se fosse arrivato in tempo
in ospedale. Il tempo, in quel caso è stato assassino”.Il farmaco sperimentale pensato
da Dobson punta a fornire sufficiente pressione sanguigna agli organi vitali al fine
di mantenere il soggetto in vita durante alcuni minuti successivi al ferimento, nonostante
il soldato abbia subito un’ingente perdita di sangue o un trauma cranico. Il soggetto
ferito potrà così, anche per pochi minuti, scongiurare una morte, altrimenti certa,
in attesa di essere adeguatamente soccorso e curato.”La medicina, con alte capacità
coagulanti – continua il ricercatore della James Cook University – può essere iniettata
direttamente nel sangue, riducendo anche l’infiammazione”.Una serie di colloqui già
iniziati potrebbero portare già entro un anno all’approvazione del farmaco da parte
della “Food and Drug Administration” (FDA).Secondo Giovanni D’Agata presidente dello
“Sportello dei Diritti [1]” l’utilizzo del portentoso farmaco, qualora la sperimentazione
continuasse a confermare gli efficaci risultati finora ottenuti, potrebbe essere
esteso dai campi di battaglia agli ambiti domestici e alla vita di tutti i giorni,
riducendo le conseguenze di incidenti, anche gravi, e contribuendo a salvare molte
vite.