Un libro sulla “Comunicazione professionale”, la presentazione a Torino
redazione | Il 23, Set 2023
TORINO (ITALPRESS) – SAA – School of Management ha ospitato a Torino, nella sua sede in via Ventimiglia 115, la presentazione del libro “La comunicazione professionale – in cammino verso identità ed autonomia” a cura di OCIPc, edito da Luiss University Press.
Ha portato il saluto per conto di Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, il suo portavoce e capo ufficio stampa, Alessandro Galavotti, sottolineando che “in una società sempre più interconnessa, la comunicazione è un elemento chiave per il buon funzionamento di qualunque organizzazione, pubblica o privata che sia. Una attività che occupa un ruolo fondamentale e imprescindibile anche per l’efficacia e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e di tutte le istituzioni al servizio della collettività. Ritengo dunque estremamente importante l’iniziativa dell’Osservatorio per la comunicazione d’impresa: sono certo che il volume saprà offrire nuovi spunti sul tema e aprire nuove riflessioni sull’opportunità di rilanciare la comunicazione pubblica”.
Ha introdotto il dibattito sul volume Raoul Romoli Venturi, presidente di OCIP, che ha evidenziato quanto “il comunicatore professionale, nell’ambito delle organizzazioni complesse, sia pubbliche che private, abbia un profilo sempre più manageriale e più strategico e che se nei consigli di amministrazione o negli organi decisori di tali organizzazioni, qualunque ne sia la natura, fino ad oggi, accanto ai vertici gestionali, sedevano avvocati e dottori commercialisti, per curare rispettivamente gli aspetti civilistici e fiscali delle riunioni, in futuro non dovrebbe mancare un esperto di comunicazione che in quelle autorevoli sedi dovrebbe portare il suo contributo professionale alla protezione di un patrimonio fondamentale come la loro reputazione, cardine della loro credibilità”.
Filippo Nani, presidente Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha posto in evidenza quanto il testo sia “un’utilissima mappatura sulla comunicazione d’impresa e sui comunicatori stessi. Offre una panoramica precisa e aggiornata del cammino fatto dalla professione, degli strumenti da conoscere e maneggiare per chi oggi si trova a dover comunicare in un mondo iperconnesso e complesso come quello che stiamo vivendo. Stimola anche importanti riflessioni sul nostro ruolo e sulla responsabilità a cui ciascuno di noi è chiamato nell’esercitarlo con eticità e professionalità sempre maggiore, ma è anche e soprattutto un testo utile a chi si avvicina alla professione e ne vuole fare il proprio futuro. Confrontarsi su questi temi e sui cambiamenti in atto nella professione è sempre una grande opportunità”.
Cecilia Casalegno, Professore Associato del Dipartimento di Management di UNITO e responsabile del laboratorio di OCIP che ha coordinato la stesura del volume, ha sottolineato come “il testo su cui abbiamo lavorato alacremente per mesi va, dal mio punto di vista, a colmare un gap che i libri universitari, per loro natura, non riescono a riempire. Attraverso i contenuti del manuale, infatti, è analizzata la comunicazione professionale in tutte le sue forme, senza soffermarsi solo su una o poche di esse. Ad esempio, nell’ambito della comunicazione di impresa si dà qui al lettore una chiara visione di come, pur nelle loro diversità di obiettivi, le forme di comunicazione possano essere integrate tra di loro e come sia doverosa una collaborazione tra gli stessi operatori. A questo punto dobbiamo, come gruppo di ricerca, affrontare la parte più difficile: lavorare per dissipare il velo di confusione che ancora oggi è presente non solo nell’ambito della professione, ma anche in accademia, quando si ragiona di comunicazione professionale”.
Davide Caregnato, Direttore di SAA – School of Management conferma che “SAA ha raccolto la sfida di UNI con la sua definizione del profilo del comunicatore professionale e la relativa norma nel quadro delle attività professionali non regolamentate e punta ad essere il primo soggetto abilitato a certificarne la qualifica complessiva secondo i dettami delle Ente Italiano di Normazione. L’obiettivo dell’Università è di essere pronti a inizio 2024”.
Questo manuale nasce proprio con l’intento di supportare la preparazione alla certificazione secondo i criteri UNI, ma Sergio Scamuzzi, Vice Presidente della Conferenza Nazionale dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione rileva, a latere della presentazione, soprattutto che “questo presentato oggi è il primo testo, dopo un’accurata ricerca bibliografica, che comprenda insieme tutto il mondo professionale privato e pubblico della comunicazione, i tratti comuni e le differenze di contenuto ed esercizio della professionalità specifica necessaria alla comunicazione organizzata”.
Questo libro si propone, quindi, come recita la quarta di copertina “di aiutare a comprendere una professione, quella relativa alla comunicazione professionale che continua ad accrescere la Sua rilevanza. I contenuti e le competenze necessarie per esercitarla, tuttavia, sono ancora poco definiti e conosciuti anche all’interno dello stesso mondo delle risorse umane delle organizzazioni complesse e dei loro consulenti, con il risultato di non far corrispondere spesso il giusto collocamento della funzione e dei suoi professionisti all’interno degli organigrammi delle strutture di riferimento”.
Ha portato il saluto per conto di Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, il suo portavoce e capo ufficio stampa, Alessandro Galavotti, sottolineando che “in una società sempre più interconnessa, la comunicazione è un elemento chiave per il buon funzionamento di qualunque organizzazione, pubblica o privata che sia. Una attività che occupa un ruolo fondamentale e imprescindibile anche per l’efficacia e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e di tutte le istituzioni al servizio della collettività. Ritengo dunque estremamente importante l’iniziativa dell’Osservatorio per la comunicazione d’impresa: sono certo che il volume saprà offrire nuovi spunti sul tema e aprire nuove riflessioni sull’opportunità di rilanciare la comunicazione pubblica”.
Ha introdotto il dibattito sul volume Raoul Romoli Venturi, presidente di OCIP, che ha evidenziato quanto “il comunicatore professionale, nell’ambito delle organizzazioni complesse, sia pubbliche che private, abbia un profilo sempre più manageriale e più strategico e che se nei consigli di amministrazione o negli organi decisori di tali organizzazioni, qualunque ne sia la natura, fino ad oggi, accanto ai vertici gestionali, sedevano avvocati e dottori commercialisti, per curare rispettivamente gli aspetti civilistici e fiscali delle riunioni, in futuro non dovrebbe mancare un esperto di comunicazione che in quelle autorevoli sedi dovrebbe portare il suo contributo professionale alla protezione di un patrimonio fondamentale come la loro reputazione, cardine della loro credibilità”.
Filippo Nani, presidente Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha posto in evidenza quanto il testo sia “un’utilissima mappatura sulla comunicazione d’impresa e sui comunicatori stessi. Offre una panoramica precisa e aggiornata del cammino fatto dalla professione, degli strumenti da conoscere e maneggiare per chi oggi si trova a dover comunicare in un mondo iperconnesso e complesso come quello che stiamo vivendo. Stimola anche importanti riflessioni sul nostro ruolo e sulla responsabilità a cui ciascuno di noi è chiamato nell’esercitarlo con eticità e professionalità sempre maggiore, ma è anche e soprattutto un testo utile a chi si avvicina alla professione e ne vuole fare il proprio futuro. Confrontarsi su questi temi e sui cambiamenti in atto nella professione è sempre una grande opportunità”.
Cecilia Casalegno, Professore Associato del Dipartimento di Management di UNITO e responsabile del laboratorio di OCIP che ha coordinato la stesura del volume, ha sottolineato come “il testo su cui abbiamo lavorato alacremente per mesi va, dal mio punto di vista, a colmare un gap che i libri universitari, per loro natura, non riescono a riempire. Attraverso i contenuti del manuale, infatti, è analizzata la comunicazione professionale in tutte le sue forme, senza soffermarsi solo su una o poche di esse. Ad esempio, nell’ambito della comunicazione di impresa si dà qui al lettore una chiara visione di come, pur nelle loro diversità di obiettivi, le forme di comunicazione possano essere integrate tra di loro e come sia doverosa una collaborazione tra gli stessi operatori. A questo punto dobbiamo, come gruppo di ricerca, affrontare la parte più difficile: lavorare per dissipare il velo di confusione che ancora oggi è presente non solo nell’ambito della professione, ma anche in accademia, quando si ragiona di comunicazione professionale”.
Davide Caregnato, Direttore di SAA – School of Management conferma che “SAA ha raccolto la sfida di UNI con la sua definizione del profilo del comunicatore professionale e la relativa norma nel quadro delle attività professionali non regolamentate e punta ad essere il primo soggetto abilitato a certificarne la qualifica complessiva secondo i dettami delle Ente Italiano di Normazione. L’obiettivo dell’Università è di essere pronti a inizio 2024”.
Questo manuale nasce proprio con l’intento di supportare la preparazione alla certificazione secondo i criteri UNI, ma Sergio Scamuzzi, Vice Presidente della Conferenza Nazionale dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione rileva, a latere della presentazione, soprattutto che “questo presentato oggi è il primo testo, dopo un’accurata ricerca bibliografica, che comprenda insieme tutto il mondo professionale privato e pubblico della comunicazione, i tratti comuni e le differenze di contenuto ed esercizio della professionalità specifica necessaria alla comunicazione organizzata”.
Questo libro si propone, quindi, come recita la quarta di copertina “di aiutare a comprendere una professione, quella relativa alla comunicazione professionale che continua ad accrescere la Sua rilevanza. I contenuti e le competenze necessarie per esercitarla, tuttavia, sono ancora poco definiti e conosciuti anche all’interno dello stesso mondo delle risorse umane delle organizzazioni complesse e dei loro consulenti, con il risultato di non far corrispondere spesso il giusto collocamento della funzione e dei suoi professionisti all’interno degli organigrammi delle strutture di riferimento”.
– foto: ufficio stampa SAA – School of Management –
(ITALPRESS).