Un mondo senza muri: da Berlino ad Altanum San Giorgio: a 30 anni dal collasso del comunismo si è parlato di unione dei Comuni
La Storia aiuta a parlare del presente, dei muri che in un mondo globalizzato non hanno senso, così come è illogico mantenere separate le comunità vicine. A San Giorgio Morgeto, nei locali della biblioteca comunale, martedì scorso si è tenuto un convengo dedicato alla riflessione sui 30 anni dalla caduta del muro di Berlino. L’occasione è stata ghiotta affinché si parlasse anche di muri invisibili che dividono le comunità e muri che, nel mondo, ancora sono in costruzione. Il sindaco sangiorgese, Salvatore Valerioti, ha voluto presentare l’appuntamento come «un momento di riflessione collettiva, che parta dal ricordo della guerra fredda e della divisione dell’Europa, ma che approfondisca anche il discorso dei comuni che possono unirsi per coronare il sogno di una città unica e forte». Gli ospiti hanno voluto alternarsi in questa doppia trattazione, storia e attualità, muro di Berlino e unione dei comuni, mentendo altissima l’attenzione sul futuro di San Giorgio, Polistena, Cinquefrondi, Melicucco.
Il vicesindaco locale, Annalisa Raso, ha fatto un breve excursus sul senso profondo dell’abbattimento dei muri, delle frontiere, coniugando lo sguardo locale e quello globale. Franco Mileto, Dirigente scolastico dell’ITIS “Conte Milano” di Polistena, ha approfondito la tematica dell’inclusione, del crollo dei muri – intesi come pregiudizi e limiti all’integrazione – ad opera delle istituzioni scolastiche. Un intervento appassionato che ha unito pedagogia, racconto della realtà e buone pratiche che la scuola polistenese, ormai orgogliosamente multietnica e multiculturale, sta mettendo in campo. Spazio, quindi, all’attualità più strettamente locale e, quasi, utopistica. Domenico Mammola, docente dell’ITIS di Polistena e referente del progetto “A scuola di Open Coesione”, ha raccontato la sfida di 30 allievi che hanno partecipato ad ASOC sotto le insegne del team “OrgoglioSud”. Gli studenti hanno esaminato, lungo sei mesi di lavoro, il progetto finanziato dall’UE, “Sulla via di Altanum” che ha previsto la realizzazione di opere condivise nei comuni di Polistena, Cinquefrondi, Melicucco e San Giorgio.
I ragazzi non si sono fermati al monitoraggio, ma hanno proposto la nascita di un percorso di integrazione tra i 4 comuni al fine di creare una città unica, di 25.000 abitanti, capace di intercettare fondi, ampliare i servizi e creare una spinta decisiva a turismo, commercio e sviluppo dell’area. Una visione europea della Piana proseguita con l’analisi di Alessandra Tuzza, responsabile di Edic Calabria&Europa, il punto di raccordo ufficiale tra i territori e la Commissione Europea. La Tuzza non solo ha apprezzato il lavoro dei ragazzi dell’ITIS, ma ha ribadito quanto i muri – di qualunque tipo – siano fattori di isolamento e impoverimento per le comunità. Il pubblico, che ha riposto in maniera massiccia all’invito degli organizzatori, ha potuto porre domande, e in alcuni casi interventi. In molti hanno chiesto ai ragazzi e alle istituzioni di trasformare la proposta di Altanum in un percorso condiviso con la popolazione e in un processo di unione dal basso. Le conclusioni del dibattito sono toccate a don Pino Demasi, parroco polistenese e referente di Libera, che non ha deluso, parlando di dignità umana, di necessità di unire i popoli e non dividerli, di instillare speranza e non paura.